Musk offre 97,4 miliardi per OpenAI: Altman rilancia per X


Elon Musk offre 97,4 miliardi per OpenAI. Altman lo sfotte su X: “No, grazie, compreremo noi Twitter per 9,74 miliardi”

Elon Musk ora è più ricco di Warren Buffet

Musk vuole prendersi OpenAI. Un gruppo di investitori da lui guidato ha presentato un’offerta da 97,4 miliardi di dollari per acquistare le attività dell’organizzazione non-profit che la controlla. L’amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, gli ha risposto di fatto sfottendolo – peraltro sulla sua stessa piattaforma, X: “No, grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi”. Twitter, non X. A stretto giro la replica di Musk: “Truffatore”. Insomma è guerra commerciale, combattuta con altri mezzi.

Il consorzio di Musk comprende Vy Capital e Xai, la società di intelligenza artificiale di Musk, nonché il potente mediatore di Hollywood Ari Emanuel e altri investitori. La notizia è stata anticipata dal Wall Street Journal.

Musk, insomma, vuole rimettere le mani su un’organizzazione che ha contribuito a creare quasi 10 anni fa. Ma ha scarse probabilità di riuscita. Però la sua offerta potrebbe complicare il tentativo di OpenAI di completare una raccolta fondi da 40 miliardi di dollari che raddoppierebbe la valutazione dell’azienda rispetto a soli quattro mesi fa. Il nuovo round di raccolta fondi, guidato dal conglomerato giapponese SoftBank, valuta OpenAI 300 miliardi di dollari. L’accordo renderebbe OpenAI una delle aziende private più preziose al mondo, insieme alla società di razzi del signor Musk, SpaceX, e ByteDance, il produttore di TikTok. L’offerta rallenterebbe la transizione aziendale su cui Altman e altri dirigenti di OpenAI stanno lavorando da più di un anno.

MUSK RIVUOLE OPENAI

Musk, Altman e molti altri imprenditori e ricercatori hanno fondato OpenAI come organizzazione non-profit alla fine del 2015, affermando di voler condividere liberamente le proprie tecnologie con il mondo. Quando Musk è andato via tre anni dopo, Altman ha associato OpenAI a una società a scopo di lucro, in modo da poter raccogliere le enormi quantità di denaro necessarie per costruire tecnologie di intelligenza artificiale. Alla fine del 2023, il consiglio ha improvvisamente licenziato il signor Altman, dicendo che non si fidava più di lui per costruire l’intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità. Ma l’estromissione è durata solo cinque giorni.

Mentre OpenAI ha più di 2.000 dipendenti, l’organizzazione non-profit che la controlla ha solo due dipendenti e 22 milioni di dollari tra contanti e asset.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)