Nelle radio e online “BQ4 – Worker Bee” di Ave Quasàr


In questo format gli Ave Quasàr interagiscono con il ronzio delle api posizionando un microfono all’interno di un’arnia. “BQ4 – Worker Bee” si lascia ispirare dall’ape operaia

ave quasàr

BQ4 – Worker Bee”, in uscita il 13 dicembre per Ohimeme/MGM, è un brano registrato dal vivo durante un concerto/evento chiamato Bee Quasàr (https://www.ohimeme.com/beequasar/ ) che si è svolto il 27 Settembre 2024 presso l’azienda agricola Le Due Pervinche (https://www.le2pervinche.it/ ) di Federica Giglio.

In questo format gli Ave Quasàr interagiscono con il ronzio delle api posizionando un microfono all’interno di un’arnia. “BQ4 – Worker Bee” si lascia ispirare dall’ape operaia e dal suo lavoro costante carico di energia. I sintetizzatori soft che ricordano i Pink Floyd si uniscono alla cassa in quattro in piena tradizione techno/disco (James Holden, Nathan Fake).

Il concerto è stato preceduto da un’attività di divulgazione sulle api e sull’ecologia e da un’esperienza sensoriale che ha coinvolto profondamente i partecipanti. Il pubblico ha ascoltato l’inizio della performance con gli occhi bendati, creando una continuità tra l’esperienza sensoriale e il concerto.

Un evento che sarà replicato in futuro per fornire l’opportunità di vivere esperienze sensoriali immersi nella natura. Poche regole fondamentali da seguire: spegnere il cellulare; togliersi le scarpe; bendarsi gli occhi; attivare i sensi.

Il percorso sensoriale si può svolgere sia all’interno dell’apiario del benessere che all’aria aperta. Attraverso l’utilizzo di aromi naturali, erbe, prodotti apistici e altro, si percorre un viaggio introspettivo, iniziando dall’olfatto, proseguendo con il tatto e terminando con l’udito.

Lo scopo non è quello di indovinare quel che si sente ma al contrario, di non pensare alla materia e lasciarsi trasportare, liberando la mente per raggiungere momenti passati o non ancora vissuti, godendo a pieno delle sensazioni provate nel presente.

Spesso viviamo con frenesia e stress, andando alla continua ricerca del segreto per la felicità, dimenticando che siamo noi lo strumento di cui abbiamo bisogno per raggiungerla; per capirlo è necessario dedicarsi del tempo, estraniarsi da quello che ci circonda e infine aprire la mente affidandoci ai nostri sensi.