La MASLD, malattia epatica associata a disfunzione metabolica, coesiste spesso con il diabete di tipo 2 che ne accelera la progressione verso la fibrosi avanzata
La MASLD, malattia epatica associata a disfunzione metabolica, coesiste spesso con il diabete di tipo 2 (T2D), con prevalenza rispettiva del 65% e 31,5% per MASLD e MASH (stadio avanzato). Il T2D accelera la progressione verso la fibrosi avanzata e peggiora gli esiti epatici e il carico globale di malattia, oltre ai costi economici, che sono in aumento. Se ne parla in un articolo in pre-proof uscito su Annals of Hepatology in cui gli autori evidenziano che diventano fondamentali interventi precoci e prevenzione del diabete di tipo 2.
La malattia steatosica epatica associata a disfunzione metabolica fa parte di un ampio spettro di malattie croniche legate a disordini metabolici. All’interno di questo spettro, MASLD e diabete di tipo 2 coesistono frequentemente, con una prevalenza di MASLD stimata al 65% nei pazienti con T2D.
Allo stesso modo, la MASH, uno stadio avanzato di MASLD caratterizzato da infiammazione e danno agli epatociti, mostra una prevalenza del 31,5% nei soggetti con T2D.
Stiamo assistendo a un aumento significativo del carico globale di malattia associato a queste condizioni rispetto agli ultimi tre decenni. Rapporti recenti indicano che T2D e MASLD rappresentano rispettivamente 75 milioni e 3,6 milioni di DALY (Disability-Adjusted Life Years).
I costi economici legati alla MASH aumentano in presenza di comorbilità e con l’uso di farmaci per il controllo della glicemia e per le malattie cardiovascolari.
Un modello predittivo stima un aumento del 42% dei costi se la MASH si aggiunge al T2D e un aumento del 63% se il T2D si aggiunge alla MASH.
Nei soggetti con T2D si osserva una progressione accelerata dalla MASLD a MASH e ad altri esiti epatici avversi. I pazienti con T2D sviluppano fibrosi avanzata a un tasso più elevato rispetto a quelli senza T2D, anche dopo l’aggiustamento per fattori quali razza ed etnia, genere, età e indice di massa corporea.
Una meta-analisi recente riporta una prevalenza di fibrosi avanzata fino al 15% quando queste malattie coesistono. L’associazione MASLD-T2D aumenta il rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica e comporta un rischio triplicato di mortalità per cause epatiche.
Tuttavia, interventi tempestivi nei pazienti MASLD-T2D, come un controllo glicemico adeguato, riducono il rischio di esiti avversi (incluso il carcinoma epatocellulare).
Evidenze sperimentali spiegano la sinergia tra T2D e MASLD attraverso diversi meccanismi molecolari e interazioni geniche. Gli effetti dell’espressione genica differenziale includono la regolazione dell’insulina e dello stress ossidativo (HNRNPU), la compromissione dei percorsi di resistenza all’insulina e omeostasi del glucosio (FUBP1) e l’alterata permeabilità dell’epitelio intestinale (FYN).
Anche le interazioni cellula-cellula, in particolare quelle che coinvolgono gli adipociti, sono cruciali. Ad esempio, un esperimento in vitro con epatociti, adipociti e cellule infiammatorie mostra come uno stato di resistenza all’insulina conduca a infiammazione, disfunzione del glucosio e dei lipidi, e necrosi cellulare mediata dal segnale adipocitario.
Un’espressione plasmatica aumentata del fattore di crescita e differenziazione 15 (GDF-15) nel tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo e negli epatociti è più marcata nel T2D e nell’obesità. Questa molecola è anche correlata alla progressione istologica della MASLD, probabilmente attraverso meccanismi immunitari.
Un’entità interessante, la vescicola extracellulare derivata da epatociti steatosici, aumenta sperimentalmente i livelli di microRNA-126a-3p associati a una riduzione della massa cellulare pancreatica attraverso vie mediate dall’insulina.
Infine, il coinvolgimento del microbiota promuove lo stress ossidativo, aumenta la produzione endogena di alcol, e stimola la produzione di ceramide (con ulteriore induzione della resistenza periferica all’insulina e della steatosi epatica).
Gli autori concludono evidenziando che, il riconoscimento precoce sia della MASLD che del T2D, una comprensione approfondita della loro interazione e l’implementazione di misure adeguate per arrestare la progressione della malattia dovrebbero essere una priorità assoluta. Solide evidenze supportano gli effetti deleteri additivi del T2D nello sviluppo e nella progressione della MASLD. Pertanto, la ricerca futura sulla prognosi della MASLD deve concentrarsi sulla prevenzione aggressiva e sul trattamento del T2D.
Valeria Michelle Fernández-Garibay, Norberto C Chavez-Tapia. The rationale for the aggressive progression of MASLD in patients with type 2 diabetes Ann Hepatol 2025 Jan 17:101778.
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