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Davide Chiolero pubblica “Vini, spezie, pastelli volativi e confetti di zucchero”

nicoletta manni

Da Davide Chiolero uno sguardo approfondito sulla cucina medievale come specchio di civiltà e identità. Il cibo, tra riti religiosi e influenze culturali

Questo saggio approccia con metodo scientifico l’arte culinaria medievale. Si parla del legame fra dieta e religione (a cominciare dai giorni di magro, su cui scopriamo curiosità sorprendenti) del diverso apporto della civiltà romana rispetto a quelle identificate come barbariche. Si racconta delle convinzioni mediche del tempo, in fatto di nutrizione. Sono descritte le esigenze delle dispense delle abbazie e di quelle dei signori, considerando anche la disponibilità locale degli ingredienti. D’altro canto, se la cucina popolare rimase relativamente simile nel corso degli anni, quella nobiliare fu sorprendentemente aperta alle novità e alle contaminazioni, includendo – oltre agli elementi autoctoni – spezie di Paesi lontani acquistate a caro prezzo.

La cucina medievale era caratterizzata da una certa forma di discriminazione sociale. Le principali distinzioni che si possono cogliere tra cucina povera – la cui ricostruzione è complicata dall’assenza di fonti dirette – e cucina ricca non sono tanto nella qualità quanto nella quantità. La dieta dei meno abbienti era basata, perlopiù, sul consumo di prodotti di origine vegetale come ortaggi, cipolle, porri, aglio e cereali1. Quest’ultimi erano fondamentali per la realizzazione del pane, l’alimento più diffuso e consumato da contadini, cittadini e nobili, vero simbolo della civiltà occidentale e cristiana2. Si deve, tuttavia, precisare che il pane consumato dai meno abbienti e dai contadini, scuro e realizzato con cereali minori, non era lo stesso che potevano permettersi le classi più agiate, che preferivano il pane bianco.

DAVIDE CHIOLERO (1991) laureato in Scienze Storiche all’Università degli Studi di Torino, è docente in un istituto di istruzione secondaria di primo grado dell’astigiano. È membro della redazione di “Arma Virumque”, rivista universitaria torinese di storia militare, per la quale ha pubblicato Elmi con le corna e asce bipenni: l’equipaggiamento del vero guerriero vichingo (2021). I suoi interessi principali riguardano la storia culturale e materiale – in particolare alimentazione e costume – del periodo medievale. È autore de I vichinghi e la morte. La ritualità funebre scandinava fra migrazione e stanzialità (sec. VIII-XI) Il bestiario del Trésor di Brunetto Latini, editi con Il Cerchio.

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