Confessa il compagno della babysitter scomparsa: “L’ho uccisa in un gioco erotico”


“L’ho uccisa in un gioco erotico, ma non volevo”: confessa a Milano Pablo Gonzalez, il compagno della babysitter scomparsa

babysitter

Nell’ultimo interrogatorio dal gip, per la convalida del fermo, Pablo Gonzalez ha finito la sua recita. Alla fine ha dovuto confermare le ipotesi al vaglio degli inquirenti: ha ucciso lui Jhoanna Nataly Quintanilla, la baby sitter scomparsa a Milano da due settimane e con cui conviveva al quartiere Bicocca da 6 anni.

LA CONFESSIONE

“Non volevo ucciderla, stavamo facendo un gioco erotico”, poi preso dal panico “ho nascosto il corpo in un borsone”: questa in estrema sintesi la confessione strappata nelle due ore e mezzo di interrogatorio davanti al gip milanese Anna Calabi. Da quanto risulta, il 48enne di El Salvador non è stato in grado di dire con precisione dove si trova il cadavere, limitandosi a indicare un punto imprecisato lungo la strada per Cassano d’Adda. L’uomo ha spiegato quindi che non aveva avuto intenzione di uccidere la compagna e che si è trattato di un incidente: quando si è accorto che aveva smesso di respirare, è stato preso dal panico. A quel punto, sempre stando a quanto ha riferito, avrebbe deciso di sbarazzarsi del cadavere nascondendolo in un borsone.

COSA SI SA

Gonzales è agli arresti da venerdì scorso con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Gli inquirenti hanno trovato troppe incoerenze dal suo racconto a quello che hanno visto nelle riprese delle telecamere di sorveglianza fuori dalla sua abitazione.

COSA SVELANO LE TELECAMERE

Pablo Gonzalez esce di casa tra le 2 e le 3 di notte. Trascina un borsone da palestra che deve essere pesante, perché si ferma per riprendere fiato almeno una volta. Si dirige verso la rampa del parcheggio, arriva ad un auto, la sua, e lascia il borsone sui sedili posteriori. Sono queste le immagini della telecamere di sorveglianza che incastrerebbero il compagno di Jhoanna Nataly Quintanilla, la baby sitter originaria di El Salvador scomparsa a Milano nella notte tra i 24 e il 25 gennaio scorso. L’uomo da venerdì è agli arresti al carcere San Vittore con l’accusa di omicidio volontario aggravato, occultamento e soppressione di cadavere.

Dalle riprese delle telecamere ci si aspettava invece di vedere la donna uscire dal condominio in cui viveva, mentre il compagno – come da sua testimonianza- continuava a dormire. E invece è lui che hanno ripreso. E si pensa che della donna non resti che solo un corpo fatto pezzi e gettato nell’Adda. Il sospetto degli inquirenti è infatti che in quel borsone che trascinava in piena notte ci fosse il cadavere di Nataly. La babysitter di 40 anni è scomparsa nel nulla da quella sera. Alle 17 del 24 era tornata nel monolocale di piazza dei Daini in cui conviveva con il compagno connazionale. Quella in cui la si vede entrare nel condominio è l’ultima immagine della donna, da lì non è più uscita.

Nel primo interrogatorio in procura da indagato l’uomo ha preferito non rispondere alle domande degli inquirenti. La versione fornita fin dal momento della segnalazione alle forze dell’ordine di “allontanamento volontario” della compagna, fatta una settimana dopo la scomparsa, è apparsa piena di contraddizioni. Questa mattina, davanti alla giudice di Milano Anna Calabi, si è aperto l’interrogatorio di convalida del fermo di Pablo Gonzalez Riva, che si è concluso con la sua confessione.

LE INDAGINI

La versione fornita da Gonzalez sarà tutta da verificare dagli inquirenti. Da venerdì scorso il monolocale della coppia è sigillato per i rilievi scientifici. Tra gli accertamenti in corso quello del luminol alla caccia di tracce di sangue. Intanto sono stati sequestrati il cellulare, il box, l’auto. L’obiettivo è ricostruire quanto successo quella notte e capire dove si trovi quello che resta di lei.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)