Alimentazione e rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore: nuove conferme sul legame


Sono numerose le osservazioni che mostrano l’impatto di ciò che mangiamo sul rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore. Una conferma per la corretta alimentazione

Secondo un nuovo studio alcuni aggiustamenti della dieta potrebbero giocare un ruolo nel trattamento dei pazienti affetti da artrite psoriasica

I tumori dell’esofago, dello stomaco, del pancreas, dell’intestino tenue, del colon, del retto e dell’ano fanno parte della categoria dei tumori gastrointestinali, che secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nell’insieme sono responsabili di circa 1 caso di tumore su 4 e di 1 decesso su 3 a livello globale. I risultati di ricerche recenti confermano che un’alimentazione povera di vegetali e ricca di grassi saturi è associata a un maggior rischio di sviluppare questi tipi di cancro, mentre una dieta varia e bilanciata aiuta a prevenirli. Conoscere tali associazioni è importante, soprattutto perché negli ultimi anni in alcuni Paesi (non in Italia) si sta osservando un preoccupante aumento di diagnosi di questi tipi di tumori tra i giovani sotto i 50 anni. Le cause di tale aumento non sono chiare, ma c’è l’ipotesi che un’alimentazione poco salutare possa avere un ruolo.

Mangiare bene per stare bene

A novembre 2024 sullo European Journal of Nutrition è stato pubblicato un articolo firmato da un gruppo di ricercatori della Flinders University di Adelaide, in Australia. Secondo le conclusioni dello studio, aumentare l’assunzione di fibre e di grassi insaturi rispetto a quelli saturi riduce il rischio di sviluppare forme di cancro gastrointestinale particolarmente gravi e con esito infausto. Inoltre, un’alimentazione più salutare può migliorare la cura e la gestione di altre malattie digestive.

Secondo gli studiosi, le abitudini alimentari meno salubri, caratterizzate dal consumo eccessivo di carne rossa e lavorata, altri cibi ultra-processati, cereali raffinati, alcol e bevande zuccherate, sono strettamente associate all’aumento del rischio di tumori gastrointestinali. Viceversa, alimenti ricchi di fibre, come frutta e verdura, favoriscono i batteri intestinali benefici, che riducono l’infiammazione e promuovono la salute del tratto digestivo. La disbiosi, cioè l’alterazione della composizione del microbiota, è invece associata all’insorgenza di molte patologie, tra cui alcuni tipi di tumore.

Un gruppo internazionale di ricercatori ha poi paragonato due tipi di alimentazione, uno definito come “sano” e l’altro come “non sano”, sfruttando i dati raccolti in 28 studi. Il tipo di alimentazione “sano” prevedeva una dieta ricca di frutta, cereali integrali, legumi, verdura, latte e latticini, mentre quello “non sano” era caratterizzato da un consumo elevato di carne rossa e processata, alcolici e bevande zuccherate. I risultati dell’analisi, pubblicati nel 2024 sulla rivista Nutrition Review, hanno mostrato che seguire la dieta “sana” riduceva il rischio relativo di sviluppare tumori gastrointestinali di circa l’8% rispetto a chi non prediligeva queste abitudini. Seguire la dieta “non sana” aumentava invece il rischio relativo di sviluppare neoplasie gastrointestinali di circa il 14% rispetto a chi aveva comportamenti alimentari più salutari. I risultati dello studio suggeriscono inoltre che una dieta sana potrebbe ridurre il rischio di morte per tumori gastrointestinali, mentre una dieta non sana sembrerebbe aumentarlo. Lo studio presenta alcune limitazioni: per esempio non è stato possibile considerare altri fattori che possono incidere sui risultati, come l’età e lo stadio del tumore delle persone i cui dati erano riportati negli articoli analizzati. Si tratta di limitazioni importanti. I dati emersi mostrano però ancora una volta l’importanza di scelte alimentari salutari nella prevenzione dei tumori.

Le linee guida internazionali

I risultati di questi studi sono in linea con le raccomandazioni del World Cancer Research Fund (WCRF) e dell’American Institute for Cancer Research (AICR), per cui un’alimentazione salutare è considerata uno dei primi e principali passi per prevenire almeno alcuni tipi di cancro gastointestinali. Sono invece ancora limitate le prove del legame tra una dieta più ricca di fibre e grassi insaturi, come un’alimentazione prevalentemente a base vegetale, e tumori diversi da quelli gastrointestinali. Tuttavia, un gruppo di esperti selezionati dal WCRF e dal AICR hanno esaminato le evidenze finora emerse dalla ricerca scientifica, concludendo che le prove disponibili erano sufficienti a giustificare le raccomandazioni alimentari anche per la prevenzione di questi tipi di cancro.

Ecco perché oggi WCRF e AICR promuovono diete ricche di cereali integrali e vegetali, verdure, frutta e legumi, suggerendo di limitare fortemente il consumo di carne rossa e lavorata, di bevande zuccherate e di cibi trasformati. Un consumo maggiore di questi alimenti porta a una dieta più ricca di nutrienti essenziali e più efficace nel regolare l’apporto energetico in relazione al dispendio energetico. Con questo obiettivo vanno pertanto ridotti i cibi processati e ricchi di grassi, nonché gli amidi raffinati e gli zuccheri, tra cui il pane e la pasta non integrale, i biscotti, le torte e i dolci. Ci si protegge così da sovrappeso e obesità e, di conseguenza, dai tumori associati a questi problemi. Un suggerimento pratico dalle raccomandazioni del WCRF è quello di prevedere nella maggior parte dei pasti alimenti contenenti cereali integrali, legumi (come fagioli e lenticchie) e verdure, includendo ogni giorno almeno 5 porzioni (corrispondenti, in totale, ad almeno 400 grammi) di varietà di verdure non amidacee e frutta.