Vergogna a Basovizza, imbrattata la foiba: indaga la Digos


Trieste, imbrattata la foiba di Basovizza: tre scritte in lingua slava sono comparse stamattina. Indaga la Digos, Meloni: “Atto ripugnante che non resterà impunito”

le scritte deliranti sulla foiba di basovizza

Tre scritte in lingua slava sono comparse nelle prime ore di stamattina nei pressi della foiba di Basovizza. Tra queste, “Trst je nas” (“Trieste è nostra”), “Smart fasizmu svoboda narodu” (“Morte al fascismo, libertà al popolo”), storico motto dei partigiani jugoslavi, e “Trieste è un pozzo”. Poco prima delle 10 sono arrivati gli operatori per rimuovere le scritte, in vista della cerimonia prevista per la giornata. Lunedì, in occasione del Giorno del Ricordo, è attesa una commemorazione ufficiale con la presenza della sottosegretaria alla Pubblica Istruzione, Paola Frassinetti. Sul caso sta indagando la Digos di Trieste, per individuare gli autori dell’atto e chiarire le circostanze dell’accaduto.

MELONI: “OLTRAGGIO RIPUGNANTE”

“La foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito”. Lo dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Il Comitato 10 Febbraio denuncia gli atti vandalici alla foiba di Basovizza

“Gli atti vandalici perpetrati la scorsa notte, sono una grave offesa ai Martiri delle foibe – dichiara Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio – i soliti ignoti hanno vergato frasi deliranti e provocatorie sul Monumento Nazionale di Basovizza. La pacificazione passa anche attraverso il rispetto dei morti, ma gli jugonostalgici, quando si avvicina il Giorno del Ricordo entrano in azione con atti vera e propria criminalità.

Appena la scorsa settimana, a Reggio Calabria è stata distrutta una targa in memoria di Norma Cossetto – ha concluso Olmi – e negli anni scorsi abbiamo registrato decine di atti vandalici che purtroppo non hanno trovato il giusto risalto sugli organi d’informazione.”