Alzheimer: Vigil Neuroscience ha annunciato che il suo candidato VG-3927, un agonista TREM2 somministrato per via orale, ha superato con successo la Fase I
La lotta contro l’Alzheimer potrebbe presto vedere un nuovo protagonista. Vigil Neuroscience ha annunciato che il suo candidato VG-3927, un agonista TREM2 somministrato per via orale, ha superato con successo la Fase I degli studi clinici, dimostrando un profilo di sicurezza favorevole e risultati promettenti. Questo traguardo segna il prossimo passo verso la Fase II, prevista per il terzo trimestre di quest’anno. Il farmaco ha già attirato l’attenzione di Sanofi, che ha siglato un accordo di opzione strategico per il suo sviluppo lo scorso anno.
Un profilo di sicurezza incoraggiante
Lo studio di Fase I ha coinvolto 115 partecipanti suddivisi in 14 coorti, inclusi soggetti sani, anziani e 11 pazienti affetti da Alzheimer. Secondo Vigil, il trattamento con VG-3927 ha mostrato una sicurezza solida, con eventi avversi correlati al farmaco classificati come lievi o moderati e tutti risolti senza necessità di interrompere la somministrazione.
Il farmaco ha inoltre dimostrato un’efficace riduzione dose-dipendente dei livelli di sTREM2 nel liquido cerebrospinale, raggiungendo una diminuzione fino al 50%. Questo risultato si accompagna a un coinvolgimento prolungato del target terapeutico, evidenziando un’azione farmacologica costante sia nei pazienti con Alzheimer sia nei partecipanti sani o anziani. Importante è il fatto che tali effetti si sono verificati indipendentemente dalle varianti genetiche dei partecipanti, comprese quelle legate ai geni TREM2 e ApoE, ampliando il potenziale impiego del farmaco a diversi sottogruppi genetici.
Un approccio differenziato e innovativo
VG-3927 si distingue per il suo innovativo meccanismo d’azione. La molecola agisce direttamente sul recettore TREM2, stimolando le microglia – le cellule immunitarie del cervello – a rispondere in modo protettivo contro l’accumulo di proteine tossiche come beta-amiloide e tau, caratteristiche tipiche dell’Alzheimer. A differenza degli agonisti TREM2 a base di anticorpi, VG-3927 non interagisce con le proteine TREM2 solubili, evitando così una competizione indesiderata che potrebbe ridurne l’efficacia.
Inoltre, VG-3927 non possiede il dominio Fc presente in altri trattamenti come Leqembi (lecanemab) di Biogen/Eisai e Kisunla (donanemab) di Eli Lilly, che sono stati associati a effetti collaterali come le anomalie di imaging correlate all’amiloide (ARIA). Questo potrebbe tradursi in una terapia più sicura e mirata.
Il sostegno di Sanofi e le prospettive future
Sanofi ha già investito 40 milioni di dollari nel programma TREM2 di Vigil, ottenendo un diritto esclusivo di negoziazione per l’acquisizione o la licenza del farmaco. Questo interesse si basa non solo sui risultati promettenti di VG-3927, ma anche sul suo potenziale vantaggio rispetto a trattamenti simili, come AL002, sviluppato da Alector e AbbVie. Quest’ultimo ha fallito lo studio di Fase II INVOKE-2, aumentando le speranze che VG-3927 possa colmare le lacune lasciate da altri candidati.
Il farmaco ha attirato l’attenzione anche durante la conferenza internazionale dell’Alzheimer’s Association (AAIC) dello scorso anno. Christian Mirescu, vicepresidente di Vigil per la neuroimmunologia, ha sottolineato come VG-3927 riesca a colpire selettivamente i recettori cellulari senza essere ostacolato dalle proteine solubili TREM2, un aspetto che potrebbe garantire un vantaggio terapeutico significativo rispetto ad altri agonisti TREM2 in fase di sviluppo.