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Osteoporosi associata a lupus: conferme di efficacia per Denosumab

L'American College of Rheumatology ha pubblicato le linee guida aggiornate per la prevenzione e il trattamento dell'osteoporosi indotta da glucocorticoidi

I fattori predittivi di efficacia del denosumab in pazienti con osteoporosi associata a lupus, più dell’impiego di glucocorticoidi e dei livelli di vitamina D

Valori di BMD al basalepunteggio SLEDAI-2K e impiego di idrossiclorochina. Questi, stando ai risultati di uno studio recentemente pubblicato su Lupus Science & Medicine, i fattori predittivi di efficacia del denosumab in pazienti con osteoporosi associata a lupus, più dell’impiego di glucocorticoidi e dei livelli di vitamina D.

Razionale e disegno dello studio
L’osteoporosi è una comorbilità di frequente riscontro nei pazienti con LES: alcuni studi hanno dimostrato una riduzione della densità minerale ossea (BMD) nei pazienti con LES rispetto alla popolazione generale. L’incidenza riportata di osteoporosi nei pazienti con LES in studi di coorte varia dall’1,4% al 68%. Una meta-analisi ha riportato una prevalenza di osteoporosi del 16% tra i pazienti con LES, con un rischio 2,03 volte maggiore di sviluppare osteoporosi rispetto a quelli  senza LES.

Si ritiene che l’infiammazione cronica sistemica, l’impiego di glucocorticoidi (GC) e i bassi livelli di vitamina D contribuiscano alla maggiore prevalenza di osteoporosi in questi pazienti rispetto alla popolazione generale.

Denosumab è un farmaco che inibisce RANKL di provata efficacia nel trattamento dell’osteoporosi. Tuttavia, gli studi che hanno valutato l’efficacia terapeutica del farmaco specificamente nei pazienti affetti da LES con osteoporosi sono estremamente limitati e suggeriscono che l’efficacia terapeutica di denosumab in questi pazienti potrebbe essere anch’essa multifattoriale. Fino ad ora, tuttavia, nessuno studio aveva analizzato i fattori associati all’efficacia terapeutica di denosumab in questa popolazione di pazienti.

Di qui il nuovo studio, che si è proposto di valutare l’efficacia terapeutica di denosumab nell’aumentare la BMD in pazienti con LES e osteoporosi, nonché di identificare i fattori associati al grado di miglioramento della BMD. Inoltre, i ricercatori hanno identificato i predittori che influenzano l’efficacia terapeutica di denosumab utilizzando l’analisi di regressione lineare multipla.

Disegno dello studio
Lo studio ha analizzato retrospettivamente i dati relativi a pazienti con osteoporosi e lupus trattate con denosumab in un periodo compreso tra il 2016 e il 2023. La maggior parte dei pazienti (97%) era di sesso femminile, mentre la maggior parte di esse era affetta da osteoporosi in post-menopausa (74,6%). La diagnosi di LES è stata effettuata secondo i criteri congiunti EULAR/ACR del 2019.

Inizialmente, sono stati considerate 206 pazienti con SLE che tra il 2016 e il 2023 erano state sottoposto almeno a trattamento con due dosi di denosumab (60 mg sottocute) per l’osteoporosi. Sono stati escluse le pazienti che assumevano bisfosfonati o altri trattamenti per l’osteoporosi. Dopo l’esclusione di 40 pazienti per intervalli superiori a 6 mesi tra le dosi o per mancanza di misurazioni della densità ossea (BMD), lo studio ha incluso 166 pazienti con LES trattate con denosumab ogni 6 mesi e con misurazioni della BMD all’inizio e dopo 12 mesi.

I ricercatori hanno raccolto dati relativi a:
– età, sesso, stato menopausale, fumo e BMI
– durata d malattia, attività del LES  (SLEDAI-2K), livelli di complemento (C3 e C4), anticorpi anti-DNA a doppia elica
– livelli di calcio e vitamina D
– dose cumulativa e durata del trattamento con glucocorticoidi (GC), impiego concomitante di idrossiclorochina e precedenti trattamenti per l’osteoporosi
– marcatori di turnover osseo (CTx per il riassorbimento osseo e P1NP per la formazione ossea)

Le dosi cumulative e concomitanti di GC sono state calcolate come dose giornaliera moltiplicata per la durata del trattamento, espressa in equivalenti di prednisolone.

Risultati principali
Lo studio ha dimostrato che denosumab ha migliorato significativamente il T-score e la densità minerale ossea (aBMD), oltre a ridurre i marcatori di turnover osseo dopo 12 mesi rispetto ai valori iniziali nei pazienti con LES e osteoporosi. L’aumento di BMD nella colonna lombare è risultato significativamente associato al punteggio SLEDAI-2K, ai trattamenti precedenti per l’osteoporosi, ai livelli di CTx e al valore iniziale di BMD.

Il miglioramento della BMD nell’anca totale è risultato correlato ai livelli di CTx e ai valori iniziali di BMD, mentre l’aumento della BMD nel collo del femore è stato influenzato da BMI, punteggio SLEDAI-2K e impiego di idrossiclorochina.

L’analisi di regressione lineare multipla ha evidenziato che i valori iniziali di BMD sono predittori significativi dell’efficacia del denosumab a livello della colonna lombare e dell’anca in toto. Inoltre, il punteggio SLEDAI-2K e l’impiego di idrossiclorochina sono risultati essere fattori predittivi dell’efficacia del trattamento nel collo del femore.

Questi risultati confermano che il denosumab è efficace nel ridurre il turnover osseo e migliorare la densità ossea in pazienti con SLE e osteoporosi, in linea con studi precedenti su pazienti trattati a lungo termine con glucocorticoidi per malattie infiammatorie. L’incremento relativamente inferiore della BMD nella colonna lombare rispetto all’anca potrebbe dipendere dai valori iniziali di BMD più elevati in questa sede. L’importanza dello studio risiede nell’ampio campione analizzato, nel focus esclusivo sui pazienti con LES e nella valutazione aggiuntiva della BMD dell’anca in toto.

Infine, il punteggio SLEDAI-2K, l’impiego di idrossiclorochina, i trattamenti precedenti per l’osteoporosi e i valori iniziali di BMD hanno mostrato una correlazione negativa significativa con l’efficacia terapeutica del denosumab nei pazienti con LES.

Implicazioni dello studio
In conclusione, denosumab si è dimostrato efficace nel trattamento dell’osteoporosi nei pazienti con lupus eritematoso sistemico (SLE); tuttavia, la sua efficacia potrebbe essere ridotta da valori iniziali più elevati di densità minerale ossea (BMD), dal punteggio SLEDAI-2K e dall’impiego di idrossiclorochina.

Ciò comporta che, nel trattamento dell’osteoporosi nei pazienti con LES, è necessario considerare diversi fattori al di là dell’impiego dei glucocorticoidi e dei livelli di vitamina D.

Bibliografia
Yang J et al. Factors influencing therapeutic efficacy of denosumab against osteoporosis in systemic lupus erythematosus: Lupus Science & Medicine 2025;12:e001438.
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