Tutto quello che c’è da sapere sulla polmonite bilaterale, la malattia di Papa Francesco: “È importante monitorare l’aspetto cardiovascolare, può peggiorare”
“Per polmonite genericamente si intende un’infezione del tratto respiratorio inferiore, che va dalla trachea in giù e interessa tutte le vie bronchiali e i polmoni. Il polmone destro ha tre lobi: inferiore, medio e superiore; mentre quello sinistro ne ha due: superiore e inferiore. Se la polmonite ha un addensamento in un punto specifico, o in più punti, di un polmone viene definita monolaterale, se invece interessa entrambi i polmoni allora si parla di polmonite bilaterale. Ovviamente meno riserva polmonare ha un paziente è più problemi può creare una polmonite.
Nel caso del Papa, il collegamento dell’infezione respiratoria sia al polmone destro che a quello sinistro, riduce la capacità del polmone di funzionare e questo si correla a sua volta alla difficoltà respiratoria che lo ha portato al ricovero”. Parla alla Dire lo specialista pneumologo dell’Ospedale S. Carlo di Nancy Pier-Valerio Mari, che lavora all’interno del dipartimento di Medicina interna.
“La polmonite può indicare infezioni virali o batteriche, ma quelle virali sono molto rare e riguardano soprattutto pazienti che presentano difese immunitarie soppresse- spiega lo specialista pneumologo- magari perché seguono immunoterapie o chemioterapie. Tuttavia la polmonite mono o bilaterale può essere favorita da una precedente infezione come l’influenza o il Covid o qualunque altro virus che incide sulle vie respiratorie”.
I SINTOMI E LE POSSIBILI COMPLICANZE
I sintomi possono manifestarsi subito, oppure peggiorare lentamente nel corso del tempo. I più comuni sono tosse, battito cardiaco accelerato (tachicardia), febbre, generico senso di malessere, sudorazione e brividi, perdita di appetito, dolori al petto, che peggiorano con la respirazione o per lo sforzo di tossire.
Certamente, precisa Mari, “una polmonite bilaterale rappresenta un impatto importante per chiunque e un rischio per la salute. Se applichiamo poi questo concetto a chi ha subito, come il Papa, una exeresi polmonare, ovvero un intervento di asportazione di una parte del polmone – che nel caso del Pontefice ha riguardato il lobo superiore del polmone destro – allora la situazione diventa più complessa. Si parte con una minore funzione polmonare, su cui impatta un problema respiratorio bilaterale che può condurre a una sofferenza respiratoria e poi ad uno scompenso cardiaco, cosa che succede molto spesso. Bisogna monitorare l’aspetto cardiovascolare perché potrebbe peggiorare”, avvisa lo specialista pneumologo.
LA TERAPIA
La situazione clinica del Pontefice non si conosce nel dettaglio, e quindi non si sa “se c’è ad esempio un’insufficienza respiratoria o la presenza di segni di setticemia nei polmoni”, ma in generale il trattamento della polmonite bilaterale prevede “una terapia antibiotica ad ampio spettro, una terapia cortisonica per migliorare l’aspetto respiratorio ed una terapia diuretica per scongiurare lo scompenso cardiaco. Importanti sono la Tac del torace e l’esame della proteina C reattiva che ci dice come procede l’infiammazione polmonare, e bisognerà sempre controllare la saturazione sanguigna e la frequenza cardiaca”, spiega lo specialista pneumologo Pier-valerio Mari.
COSA NON SOTTOVALUTARE E LE TEMPISTICHE DI GUARIGIONE”
A preoccupare è anche l’età avanzata dei pazienti, come nel caso di Papa Francesco che ha 88 anni, perché “rappresenta un elemento da non sottovalutare. Significa meno capacità del sistema immunitario di rispondere nonostante l’antibiotico- continua il medico- inoltre in una persona anziana possono esserci delle comorbidità (la presenza concomitante di due o più malattie) e una funzionalità cardiaca differente rispetto a quella di una persona giovane”.
Sulle tempistiche della guarigione, “come tempo standard una polmonite ha un decorso che varia dai 5 ai 10 giorni, mentre se aggiungiamo le comorbidità il decorso non è prevedibile perché dipende dalle potenziali complicanze cliniche”, aggiunge lo pneumologo dell’Ospedale San Carlo di Nancy.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)