In libreria la prima traduzione italiana della vicenda dei Ronin raccontata dallo scrittore e regista John Allyn. Una storia di lealtà e vendetta
Chi è stato a Tokyo ha probabilmente avuto l’occasione di visitare il tempio Sengakuji, che oggi si trova quasi nel centro della metropoli, ma che un tempo sorgeva abbastanza isolato ai margini di Edo, l’antico nome della città. Nel cimitero adiacente attira l’attenzione un gruppo di lapidi tra loro vicine racchiuse in un recinto, presso il quale si trova una tomba monumentale. Vi riposano le spoglie dei quarantasette ronin, samurai senza padrone, che vendicarono la morte del loro signore, Asano Nagonori, feudatario di Ako. Furono per questo condannati a morte, ma ebbero il privilegio di togliersi onorevolmente la vita col suicidio rituale. Il luogo è tra i più venerati del Giappone, e ancora oggi, il 14 dicembre, anniversario della vendetta, viene celebrata una solenne cerimonia. La ricostruzione romanzata di questa vicenda, scritta da John Allyn nel 1970, viene proposta per la prima volta in italiano da La storia dei quarantasette Ronin nella traduzione di Aldo Setaioli. Tutto avvenne nel 1701 a Edo, l’antico nome di Tokyo. In un momento di collera, Asano, principe di Ako, si scagliò contro un ufficiale di corte corrotto e dette il via a una serie di avvenimenti che culminò in una delle più sanguinose vendette della storia del Giappone feudale. Questi fatti sconvolsero il paese, ma quando tutto ebbe termine il Giappone aveva acquisito una nuova schiera di eroi: i quarantasette ronin, o ex-samurai di Ako.
John Allyn, scrittore e regista, ha frequentato il programma di formazione dell’esercito statunitense all’Università di Stanford nel 1944, specializzandosi in lingua giapponese, e ha frequentato la Scuola intensiva di lingua giapponese all’Università del Michigan nel 1945. Nei primi quattro anni dell’occupazione americana del Giappone ha lavorato a Osaka e Tokyo. Dopo il suo ritorno negli Stati Uniti ha conseguito un master in Arti teatrali e un dottorato in Storia del teatro alla Ucla.