Sclerosi multipla: per forme recidivanti una innovativa terapia con Car-T


Una nuova terapia cellulare CAR-T, resecabtagene autoleucel (rese-cel), è in fase di studio per trattare pazienti con forme recidivanti e progressive di sclerosi multipla

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Una nuova terapia cellulare CAR-T, resecabtagene autoleucel (rese-cel), è in fase di studio per trattare pazienti con forme recidivanti e progressive di sclerosi multipla (SM).

La richiesta di autorizzazione presentata alla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha ottenuto il via libera, consentendo così l’avvio dello studio. Cabaletta Bio, azienda sviluppatrice del trattamento sperimentale con sede a Philadelphia, Pennsylvania, ha annunciato che lo studio potrà procedere.

Un nuovo approccio alla patologia
La SM è caratterizzata da un attacco infiammatorio che danneggia parti sane del cervello e del midollo spinale, con un ruolo prominente svolto dai linfociti B, le cellule immunitarie responsabili della produzione di anticorpi.

Rese-cel, precedentemente chiamato CABA-201, è una terapia CAR-T mirata a trattare la SM mediante la deplezione delle cellule B.

In queste terapie cellulari, le cellule T sono raccolte da un paziente, ingegnerizzate con un recettore artificiale che ha come bersaglio una proteina specifica e reinfuse nel flusso sanguigno del paziente per attaccare e distruggere le cellule B.

Il recettore di rese-cel è mirato a CD19, una proteina presente in alti livelli sulla superficie delle cellule B. Secondo l’azienda, la deplezione temporanea e completa delle cellule CD19+ può potenzialmente resettare il sistema immunitario, portando a risposte cliniche forti e durature.

Come sarà attuata la sperimentazione clinica 
Lo studio clinico di fase 1/2, denominato RESET-MS, coinvolgerà adulti di età compresa tra 18 e 60 anni con forme recidivanti o progressive di SM.

Questi i criteri di inclusione:

  • I pazienti con SM recidivante devono aver avuto almeno una ricaduta negli ultimi due anni ed essere stati in trattamento ad alta efficacia per almeno sei mesi.
  • I pazienti con SM progressiva devono mostrare evidenti segni di peggioramento della disabilità nell’ultimo anno ed essere stati in terapia standard da almeno sei mesi.

Questi, invece, i criteri di esclusione:

  • I pazienti con una storia di convulsioni o di leucoencefalopatia multifocale progressiva, un’infezione potenzialmente letale che può verificarsi in persone in trattamento con alcune terapie per la SM, non sono idonei a partecipare alla sperimentazione clinica.
  • I pazienti che hanno assunto terapie per la SM che comportano la deplezione delle cellule B per circa 20 settimane prima dell’ingresso nello studio non possono parteciparvi. Le terapie per la SM che causano la deplezione delle cellule B includono gli anticorpi anti-CD20 come ublituximab, ofatumumab e ocrelizumab.

I partecipanti saranno trattati con i farmaci chemioterapici fludarabina e ciclofosfamide come parte di un regime di precondizionamento per distruggere le cellule immunitarie esistenti e fare spazio alle cellule terapeutiche.

Successivamente, gli stessi riceveranno un’infusione unica di rese-cel. I dettagli riguardanti l’inizio dell’arruolamento e le sedi in cui si svolgerà non sono ancora stati definiti.

L’azienda sta inoltre sviluppando rese-cel per altre condizioni autoimmuni come miastenia grave, lupus e sclerosi sistemica. Studi clinici di fase 1/2 sono già in corso per queste indicazioni.