“Il Fattore Umano” è andato a scovare “gli invisibili” che popolano i porti nel reportage di Raffaele Marco Della Monica e Raffaele Manco stanotte su Rai 3
Navi silenziose in rada, marinai intrappolati a bordo per anni: è il volto dimenticato della crisi marittima globale. Quando gli armatori affrontano tempi economicamente duri, preferiscono abbandonare le loro navi nei porti e, con esse, migliaia di uomini. L’Italia è sorprendentemente quinta in questa lista nera. “Il Fattore Umano” è andato a scovare “gli invisibili” che popolano i porti nel reportage di Raffaele Marco Della Monica e Raffaele Manco, proposto martedì 4 febbraio alle 23 su Rai 3.
È il racconto delle storie nascoste dei lavoratori del mare, 2 milioni di persone che assicurano ben il 90% del traffico commerciale, due terzi dell’economia mondiale viaggia su nave. Si stima che ogni anno 11 miliardi di tonnellate di merci si muovono sull’acqua. Nelle ultime due decadi in tutto il mondo, quasi 10.000 persone sono state dimenticate su 703 navi mercantili con stipendi insoluti che superano i 40 milioni di dollari.
Molti marinai, provenienti da paesi poveri come Pakistan, Myanmar e Filippine, sono bloccati senza visto e senza una via di fuga, impossibilitati a scendere perché temono di perdere il diritto alla paga. Presenta il reportage Ian Urbina, giornalista investigativo americano. Ha ricevuto tra gli altri il premio Pulitzer e l’Emmy Award. Ha fondato e dirige l’organizzazione giornalistica no profit “The Outlaw Ocean Project” che realizza reportage sui diritti umani delle persone che lavorano in alto mare. In Italia ha pubblicato “Oceani fuorilegge”.