Carcinoma mammario: parere positivo del Chmp per datopotamab deruxtecan


Carcinoma mammario: il coniugato anticorpo farmaco datopotamab deruxtecan (Dato-DXd) ha ricevuto una raccomandazione positiva dal Chmp dell’EMA

abemaciclib pdta linfonodo sentinella sessualità elacestrant tumore al seno associazioni di volontariato

Il coniugato anticorpo farmaco datopotamab deruxtecan (Dato-DXd) ha ricevuto una raccomandazione positiva dal Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma mammario ormono-sensibile (HR positivo), HER2 negativo, in fase avanzata o metastatica, che abbiano già ricevuto una terapia endocrina e almeno una linea di chemioterapia.

Questa raccomandazione si basa sui risultati dello studio di fase 3 TROPION-Breast01, pubblicati sul Journal of Clinical Oncology, che hanno dimostrato una riduzione del rischio di progressione della malattia o di morte del 37% rispetto alla chemioterapia tradizionale. L’approvazione definitiva spetta ora alla Commissione Europea, che detiene l’autorità per concedere l’autorizzazione alla commercializzazione nell’Unione Europea.

Meccanismo d’azione e profilo di sicurezza
Il datopotamab deruxtecan è un coniugato anticorpo-farmaco (ADC) mirato contro il recettore TROP2, una proteina sovraespressa in diversi tipi di tumori solidi. La molecola combina un anticorpo monoclonale umanizzato anti-TROP2 con un inibitore della topoisomerasi I (un derivato dell’esatecano, DXd), collegati da linker tetrapeptidici clivabili. Questa configurazione consente un rilascio mirato del farmaco citotossico direttamente all’interno delle cellule tumorali, riducendo l’impatto sui tessuti sani.

I dati dello studio TROPION-Breast01 evidenziano non solo l’efficacia del datopotamab deruxtecan, ma anche un profilo di sicurezza favorevole rispetto alla chemioterapia standard. Gli eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 o superiore si sono verificati nel 21% dei pazienti trattati con datopotamab deruxtecan, rispetto al 45% del gruppo sottoposto a chemioterapia. Le reazioni più comuni includevano neutropenia (1% vs. 31%), stomatite (6% vs. 3%), affaticamento (2% in entrambi i gruppi) e anemia (1% vs. 2%).

Un aspetto rilevante riguarda la bassa incidenza di malattia interstiziale polmonare (ILD), registrata nel 3% dei pazienti trattati con datopotamab deruxtecan, con la maggior parte dei casi di grado lieve. Tuttavia, si segnala un caso di ILD di grado 5 ritenuto correlato al farmaco.

Efficacia dimostrata: risultati dello studio TROPION-Breast01
Lo studio TROPION-Breast01 ha coinvolto 732 pazienti a livello globale, confrontando l’efficacia e la sicurezza del datopotamab deruxtecan (6 mg/kg ogni 21 giorni) con la chemioterapia a scelta dell’investigatore (eribulina, capecitabina, vinorelbina o gemcitabina). Il farmaco ha mostrato un tasso di risposta obiettiva confermata (ORR) del 36%, rispetto al 23% della chemioterapia, con due risposte complete (0,5%) e 131 risposte parziali (36%) contro nessuna risposta completa e 84 risposte parziali (23%) nel braccio di controllo.

La sopravvivenza libera da progressione mediana (PFS) è stata di 6,9 mesi per i pazienti trattati con datopotamab deruxtecan, rispetto a 4,9 mesi per quelli sottoposti a chemioterapia. La durata mediana della risposta (DoR) è risultata di 6,7 mesi contro 5,7 mesi. Questi dati sottolineano l’efficacia superiore del farmaco rispetto ai trattamenti standard.

Implicazioni cliniche e prospettive future
Il carcinoma mammario HR positivo, HER2 negativo, rappresenta circa il 70% dei casi diagnosticati e, sebbene la sopravvivenza per il cancro in fase iniziale sia elevata, solo il 30% dei pazienti con malattia metastatica sopravvive oltre cinque anni dalla diagnosi. Dopo il fallimento della terapia endocrina, le opzioni terapeutiche sono limitate e la chemioterapia è spesso associata a scarsi tassi di risposta e a una qualità di vita ridotta.

Il datopotamab deruxtecan, già approvato negli Stati Uniti e in Giappone per la stessa indicazione, rappresenta una nuova opzione terapeutica in grado di migliorare significativamente l’outcome clinico di questi pazienti. Ulteriori richieste di approvazione sono attualmente in fase di valutazione in Cina e in altre regioni.