Uno studio ha dimostrato che la “terapia del freddo” è significativamente più efficace della “terapia del caldo” nel ridurre il dolore di un attacco di gotta
Un recente studio pubblicato sulla rivista Journal of Orthopaedic Case Reports ha dimostrato che la “terapia del freddo” è significativamente più efficace della “terapia del caldo” nel ridurre il dolore e migliorare la mobilità nei pazienti con un attacco di gotta. Al contrario, il trattamento con il caldo ha spesso peggiorato i sintomi.
Secondo i ricercatori, l’applicazione di calore (ad esempio con impacchi caldi salini) può aggravare la risposta infiammatoria durante un attacco di gotta. Il calore aumenta il flusso sanguigno nell’area colpita, favorendo le tumefazioni e il disagio. Inoltre, potrebbe favorire la dissoluzione dei cristalli di acido urico, aumentando il rischio della loro deposizione nelle articolazioni e peggiorando i sintomi.
Disegno dello studio
Lo studio randomizzato ha coinvolto 2.400 pazienti con gotta acuta, divisi in due gruppi:
• Gruppo “terapia del freddo”: impacchi a 5°C–10°C
• Gruppo “terapia del caldo: impacchi a 38°C–42°C
Entrambi i trattamenti venivano applicati due volte al giorno per 20 minuti, per un totale di 5 giorni, oltre alle terapie standard. I ricercatori hanno valutato il dolore con la scala visiva analogica (VAS), la circonferenza articolare, l’ampiezza di movimento e la soddisfazione dei pazienti al giorno 0, 3 e 5.
Risultati principali
Dallo studio è emerso, innanzitutto, che la “terapia del freddo” ha ridotto l’intensità del dolore del 68%, rispetto al 26% ottenuto con la “terapia del caldo” (P <0,001). Non solo: i pazienti sottoposti a “terapia del freddo” hanno mostrato una riduzione della tumefazione del 25% vs. 5% registrato nel gruppo di pazienti sottoposti a “terapia del caldo”.
I pazienti trattati con “terapia del freddo” hanno guadagnato in media 15° di mobilità, rispetto ai 5° del gruppo sottoposto a “terapia del caldo (P <0,01), mentre sul fronte degli episodi di riacutizzazione, il 35% dei pazienti del gruppo sottoposto a “terapia del caldo” ha sperimentato una recrudescenza degli attacchi di gotta rispetto al 2% dei pazienti del gruppo sottoposto a “terapia del freddo” (P <0,001).
Da ultimo, l’85% dei pazienti si è dichiarato soddisfatto della “terapia del freddo” a fronte di un 30% di pazienti soddisfatti della “terapia del caldo”.
Implicazioni dello studio
Questi risultati potrebbero avere ripercussioni significative per la gestione della gotta acuta. La “terapia del freddo” dovrebbe essere considerata la terapia fisica preferita per alleviare i sintomi durante un’infiammazione acuta. La “terapia del freddo” è efficace nel controllare il processo infiammatorio, nel ridurre il dolore e il gonfiore e nel migliorare la funzionalità articolare, tutti fattori critici per il comfort e il recupero del paziente.
D’altra parte, i risultati suggeriscono fortemente che la “terapia del caldo” è controindicata durante l’artrite gottosa acuta. L’aumento delle riacutizzazioni, il minimo sollievo dal dolore e la scarsa riduzione delle tumefazioni evidenziano i rischi associati all’applicazione del calore durante l’infiammazione acuta. La terapia del calore può essere utile durante le fasi non infiammatorie della gotta, ma dovrebbe essere evitata durante gli episodi acuti.
Limiti dello studio
Un limite di questo studio è la mancanza di un follow-up a lungo termine. Sebbene la “terapia a freddo” si sia dimostrata efficace durante la fase acuta della gotta, gli studi futuri dovrebbero verificare se questi benefici persistano per periodi più lunghi e se il ricorso ripetuto della “terapia del freddo” abbia effetti a lungo termine sulla salute delle articolazioni. Inoltre, questo studio non ha valutato il ruolo di altre terapie fisiche, come l’alternanza di terapia calda e fredda, che potrebbe essere esplorata in nuovi studi.
Bibliografia
Mehra S et al. Data Insights on the Risks of Local Heat and Massage in Gouty Arthritis Treatment. J Orthop Case Rep. 2025;15(1):260-265. doi:10.13107/jocr.2025.v15.i01.5194
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