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Tubercolosi: dose fissa di pirazinamide opzione terapeutica da preferire

Nei pazienti con tubercolosi resistente alla rifampicina, il trattamento per 24 settimane con un nuova combinazione di molecole ha dato buoni risultati

Tubercolosi polmonare farmaco-sensibile: secondo nuovi studi una dose fissa di pirazinamide è da preferire per ottimizzare il trattamento

L’impiego del dosaggio fisso di 1.000 mg/die di pirazinamide in luogo del dosaggio adattato al peso corporeo non solo è più semplice da attuare ma potrebbe anche ottimizzare i risultati del trattamento nella tubercolosi farmacosensibile, senza impattare negativamente sulla safety. Queste le conclusioni del trial 31/AIDS Clinical Trials Group A5349, che rappresenta il più grande trial clinico randomizzato e controllato di fase 3 finora condotto per verificare l’impatto della posologia di pirazinamide sugli outcome di malattia.

Razionale e obiettivi dello studio
La pirazinamide svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della tubercolosi (TB); il suo dosaggio attualmente impiegato è stato determinato in base a studi clinici storici, ma le motivazioni alla base di tale scelta rimangono ancora oggi oggetto di discussione, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio.

Prima del 1970, si riteneva che dosi elevate giornaliere (3.000 mg) e l’impiego prolungato di pirazinamide causassero epatotossicità, limitandone l’impiego come farmaco di prima linea nel trattamento della TB. Studi successivi, invece, hanno esplorato l’impatto di dosi giornaliere più basse (1.000–2.000 mg o 16–34 mg/kg) in combinazione con la rifampicina, riducendo la durata del trattamento a 6 mesi e mantenendo una tossicità accettabile. Questi risultati hanno portato all’adozione del trattamento standard di 6 mesi, con l’utilizzo della pirazinamide nei primi 2 mesi iniziali.

Attualmente, le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e degli Stati Uniti raccomandano un dosaggio giornaliero di 20–30 mg/kg, con un massimo di 2.000 mg per la TB sensibile ai farmaci. Trovare un equilibrio tra efficacia e sicurezza nel dosaggio della pirazinamide si è rivelato complesso a causa della variabilità farmacocinetica (PK) interindividuale e della mancanza di una chiara relazione tra l’esposizione al farmaco e i risultati clinici. Studi precedenti hanno suggerito come diversi fattori, tra cui il sesso, il peso corporeo, l’assunzione di cibo e le modifiche alla funzione immunitaria, siano associati a tale variabilità, ma i risultati non sono stati sempre coerenti.

Inoltre, studi di simulazione PK-farmacodinamici (PKPD) suggeriscono che dosi più elevate potrebbero migliorare l’efficacia del farmaco, anche se ciò solleva preoccupazioni riguardo alla tossicità.

Il TB Trials Consortium (TBTC) e l’AIDS Clinical Trials Group (ACTG) hanno condotto uno studio internazionale di fase 3, denominato TBTC Study 31/ACTG A5349 (S31/A5349; NCT 02410772), che ha dimostrato la non inferiorità di un regime di 4 mesi a base di rifapentina e moxifloxacina rispetto al regime standard di 6 mesi. Questo studio ha raccolto il dataset  farmacocinetico (PK) più ampio e diversificato mai realizzato, con outcome clinici di lungo termine rilevanti.

Gli obiettivi del nuovo trial di fase III sono stati i seguenti:
– sviluppare un modello PK di popolazione non lineare in grado di descrivere l’andamento delle concentrazioni plasmatiche della pirazinamide nel tempo
– identificare i fattori che predispongono alcune sottopopolazioni al rischio di sottoesposizione al farmaco
– comprendere il contributo dell’esposizione alla pirazinamide sugli outcome di efficacia e sicurezza
– valutare l’implementazione di una strategia di dosaggio alternativa rispetto a quella attualmente basata sulle fasce di peso

Disegno dello studio e risultati principali
I ricercatori hanno analizzato i dati farmacocinetici della pirazinamide in condizioni di equilibrio (steady-state), utilizzando modelli matematici avanzati chiamati “modelli misti non lineari basati sulla popolazione.
E’ stata studiata: 1) l’ efficacia a lungo termine del farmaco, ricorrendo a modelli matematici per prevedere il tempo necessario perché si verifichi un determinato evento clinico; 2) la safety del farmaco,analizzando i dati con modelli di regressione logistica (che stimano la probabilità che si verifichi un evento avverso). Infine, sono stati calcolati i dosaggi ottimali per garantire almeno il 95% di efficacia nel curare la malattia in modo duraturo e livelli di sicurezza accettabili, in base alla frequenza degli effetti collaterali osservati.

Passando ai risultati, sono stati analizzati i dati di 2.255 partecipanti, per un totale di 6.978 campioni di plasma. La quantità di pirazinamide nel sangue variava di circa sette volte tra i partecipanti (da 151 a 1.053 mg·h/L).
Non è stato trovato un legame significativo tra il peso corporeo e la clearance del farmaco: pertanto, non sembra essere necessario adattare il dosaggio in base al peso del paziente (ad esempio, non serve dividere i pazienti in “fasce di peso” per decidere la dose).

Finestra terapeutica
Sia i benefici clinici che i rischi di effetti collaterali dipendono dalla quantità di farmaco nel sangue. È stata identificata una finestra terapeutica ideale (cioè un intervallo di concentrazioni sicuro ed efficace). Questo è stato pari a: 1) 231–355 mg·h/L per il regime standard; 2) : 226–349 mg·h/L per il regime di trattamento con rifapentina e moxifloxacina.

Dosaggio fisso vs dosaggio in base al peso
I ricercatori hanno stimato che usare un dosaggio fisso (ad esempio, 1.000 mg) invece di adattarlo al peso corporeo avrebbe migliorato i risultati:
– Il 13,1% in più dei partecipanti nel regime standard sarebbe rientrato nella finestra terapeutica ideale
–  Il 9,2% in più nel regime con rifapentina-moxifloxacina sarebbe stato trattato con una dose efficace e sicura

Implicazioni dello studio
In conclusione, lo studio sembra fissare alcuni punti fermi per guidare le strategie di dosaggio di pirazinamide: 1) pirazinamide mostra una biodisponibilità correlata alla dose, il che non supporta il dosaggio basato su fasce di peso; 2) le relazioni esposizione-risposta sono probabilmente specifiche del regime terapeutico; e 3) un dosaggio fisso di pirazinamide a 1.000 mg/d sarebbe facilmente implementabile per ottimizzare l’efficacia e la sicurezza del trattamento per le persone sottoposte a trattamento con  regimi di controllo standard di 6 mesi e quelli di 4 mesi con rifapentina-moxifloxacina.

Tali considerazioni, aggiungono i ricercatori, suffragano la messa a punto di studi ulteriori di valutazione delle combinazioni a dose fissa con pirazinamide finalizzate a rendere queste combinazioni più sicure, più efficaci e più convenienti per i pazienti.

Bibliografia
Xu AY et al. Pyrazinamide Safety, Efficacy, and Dosing for Treating Drug-Susceptible Pulmonary Tuberculosis: A Phase 3, Randomized Controlled Clinical Trial. Am J Respir Crit Care Med. 2024 Dec 1;210(11):1358-1369. doi: 10.1164/rccm.202401-0165OC. PMID: 39012226; PMCID: PMC11622436.
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