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Dermatite seborroica: antinfiammatori topici terapia di prima linea

Dermatite seborroica: dati di fase II positivi per la schiuma a base di roflumilast con applicazione giornaliera

Dermatite seborroica: gli antimicotici topici non dovrebbero più essere considerati una terapia di prima linea, in quanto sono preferibili gli antinfiammatori topici

Come riportato in una relazione all’Annual Winter Symposium – Advances in Medical and Surgical Dermatology (MSWS) 2024, per trattare la dermatite seborroica gli antimicotici topici non dovrebbero più essere considerati una terapia di prima linea, in quanto sono preferibili gli antinfiammatori topici e sono aumentati i tassi di infezioni fungine resistenti ai farmaci.

Secondo il relatore Benjamin Ungar, Direttore della Rosacea and Seborrheic Dermatitis Clinic, Icahn School of Medicine presso il Mount Sinai, New York City, ora che sono disponibili evidenze convincenti che la dermatite seborroica è più caratterizzata come una malattia infiammatoria, l’uso di antimicotici topici, nonostante l’efficacia, dovrebbe avrebbe avere un ruolo non più primario nell’elenco delle opzioni terapeutiche. Ha inoltre osservato che in una serie di avvertimenti sulle infezioni fungine resistenti ai trattamenti da parte dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), i dermatologi fanno parte dei medici che prescrivono eccessivamente antimicotici.

L’approccio di prima linea è l’antinfiammatorio topico
Al congresso, Ungar ha fornito evidenze a supporto del fatto che le terapie antinfiammatorie mirano direttamente alla patologia. La fisiopatologia di base della dermatite seborroica un tempo non era chiara, ma ora è chiaramente dimostrato che è guidata principalmente dall’infiammazione.

«Nella dermatite seborroica il profilo infiammatorio è ampiamente sbilanciato verso i linfociti Th17, in modo simile alla psoriasi, anche se questa firma supporta una patologia distinta» ha affermato. «Al contrario, la mancanza di una sovraregolazione significativa dei marcatori infiammatori Th2 esclude una patologia di tipo eczematoso».

Dal punto di vista clinico, l’evidenza più robusta che la dermatite seborroica sia causata dall’infiammazione deriva dallo studio registrativo di fase III condotto su pazienti di almeno 9 anni di età trattati con la schiuma a base di roflumilast allo 0,3%, un inibitore della fosfodiesterasi-4 che riduce la regolazione di molteplici vie infiammatorie fondamentali, e che ha portato all’approvazione del farmaco topico nel dicembre 2023.

Riguardo all’endpoint primario di raggiungimento di un punteggio di 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nell’Investigator Global Assessment (IGA), la differenza rispetto al solo veicolo era significativa già dopo 2 settimane di applicazione (43,0% va 25,7%, P<0,001), con quasi l’80% dei partecipanti nel braccio roflumilast topico (79,5% vs 58,0%, P<0,001) che ha raggiunto un punteggio IGA di 0/1 a 8 settimane.

«L’approvazione di roflumilast topico ha cambiato il panorama terapeutico per la dermatite seborroica» ha commentato Mark Jackson, professore di dermatologia presso l’Università di Louisville, in Kentucky. «Dovrebbe essere l’agente di prima linea per questa condizione, per via del suo meccanismo d’azione e della natura infiammatoria della malattia. Gli antimicotici topici, anche se utili, non agiscono sul processo infiammatorio innato della dermatite seborroica e gli steroidi topici non sono i più indicati per l’uso sul viso».

Dermatite seborroica e rosacea possono essere concomitanti
Una sfida frequente in presenza di dermatite seborroica è la sovrapposizione con la rosacea, ha fatto presente Ungar, che porta a un quadro clinico che può essere particolarmente confuso quando queste due patologie cutanee sono concomitanti. «È importante identificarle e distinguerle, perché non vogliamo aiutare la dermatite seborroica a costo di peggiorare la rosacea» ha affermato, riferendosi specificamente all’uso di steroidi topici che esacerbano la rosacea anche se sono efficaci contro la dermatite seborroica.

In virtù della sua efficacia e del basso rischio relativo di eventi avversi, roflumilast topico è un agente di prima linea più appropriato rispetto agli steroidi topici, ma non tutti i pazienti rispondono e sono necessarie altre opzioni. Altre terapie antinfiammatorie non steroidee, come gli inibitori topici della calcineurina, potrebbero essere delle alternative off-label o degli agenti complementari da prendere in considerazione quando le terapie di prima linea falliscono.

Ustekinumab promettente nella dermatite seborroica
In una serie di casi pubblicati, per i quali Ungar ha lavorato come coautore, l’inibitore dell’interleuchina (IL)-12/23 ustekinumab ha consentito di ottenere una risoluzione completa o quasi delle lesioni relativamente duratura nei pazienti con dermatite seborroica resistente al trattamento, aprendo la strada a un possibile ruolo per le per terapie mirate sistemiche nei casi difficili.

Una maggiore comprensione della fisiopatologia della dermatite seborroica ha fatto sì che i trattamenti siano mirati in modo più razionale, tuttavia per il relatore gli ulteriori progressi dipenderanno da metodi migliori e più efficienti per fare una diagnosi, dallo sviluppo di trattamenti specifici per i pazienti con dermatite seborroica e rosacea sovrapposte e dall’identificazione di terapie alternative o aggiuntive per i soggetti con risposta inadeguata. «Anche se disponiamo di farmaci eccellenti che aiutano molte pazienti, sono ancora necessarie terapie aggiuntive, in particolare per i soggetti con malattia più grave» ha osservato.

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