Obesità: nei pazienti senza diabete ottimi risultati con retatrutide


Negli adulti con obesità e senza diabete i nuovi farmaci anti-obesità non ancora approvati, si sono dimostrati estremamente efficaci con l’agente sperimentale retatrutide in testa

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Negli adulti con sovrappeso/obesità e senza diabete i nuovi farmaci anti-obesità, in commercio o in fase studio ma non ancora approvati, si sono dimostrati estremamente efficaci, con la maggiore perdita di peso osservata con l’agente sperimentale retatrutide. È quanto rilevato da una revisione sistematica di 26 studi clinici randomizzati pubblicata sulla rivista Annals of Internal Medicine.

La revisione, condotta da ricercatori della McGill University, Montreal, Quebec, Canada, ha valutato i tre farmaci disponibili in commercio per la gestione del peso a lungo termine (liraglutide, semaglutide e tirzepatide) e nove che sono in fase di sviluppo clinico e che ancora non sono stati approvati.

Gli autori non hanno trovato studi testa a testa, pertanto hanno considerato i risultati di 26 studi clinici randomizzati e controllati che nel complesso hanno arruolato più di 15mila pazienti. Sono stati inclusi solo gli studi con una durata del trattamento di almeno 16 settimane, per garantire che i pazienti fossero sottoposti per almeno un mese a una dose fissa del farmaco.

Perdite di peso maggiori con agonisti doppi e tripli
Negli adulti sani in sovrappeso o obesi che non avevano il diabete, le più alte riduzioni medie del peso corporeo relativo e assoluto sono state ottenute con il triplo agonista sperimentale GIP/GLP-1/glucagone retatrutide una volta alla settimana, seguito dal doppio agonista GIP/GLP-1 tirzepatide e infine dal GLP-1 agonista semaglutide.

«L’uso di queste molecole ha portato a una diminuzione dell’indice di massa corporea (BMI), della circonferenza della vita e della pressione sanguigna sistolica e diastolica, con un profilo di sicurezza simile» hanno scritto gli autori.

Ad eccezione di semaglutide, gli studi con agonisti doppi e tripli hanno generalmente riportato perdite di peso medie numericamente maggiori rispetto ai singoli agonisti del GLP-1. Tuttavia i ricercatori mettono in guardia dal trarre conclusioni sull’efficacia comparativa, dal momento che le popolazioni, i gruppi di controllo e i contesti dei vari studi potrebbero non essere direttamente confrontabili. Inoltre, tutti i partecipanti agli studi hanno ricevuto anche modifiche dello stile di vita insieme alla terapia farmacologica o al placebo, ma gli interventi e i protocolli variavano tra le sperimentazioni.

L’agente sperimentale retatrutide sembra produrre la perdita di peso maggiore
L’analisi della letteratura ha evidenziato che i pazienti trattati con retatrutide (iniezione da 12 mg una volta alla settimana) hanno perso il 22% del peso corporeo rispetto al basale dopo 48 settimane.

Quelli sottoposti a tirzepatide (iniezione da 15 mg una volta alla settimana) hanno perso quasi il 18% del peso corporeo dopo 72 settimane, mentre quelli trattati con semaglutide (iniezione da 2,4 mg una volta alla settimana) hanno perso circa il 14% del peso dopo 68 settimane. I soggetti che assumevano liraglutide (iniezione da 3 mg una volta al giorno) hanno perso fino al 6% del peso dopo 26 settimane.

Dall’analisi degli studi sugli agenti sperimentali è emerso che, a parte retatrutide, la maggiore perdita di peso è stata ottenuta con i doppi agonisti glucagone/GLP-1 survodutide (6%-15%) e mazdutide (7%-11%). Orforglipron per via orale una volta al giorno ha prodotto una perdita di peso del 9%-15%, a seconda della dose.

Invece quattro farmaci sperimentali non sono stati in grado di consentire un livello elevato di perdita di peso: beinaglutide (iniezione da 0,2 mg tre volte al giorno, 6%), efpeglenatide (iniezione da 4-8 mg una volta alla settimana, circa il 7%), exenatide (iniezione da 10 mcg due volte al giorno, variazione di peso di 5 kg) e noiiglutide (iniezione una volta al giorno, 9%).

Gli eventi avversi più comuni per tutti i GLP-1 agonisti sono stati di natura gastrointestinale, come nausea, diarrea, stitichezza e vomito. Tra tutti gli agenti, il 60%-80% dei soggetti che assumevano i farmaci ha manifestato un evento avverso gastrointestinale, anche se la maggior parte era transitoria. Un totale del 6%-26% dei pazienti ha interrotto il trattamento a causa di un effetto collaterale. Gli autori hanno sottolineato che in nessuno dei 26 studi sono stati segnalati disturbi gastrointestinali gravi come ostruzione intestinale o gastroparesi.

Hanno anche fatto presente che dall’analisi è emerso come sia probabile che i GLP-1-agonisti debbano essere usati cronicamente per avere il massimo effetto. Inoltre hanno rilevato che gli studi con durate di trattamento più lunghe dimostrano risultati di perdita di peso simili a quelli con follow-up più breve, rafforzando l’idea che potrebbe essere necessario un trattamento continuo.

Referenze

Moiz A et al. Efficacy and Safety of Glucagon-Like Peptide-1 Receptor Agonists for Weight Loss Among Adults Without Diabetes : A Systematic Review of Randomized Controlled Trials. Ann Intern Med. 2025 Jan 7. 

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