È polemica sui social perché il colosso di salumi Rovagnati non ha ancora diffuso una nota di cordoglio per la morte dell’amministratore delegato Lorenzo
“Mi aspettavo di trovare qualche post come dedica a Lorenzo Rovagnati e le persone che hanno perso la vita nell’incidente insieme a lui. Come minimo”. È polemica sui social per l’assenza di un post dell’azienda Rovagnati sulla morte dell’amministratore delegato Lorenzo Rovagnati, deceduto ieri sera in un incidente nel parmense, quando l’elicottero con cui era appena decollato si è schiantato. L’incidente è avvenuto poco prima delle 19.30, la notizia si è diffusa nel giro di un’ora circa. Eppure, dopo che sono passate più di 16 ore, il colosso dei salumi ancora non ha diffuso una nota di cordoglio per la scomparsa di uno dei due manager che la amministravano. Oltre a Lorenzo Rovagnati, morto ieri sera, l’altro amministratore è Ferruccio Rovagnati, fratello di Lorenzo e di tre anni più grande. Non ci sono comunicati sul sito dell’azienda e non ci sono post social, nè su Facebook nè su Instagram. Alcuni utenti si sono meravigliati e si sono chiesti come mai, ancora, non sia stato dedicato un messaggio da parte dell’azienda rispetto a questa tragedia.
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Non tutti i commenti fanno polemica per l’assenza di note. C’è anche chi invoca la necessità di tempo, per gestire un lutto del genere. O il fatto che un lutto dovrebbe rimanere privato. Come questo utente che scrive: “Se lo faranno, tanto meglio.. ma il punto non è questo, ma la pretesa di voler criticare, e giudicare, a priori, un’azienda che ha appena (da poche ore!) subito un lutto, mentre certuni si lanciano come serpenti all’attacco, pronti per giudicare (anziché avere la bontà di tacere)”.
Nei commenti, un altro utente scrive: “La morte di un personaggio di rilievo, capo, erede che dir si voglia, non deve essere annunciata a tutti i costi (non è un obbligo), e se si chiama “lutto”, un motivo ci sarà (in passato quando c’era un lutto, si taceva e basta.. mentre oggi non c’è nemmeno più rispetto per i morti che quasi sembra che bisogna gridarlo al mondo intero”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)