Scambio di accuse tra Trump e Zelensky sui negoziati per l’Ucraina


Negoziati per la pace in Ucraina, Zelensky: “Trump vive nella disinformazione, così aiuta Putin a uscire dall’isolamento”

zelensky trump

Donald Trump non usa mezzi termini e respinge le dichiarazioni dell’Ucraina sull’essere stata esclusa dai primi colloqui per il cessate il fuoco avvenuti in Arabia Saudita dove l’America ha fatto partire le conversazioni ufficiali con la Russia. Il tycoon si è detto deluso dalle ultime affermazioni di Zelensky e ha usato argomentazione palesemente false, veicolate in questi mesi dall’universo propagandistico di fake news russo.

“NON AVRESTE MAI DOVUTO INIZIARE LA GUERRA”

“Oggi ho sentito, ‘Oh beh, non siamo stati invitati’”, ha detto il presidente nel suo ultimo intervento a Mar-a-Lago, riferendosi alle lamentele dell’Ucraina. “Beh, siete stati lì per tre anni. Avreste dovuto chiuderlo dopo tre anni. Non avreste mai dovuto iniziarlo. Avreste potuto fare un accordo“, ha detto. L’Ucraina, quindi, secondo Trump, avrebbe dovuto dare maggiori concessioni alla Russia per evitare l’invasione su larga scala. Non specificando come potrà avvenire un accordo tra i due Paesi in guerra, Trump ha fatto sapere che probabilmente incontrerà Putin di persona entro la fine di febbraio.

LA NECESSITÀ DI ELEZIONI IN UCRAINA: “TASSO DI APPROVAZIONE DI ZELENSKY AL 4%”

Per quanto riguarda il proseguo dell’esperienza di Zelensky a capo dell’Ucraina, Trump ha spiegato: “Abbiamo una situazione in cui non abbiamo avuto elezioni in Ucraina, dove abbiamo la legge marziale”. E, paventando la necessità di un cambiamento, il presidente ha dichiarato che il suo tasso approvazione è “al 4%”. “Abbiamo un paese con tanta distruzione, città demolite. È da tempo che non hanno elezioni. L’Ucraina è stata spazzata via. Le persone sono stanche e vogliono che accada qualcosa“, ha detto.

“Sapete, loro vogliono un posto al tavolo delle trattative, il popolo ucraino non dovrebbe avere voce in capitolo, come è successo molte volte da quando abbiamo avuto le elezioni?“, ha aggiunto.

LA RISPOSTA DI ZELENSKY

La risposta, ovviamente piccata, di Zelensky alle trattative Usa-Russia sull’Ucraina – senza l’Ucraina – ma soprattutto alle successive dichiarazioni di Trump, è arrivata subito. Il presidente ucraino, tacciato peraltro di essere colui che “ha cominciato” la guerra con la Russia, attacca gli Stati Uniti: “Non è un conflitto, è semplicemente una guerra di Putin contro di noi”.

C’è in atto un tentativo di ammorbidire i termini per descrivere ciò che Putin sta facendo contro di noi. Dobbiamo riconoscere cosa sta succedendo”. Zelensky afferma che gli Stati Uniti “hanno aiutato Putin a uscire dall’isolamento. Ma la verità sta da un’altra parte”.

“Stanno tirando fuori Putin dall’isolamento, e i russi sono contenti perché la discussione si concentra su di loro. La Russia si presenta come una vittima, e questa è una novità”.

Purtroppo il presidente Trump, con tutto il rispetto per lui in quanto leader di una nazione che rispettiamo molto… sta vivendo in uno spazio di disinformazione“, afferma. C’è “un circolo di disinformazione attorno al presidente Trump”, che a suo dire include rappresentanti legati ai governi ungherese e slovacco. “Tutto questo è preoccupante. Tutto quello che stanno facendo è assicurarsi che l’Ucraina sia debole”.

L’INDICE DI POPOLARITA’ E LA BALLA DEL 4%

Riguardo al fantomatico indice di popolarità che Trump gli attribuisce in patria, Zelensky sottolinea che l’ultimo sondaggio mostra che il 58% degli ucraini si fida di lui. “Quindi se qualcuno volesse sostituirmi adesso, non sarebbe la scelta giusta”. “Questa disinformazione proviene dalla Russia”.

L’UCRAINA NON E’ IN VENDITA

Zelensky contesta le affermazioni di Trump secondo cui gli Stati Uniti avrebbero dato all’Ucraina 500 miliardi di dollari e si oppone all’idea di “restituire minerali”, affermando che “non si tratta di una conversazione seria. Lavoriamo su un documento serio, che contenga garanzie di sicurezza. Questo documento non è pronto. È al di fuori dei miei poteri, al di fuori della costituzione e delle leggi dell’Ucraina. Io sto proteggendo l’Ucraina. Non posso venderla. Non posso vendere il nostro stato“.

Zelensky dice anche che le discussioni teoriche sulle garanzie di sicurezza al di fuori della Nato sono difficili perché “non abbiamo molti formati per le garanzie di sicurezza e tempo per costruire qualcosa di nuovo. Vogliamo garanzie di sicurezza quest’anno, vogliamo porre fine alla guerra quest’anno, ed è per questo che la Nato è un garante naturale per qualsiasi accordo. Capisco che ogni volta che dico Nato, non vogliono nemmeno che menzioniamo quella parola, ma è qui che siamo“.

L’Ucraina è “molto più forte rispetto all’inizio dell’invasione, molto più resiliente” e “questo garantisce la nostra capacità di parlare con dignità, da pari, con i partner, con gli alleati o meno. Ed è più autosufficiente, produciamo il 30% di tutto ciò di cui abbiamo bisogno”.

La Russia resta “la parte colpevole” e che “non è possibile riciclarla in denaro” e “insabbiare” la sua responsabilità per la guerra. “Si potrebbe pensare di poter risolvere tutto con degli accordi. È impossibile. Nessuno in Ucraina si fida di Putin. Abbiamo bisogno di chiare garanzie di sicurezza”.

“Kellogg vedrà questo oggi… lasciatelo camminare per Kiev e altre città. Il 20, 30% della capitale è scomparso perché è stato distrutto. Lasciatelo parlare con la gente. Si fidano del loro presidente o di Putin? Lasciatelo chiedere di Trump, cosa pensa la gente di Trump dopo le sue dichiarazioni. Lasciamo che scelga dove andare. Ha il suo ambasciatore qui. È importante che veda di persona cosa sta succedendo. E poi sono pronto ad andare in prima linea con lui a parlare con i soldati”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)