Al Super Bowl la protesta show per le vittime a Gaza e in Sudan


La protesta show al Super Bowl per le vittime a Gaza e in Sudan: l’irruzione a sorpresa durante la performance del rapper Kendrick Lamar nell’intervallo della partita Philadelphia Eagles-Kansas City Chiefs

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Protesta show al “Super Bowl” a New Orleans nel nome delle vittime civili nella Striscia di Gaza e in Sudan. Il fatto, con l’irruzione a sorpresa durante la performance del rapper Kendrick Lamar nell’intervallo della partita vinta dalle Philadelphia Eagles sui Kansas City Chiefs, è stato raccontato da testate ed emittenti di più Paesi.

In una nota il dipartimento di Polizia di New Orleans ha riferito che gli inquirenti sono “al lavoro per definire la possibile incriminazione” del dimostrante.

A finire in manette è stato un uomo, probabilmente parte del cast di produzione, vestito di nero come tanti ballerini e portabandiera che ieri sera stavano partecipando all’esibizione di Lamar.

Il dimostrante, sventolando una bandiera con i colori bianco, nero, verde e rosso e le scritte “Gaza” e “Sudan”, è saltato sul tetto di un’automobile usata dall’artista all’interno dello stadio Caesars Superdome. Poi ha cominciato a correre descrivendo cerchi sul terreno da gioco mentre i responsabili della sicurezza lo inseguivano.

Al Jazeera, emittente araba di base in Qatar, ha sottolineato che la scena si è vista solo un attimo nella diretta americana perché chi trasmetteva le immagini ha subito cambiato prospettiva oscurando la protesta. Ad assistere allo spettacolo, in tribuna d’onore, c’era anche Donald Trump.

Proprio ieri, a bordo dell’Air Force One che lo stava portando a New Orleans per la partita, il presidente americano ha ribadito di voler “comprare” Gaza e poi “ricostruirla”. Nella regione palestinese 15 mesi di bombardamenti israeliani hanno provocato oltre 47mila morti. Migliaia anche le vittime dell’altro conflitto menzionato dal manifestante, quello in Sudan. Nel Paese dell’Africa il conflitto deflagrato tra esercito e paramilitari nel 2023 ha anche costretto più di dieci milioni di persone a lasciare le loro case e spesso a cercare salvezza all’estero. Un destino che potrebbe accomunarle ai palestinesi di Gaza: Trump vorrebbe trasferirli in Egitto o in Giordania, con il sostegno di Israele, promettendo loro “bei posti” e “belle case”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)