Vertex punta sui farmaci antidolorifici


I vertici di Vertex hanno fatto il punto sulla pipeline dell’azienda, leader mondiale nella fibrosi cistica e hanno esaminato le altre aree di sviluppo, prima fra tutte il dolore

farmaci teva

Durante la JP Morgan Healthcare Conference, i vertici di Vertex hanno fatto il punto sulla pipeline dell’azienda, ledader mondiale nella fibrosi cistica e hanno esaminato le altre aree di sviluppo, prima fra tutte il dolore, in cui è presente col farmaco sperimentale suzetrigina, un inibitore orale di NaV1.8.

“Il 2024 ha segnato un altro anno di eccellenti progressi per Vertex: abbiamo raggiunto un numero di persone affette da fibrosi cistica mai visto prima, abbiamo iniziato una nuova era di diversificazione commerciale e abbiamo avanzato e ampliato la nostra pipeline in fase clinica”, ha dichiarato Reshma Kewalramani,  Chief Executive Officer e Presidente di Vertex.

“Nel 2025 siamo pronti a diversificare ulteriormente la nostra attività su più fronti: il nostro fatturato, con il proseguimento dei lanci di Casgevy e Alyftrek e il potenziale lancio di suzetrigina per il dolore acuto; la nostra pipeline, con l’avanzamento di quattro farmaci potenzialmente trasformativi attraverso studi pivotali; e la nostra presenza geografica, con l’espansione della nostra presenza commerciale e clinica a livello globale”.

Fibrosi cistica (FC)
Il 20 dicembre 2024, Vertex ha ottenuto l’approvazione della FDA per Alyftrek (vanzacaftor/tezacaftor/deutivacaftor), il modulatore CFTR di nuova generazione in combinazione una volta al giorno, per il trattamento di persone affette da fibrosi cistica a partire dai 6 anni di età che presentano almeno una mutazione F508del o un’altra mutazione nel gene CFTR responsiva ad Alyftrek, che comprende un totale di 303 mutazioni. Le richieste di autorizzazione a livello mondiale per Alyftrek, anche nel Regno Unito e in Europa, sono attualmente in fase di revisione.

Sempre il 20 dicembre 2024, Vertex ha ricevuto l’approvazione della FDA per l’uso esteso di TRIKAFTA in pazienti con 94 ulteriori mutazioni CFTR non-F508del.Grazie a questa approvazione, circa 300 persone negli Stati Uniti potranno beneficiare di un farmaco che tratta la causa alla base della loro malattia. Trikafta è ora approvato per pazienti con un totale di 272 mutazioni CFTR.

E’ in corso la parte di studio di Fase 1/2 a dose multipla ascendente (MAD) di VX-522, i cui dati sono attesi per la prima metà del 2025. VX-522 è una terapia a base di mRNA CFTR che Vertex sta sviluppando in collaborazione con Moderna per le oltre 5.000 persone affette da FC che non possono beneficiare dei modulatori CFTR.

Vertex ha aumentato le stime sul numero di persone affette da fibrosi cistica negli Stati Uniti, in Europa, Australia e Canada, portandole da circa 92mila a circa 94mila. Inoltre, Vertex continua ad assicurarsi il rimborso formale per i pazienti idonei in diversi Paesi, che complessivamente comprendono circa 15.000 pazienti aggiuntivi, di cui circa 10mila idonei al trattamento con modulatori CFTR.

Suzetrigina: meccanismo di azione
Nota anche come VX-548, la suzetrigina è un analgesico non oppioide che agisce inibendo selettivamente il canale del sodio NaV1.8 voltage-gated. Questo canale si trova principalmente nei neuroni periferici che percepiscono il dolore e non nel sistema nervoso centrale. Legandosi al secondo dominio voltage-sensing (VSD2) del canale NaV1.8, la suzetrigina stabilizza lo stato di chiusura del canale, determinando un’inibizione tonica e una riduzione dei segnali di dolore.

Questo meccanismo rende la suzetrigina un candidato promettente per il trattamento del dolore da moderato a grave senza il rischio di dipendenza associato agli oppioidi.

Suzetrigina nel dolore acuto
L’Fda ha assegnato alla suzetrigina per il trattamento del dolore acuto da moderato a grave una data d’azione PDUFA fissata al 30 gennaio 2025. La suzetrigina ha ottenuto la revisione prioritaria da parte dell’FDA.

La legge NOPAIN (Non-Opioids Prevent Addiction In the Nation) è entrata in vigore il 1° gennaio 2025. Questa legge prevede che Medicare fornisca un pagamento aggiuntivo separato in ambito ospedaliero ambulatoriale o in centri chirurgici per i trattamenti non oppioidi approvati dalla Fda per il dolore. Vertex prevede che la suzetrigina per il dolore acuto sarà inclusa nell’elenco dei trattamenti che possono beneficiare del pagamento aggiuntivo ai sensi di questa legge, dopo la potenziale approvazione della suzetrigina da parte della Fda.

Suzetrigina nel dolore neuropatico periferico (PNP)
Vertex continua ad arruolare e dosare pazienti con neuropatia periferica diabetica (DPN) in uno studio registrativo di Fase 3 sulla suzetrigina.

Dopo la pubblicazione, nel dicembre 2024, dei risultati della Fase 2 con suzetrigina nella radicolopatia lombosacrale dolorosa (LSR), una forma di dolore neuropatico periferico, Vertex prevede di far avanzare suzetrigina nello sviluppo registrativo per la LSR dolorosa, in attesa di discutere con gli enti regolatori il disegno dello studio e il pacchetto normativo.

Nel corso dello studio di Fase II su pazienti con LSR (sciatica), il farmaco ha dimostrato una riduzione significativa del dolore rispetto al valore basale, ma senza evidenziare un chiaro vantaggio rispetto al placebo, sollevando dubbi sulla sua efficacia per il dolore cronico.

I dirigenti dell’azienda, tra cui l’amministratore delegato Reshma Kewalramani e il direttore scientifico David Altshuler, hanno attribuito l’esito alla risposta placebo, ritenuta insolitamente alta, ma gestibile attraverso un adeguamento del disegno dello studio clinico. Vertex ha annunciato infatti modifiche al protocollo per la fase III, con l’obiettivo di superare questa criticità e ottenere risultati più affidabili.

Altshuler ha sottolineato che, nonostante l’effetto placebo riscontrato, l’efficacia e la sicurezza di suzetrigina sono rimaste in linea con le aspettative, lasciando margini di ottimismo per le fasi successive. L’azienda sta collaborando con le autorità regolatorie per definire strategie di controllo dell’effetto placebo, un fattore cruciale nello sviluppo di terapie per il dolore cronico.

Parallelamente, l’azienda ha messo in evidenza il successo della propria strategia di sviluppo, paragonando il percorso di suzetrigina a quello dei farmaci per la fibrosi cistica. Vertex ha già ottenuto approvazioni per terapie innovative, come Kalydeco (ivacaftor) e la recente combinazione tripla Alyftrek (vanzacaftor/tezacaftor/deutivacaftor), con una crescita continua del portafoglio di trattamenti per la CF. L’azienda prevede ricavi per 10 miliardi di dollari nel 2024 in questo ambito.

Pipeline e prospettive commerciali nel dolore
Oltre a suzetrigina, Vertex sta sviluppando VX-993, un altro inibitore di NaV1.8 attualmente in fase II per il dolore acuto e neuropatico. Sono in fase preclinica ulteriori molecole della stessa classe e inibitori di NaV1.7, con l’intento di valutare terapie combinate per migliorare l’efficacia nei pazienti con dolore cronico. Vertex sta anche esplorando l’associazione di questi inibitori con terapie standard per massimizzare i benefici clinici nei pazienti più resistenti ai trattamenti attuali.

L’azienda ritiene che il mercato del dolore possa rappresentare un’opportunità economica significativa, simile a quella della fibrosi cistica, e punta a sviluppare un nuovo franchise da miliardi di dollari. Steve Arbuckle, Chief Operating Officer di Vertex, ha sottolineato l’importanza di suzetrigina come alternativa non oppioide, evidenziando l’assenza di rischio di dipendenza e stimando che i disturbi legati all’uso di oppioidi comportino costi per l’economia statunitense di circa 180 miliardi di dollari l’anno.

Il prezzo di suzetrigina sarà posizionato per riflettere il valore clinico del farmaco e i potenziali risparmi per il sistema sanitario, bilanciando l’accessibilità per i pazienti con l’importante investimento in ricerca e sviluppo sostenuto dall’azienda. La crescente attenzione a terapie non oppioidi è rafforzata da normative statunitensi come il NOPAIN Act, che incoraggia l’adozione di soluzioni alternative per la gestione del dolore.

Nefropatia IgA (IgAN) e altre malattie mediate dalle cellule B
Lo studio globale di Fase 3 RAINIER su povetacicept sta arruolando e dosando pazienti con IgAN negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Vertex prevede di completare l’arruolamento della coorte di analisi intermedia nel 2025 per una potenziale approvazione accelerata negli Stati Uniti, una volta che questa coorte avrà raggiunto le 36 settimane di trattamento.

Vertex ha stipulato un accordo esclusivo di collaborazione e licenza con Zai Lab per lo sviluppo e la commercializzazione di povetacicept in Cina continentale, Hong Kong, Macao, Taiwan e Singapore. Zai Lab contribuirà all’avanzamento degli studi clinici e alla presentazione delle domande di autorizzazione nel territorio oggetto della licenza e sarà inoltre responsabile di tutte le attività di commercializzazione nel territorio oggetto della licenza dopo l’eventuale approvazione di povetacicept.

Malattia renale mediata da APOL1 (AMKD) – Inaxaplin (VX-147)
Vertex continua ad arruolare e dosare pazienti con AMKD primaria nella porzione di Fase 3 dello studio clinico pivotale globale di Fase 2/3 AMPLITUDE, in cui una dose di 45 mg una volta al giorno di inaxaplin viene confrontata con il placebo, in aggiunta allo standard di cura.Vertex prevede di completare l’arruolamento della coorte di analisi intermedia nel 2025 per una potenziale approvazione accelerata negli Stati Uniti, una volta che questa coorte avrà raggiunto le 48 settimane di trattamento.

Vertex prevede di avviare AMPLIFIED, uno studio di Fase 2b in aperto di inaxaplin in pazienti con AMKD e diabete o altre co-morbidità attualmente non eleggibili per lo studio pivotale di Fase 2/3 AMPLITUDE, ampliando la popolazione potenzialmente eleggibile stimata da 150.000 a 250.000 pazienti.

Diabete di tipo 1 (T1D)
Zimislecel (VX-880): Dopo aver concluso con successo gli incontri di Fase 2 con la FDA, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’Agenzia Regolatoria per i Medicinali e i Prodotti Sanitari (MHRA) del Regno Unito, Vertex ha avviato la parte di Fase 3 dello studio di Fase 1/2/3 di zimislecel in pazienti con T1D con eventi ipoglicemici gravi e ridotta consapevolezza dell’ipoglicemia. Vertex prevede di completare l’arruolamento e il dosaggio dello studio registrativo nel 2025.

Aggiornamento sull’epidemiologia: Vertex stima che un totale di 125.000 pazienti sia affetto da T1D grave, su una popolazione stimata di 3,8 milioni di persone con T1D in Nord America e in Europa. Vertex prevede che l’indicazione iniziale di zimislecel riguarderà circa 60.000 pazienti e sta lavorando per servire tutti i 125.000 pazienti con diabete grave nel corso del tempo.

Coerentemente con il suo impegno per l’innovazione seriale e per portare terapie trasformative a tutti i pazienti che ne possono beneficiare, Vertex sta sviluppando altre terapie per il T1D che utilizzano le stesse cellule impiegate in zimislecel. Tra queste c’è VX-264, attualmente in uno studio di Fase 1/2, in cui le cellule sono incapsulate in un dispositivo immunoprotettivo. Vertex prevede di condividere i dati della Parte B a dose piena dello studio di Fase 1/2 di VX-264 nel 2025. Vertex sta inoltre studiando approcci alternativi all’immunosoppressione che potrebbero essere utilizzati con zimislecel, nonché un programma ipoimmune che utilizza isole derivate da cellule staminali modificate geneticamente.