Per Teva ultimi due anni all’insegna della trasformazione


Richard Francis, Presidente e CEO di Teva, alla 43rd Annual J.P. Morgan Healthcare Conference ha sottolineato il profondo cambiamento avvenuto in azienda negli ultimi due anni

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Richard Francis, Presidente e CEO di Teva, ha aperto il suo discorso alla 43rd Annual J.P. Morgan Healthcare Conference, sottolineando il profondo cambiamento avvenuto in azienda negli ultimi due anni, con il passaggio da un’azienda focalizzata esclusivamente sui generici a un attore globale nel settore biofarmaceutico. “Quando sono arrivato qui due anni fa, la situazione di Teva era molto diversa. Oggi posso dire con orgoglio che i dipendenti di Teva in tutto il mondo hanno guidato un cambiamento straordinario”, ha affermato.

Francis ha sottolineato l’importanza della strategia “Pivot to Growth” che ha spinto l’azienda verso una nuova direzione. “Teva non è più solo un’azienda di generici. Siamo un’azienda biofarmaceutica globale e redditizia con un business innovativo in crescita”. Ha poi menzionato tre farmaci chiave: Austedo (deutetrabenazina), Ajovy (fremanezumab) e Uzedy (risperidone).

Innovazione e pipeline: le nuove frontiere di Teva
Teva vanta una pipeline promettente, con dati recenti su Duvakitug (TL1A), Olanzapina long acting e programmi innovativi come ICS/SABA. Francis ha dichiarato: “Abbiamo investito in modo significativo nella nostra pipeline, spostando rapidamente i progetti attraverso le fasi cliniche”.

Austedo (deutetrabenazina), indicato per la discinesia tardiva e la corea associata alla malattia di Huntington, ha mostrato una crescita notevole, con previsioni di vendite che raggiungeranno 1,6 miliardi di dollari quest’anno e 2,5 miliardi entro il 2027. “Quando abbiamo lanciato la strategia, molti avevano stimato un picco di vendite di 1,4 miliardi. Oggi siamo sulla buona strada per superare queste aspettative”, ha affermato Francis.

Uzedy (risperidone a rilascio prolungato), il nuovo prodotto per la schizofrenia, è stato definito un grande successo. “In un mercato difficile, abbiamo lanciato un prodotto differenziato che raggiunge livelli terapeutici in 24 ore”, ha detto Francis.

Anche Ajovy (fremanezumab), utilizzato per prevenire l’emicrania, ha continuato a crescere, dimostrando la capacità di Teva di commercializzare prodotti innovativi.

Strategia di crescita e allocazione del capitale
Francis ha ribadito gli obiettivi per il 2027: crescita dei ricavi a una cifra media, margine operativo del 30%, rapporto debito netto/EBITDA pari a due e una conversione di cassa dell’80%. La strategia Pivot to Growth rimane il fulcro delle decisioni aziendali, garantendo una crescita sostenibile fino al 2028 e oltre. “Siamo fiduciosi di poter mantenere lo slancio acquisito e raggiungere i nostri obiettivi”, ha concluso.

Le tre fasi principali della strategia per il futuro, “Pivot to Growth”:

  1. Return to Growth. Teva continuerà a reinvestire nei motori di crescita, tra cui Austedo, Uzedy e Ajovy per riportare l’azienda su un percorso di crescita sostenibile.
  2. Accelerate Growth: potenziare ulteriormente l’innovazione e il lancio di nuovi prodotti come Duvakitug, per accelerare il ritmo di crescita.
  3. Maintain Growth: Consolidare i risultati raggiunti e mantenere la posizione di leadership di Teva nel settore biofarmaceutico globale.

Un altro elemento cruciale della trasformazione di Teva è stata la significativa riduzione del debito. Grazie a una strategia mirata, l’azienda ha ridotto con successo i propri obblighi finanziari, liberando risorse per concentrarsi sui settori chiave del business. “Abbiamo pagato molti debiti e ora siamo in grado di allocare capitale nelle aree giuste per ottenere i migliori ritorni,” ha dichiarato Francis.

Francis ha ribadito l’impegno di Teva verso l’eccellenza operativa e la trasparenza: “Abbiamo fissato obiettivi chiari e lavoriamo duramente per raggiungerli. La nostra trasformazione è solo all’inizio”. Con un approccio strategico ben definito e una pipeline promettente, Teva si prepara a consolidare la sua posizione come leader globale nel settore biofarmaceutico.

“Abbiamo lavorato duramente per riguadagnare credibilità e siamo determinati a mantenere le nostre promesse. “C’è molto di cui essere entusiasti in questa azienda,” ha concluso Francis, “e il futuro non è mai stato così promettente.”

Progressi nella pipeline
Teva sta investendo significativamente nella sua pipeline, con sviluppi promettenti su prodotti innovativi per rispondere a bisogni medici insoddisfatti. Tra i progetti di punta:

Duvakitug
Duvakitug è un anticorpo monoclonale IgG1-λ2 umanizzato che ha come bersaglio la proteina TL1A (TNFSF15). Agisce inibendo la proteina TL1A, che è coinvolta nelle risposte infiammatorie1. Questo rende Duvakitug potenzialmente utile nel trattamento di patologie come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, dove l’inibizione di TL1A può aiutare a gestire l’infiammazione e i sintomi associati a queste malattie.

Il 17 dicembre Teva Pharmaceutical ha comunicato che duvakitug ha mostrato risultati sorprendenti in uno studio di fase 2b dal nome RELIEVE UCCD study nel trattamento della malattia di Crohn e della colite ulcerosa: raggiunti gli endpoint primari nella colite ulcerosa (UC) e nel morbo di Crohn (CD), le forme più comuni di malattia infiammatoria intestinale (IBD)

I risultati degli endpoint primari nell’UC e nella CD per la dose elevata rappresentano i più alti raggiunti con qualsiasi anticorpo monoclonale TL1A. Inoltre, lo studio è il primo randomizzato e controllato con placebo su TL1A nel morbo di Crohn.

Francis ha sottolineato che il farmaco è stato sviluppato dagli scienziati di Teva e ritiene che abbia le caratteristiche tali da poter essere considerato best in class: un anticorpo ad alta potenza, alta selettività che determina un livello ridotto di anticorpi diretti contro il farmaco stesso. E una soppressione rapida, profonda e prolungata del TL1A libero. Anche il profilo di sicurezza è buono, ha sottolineato Francis

Sanofi e Teva hanno in programma di avviare lo sviluppo di Fase 3 nelle IBD, in attesa delle discussioni normative. SOra si tratta di passare alla fase 3 e di esaminare anche altre indicazioni, perché il TL1A può essere coinvolto in diverse malattie diverse, comprese quelle fibrotiche.

Olanzepina a lunga durata di azione
Lo scorso mese di maggio sono stati resi noti i dati di fase II che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di una formulazione long acting acting di olanzepina che si somministra una volta l mese per visa sottocutanea.
Lo studio ha raggiunto l’endpoint primario ottenendo riduzioni clinicamente rilevanti e statisticamente significative in tutti i gruppi di dosaggio di TEV-‘749 rispetto al placebo nel punteggio totale della Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS), uno strumento di valutazione ampiamente utilizzato per la gravità dei sintomi della schizofrenia.

TEV-‘749 è stato ben tollerato, con nessuna incidenza di sindrome da delirio/sedazione post-iniezione (PDSS) osservata fino ad oggi

Si stima che negli Stati Uniti circa 3,5 milioni di persone abbiano attualmente una diagnosi di schizofrenia, un disturbo mentale cronico, progressivo e gravemente debilitante che influisce sul modo di pensare, sentire e comportarsi. Attualmente non esiste un’opzione terapeutica a base di olanzapina a lunga durata d’azione per la schizofrenia che non rischi la sindrome da delirio/sedazione post-iniezione (PDSS). La PDSS è caratterizzata dall’insorgenza improvvisa e inaspettata di delirio o sedazione nelle prime ore di trattamento ed è stata associata all’iniezione intramuscolare di olanzapina a lunga durata d’azione.

I farmaci a lunga durata d’azione sono utilizzati nella schizofrenia per ovvie ragioni: aiutano la compliance, che è molto importante. Ma non è stato possibile utilizzarli per l’olanzapina, che è la molecola numero uno nel trattamento della schizofrenia.

Francis ha espresso fiducia nella sicurezza del profilo di olanzapina, basandosi sui dati preclinici e clinici. Ha indicato che il programma ha ricevuto un riscontro positivo dalla Fda e che si prevede un’opportunità commerciale significativa per il prodotto, anche grazie all’esperienza del team di Teva. Dovrebbe arrivare sul mercato nel 2026.

ICS/SABA
Questa combinazione dual-action per il trattamento dell’asma e della BPCO rappresenta una soluzione innovativa per i pazienti. Progettato come terapia di salvataggio da usare nelle crisi, sarà il primo dispositivo con indicazione pediatrica (il 25% dei paziento sono in età pediatrica), garantendo a Teva un vantaggio competitivo in un mercato ampio e in crescita. Il lancio è previsto per il 2027, e sedc0ondo Francis ha alte probabilità di successo grazie all’efficacia del dispositivo e alla sua facilità d’uso.

La richiesta è elevata perché le linee guida dicono che 10 milioni di americani dovrebbero assumere questo tipo di inalatore.

Si tratta di un dispositivo molto semplice da utilizzare e nel trattamento dei bambini, questo è molto importante. Sec0ndo Francis si tratta di un elemento di differenziazione e Teva produce dispositivi da 25 anni.

Penso quindi che il mercato sia stato creato da un’azienda già presente. E quando arriveremo, ci differenzieremo chiaramente in base alla nostra popolazione di pazienti e al nostro dispositivo. Un’altra cosa che spingerà la crescita verso il ’27 è l’Olanzapina. Olanzapina è in arrivo nel ’26 e [indiscernibile] arriverà nel ’27.

Questi progetti sono una chiara dimostrazione delle capacità di Teva di accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci, portandoli sul mercato con rapidità e precisione. Francis ha dichiarato: “Abbiamo investito in modo significativo nella nostra pipeline, spostando rapidamente i progetti attraverso le fasi cliniche”.

Generici e biosimilari
Francis ha ribadito l’importanza del business dei generici, con un fatturato di 9 miliardi di dollari: “Uno su dieci dei farmaci negli Stati Uniti è un farmaco Teva.” L’azienda ha rilanciato la crescita nei mercati statunitensi grazie a una pipeline robusta e a programmi di miglioramento della produttività nella rete di produzione.

L’azienda ha avviato un programma di incremento della produttività in particolare nella rete di produzione, che adesso conta 54 siti. Per essere competitivi a livello mondiale nel settore dei generici ha sottolineato Francis è necessario avere una buona pipeline, un buon modello di go-to-market e una buona capacità di incrementare l’efficienza di anno in anno, perché occorre ridurre il COGS di anno in anno. Solo così ga detto il manager si può compensare in parte o del tutto l’erosione dei prezzi mantenendo elevasta la competitività.

In ambito biosimilari, Teva punta a un portafoglio diversificato, con 18 prodotti in sviluppo e il lancio previsto di 5-6 nuovi biosimilari nei prossimi due anni.  “Abbiamo una strategia chiara e una buona allocazione del capitale che ci permetteranno di guidare la crescita nei prossimi anni”, ha affermato Francis.

L’obiettivo di Teva è di lanciarne circa cinque o sei nel prossimo anno o due, e proseguire regolarmente di anno in anno.

Principi attivi farmaceutici (API)
L’ultima parte della strategia Pivot to Growth è la focalizzazione del business. Teva ha deciso di scorporare TAPI, cioè l’attività di Teva nelle API, un business importante che costituisce la seconda più grande azienda di API al mondo. L’operazione verrà conclusa nella prima metà di quest’anno.

Teva intende concentrarsi meglio sulle aree che guidano la crescita. “Questa decisione ci permette di allocare il capitale dove può generare il massimo valore per gli azionisti”, ha spiegato Francis.