I pazienti con artrite reumatoide che presentano un innalzamento costante e prolungato dei marcatori infiammatori, hanno un rischio maggiore di malattia polmonare interstiziale
Stando ai risultati di uno studio tedesco basato sui dati di un registro pazienti (RABBIT) e pubblicato su Arthritis Research & Therapy, i pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) che presentano un innalzamento costante e prolungato dei marcatori infiammatori, presentano un rischio maggiore di malattia polmonare interstiziale (ILD). Lo studio, dunque, sembra suggerire che il controllo dell’infiammazione sistemica potrebbe essere di aiuto nel prevenire l’ILD associata all’AR.
Razionale e disegno dello studio
“Diversi studi hanno identificato un’attività di malattia elevata o moderata come un fattore che contribuisce all’ILD associata all’AR RA-ILD – scrivono i ricercatori nell’introduzione allo studio -. E’ da notare – aggiungono – che la maggior parte degli studi ha utilizzato solo i valori di un singolo punto temporale, ad esempio l’arruolamento nello studio o l’insorgenza dell’ILD. In termini di infiammazione sistemica, invece, i risultati non sono conclusivi”.
“Fino ad oggi – continuano i ricercatori – solo uno studio si era concentrato sistematicamente sull’attività della malattia come fattore di rischio per lo sviluppo di ILD nei pazienti con AR. Questo studio si era concentrato anche sul marker infiammatorio CRP, ma non aveva incluso la VES.”
Per determinare come lo sviluppo di ILD nei pazienti con AR fosse correlato all’attività della malattia, in particolare attraverso i livelli di VES e CRP, i ricercatori hanno condotto uno studio caso-controllo utilizzando il registro RABBIT, una coorte tedesca di pazienti con AR.
Lo studio ha incluso 139 pazienti con AR e ILD, abbinati a 686 controlli con AR ma senza ILD. Il tempo medio di osservazione per l’intera coorte è stato di 38 mesi. I ricercatori hanno utilizzato modelli di regressione logistica condizionale per analizzare gli effetti di VES e CRP, valutati utilizzando le sottoscale del DAS28, sull’incidenza di ILD. I fattori confondenti corretti nelle analisi sopra citate era rappresentati dal fattore reumatoide, dal fumo, dalla BPCO, dalla Tbc e dalle infezioni virali croniche.
Risultati principali
Dalle analisi è emerso che i punteggi compositi medi del DAS28, basati su VES o CRP, non erano associati con lo sviluppo di ILD nei pazienti con AR. Tuttavia, un aumento del rischio di ILD associata ad AR era significativamente associato solo al log VES (OR = 1,86; IC 95%: 1,35-2,57) e solo al log CRP (OR = 1,55; IC 95%, 1,21-1,97).
Il rischio maggiore di ILD associata ad AR era particolarmente correlato a marker di infiammazione costantemente elevati prima dello sviluppo di ILD. Nello specifico, i pazienti che presentavano una VES superiore a 21 mm/h per tutto il tempo mostravano un rischio maggiore rispetto a quelli con valori inferiori (OR = 2,98; IC 95%: 1,72-5,17), mentre i pazienti con livelli di CRP costantemente superiori a 5 mg/L presentavano un rischio maggiore (OR = 3,7; IC 95%: 1,95-6,89) rispetto a quelli che mantenevano valori inferiori.
Riassumendo
“Alla luce di quanto emerso, si evince che l’infiammazione sistemica gioca un ruolo centrale nello sviluppo di ILD nei pazienti con AR – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro -. Abbiamo riscontrato che livelli persistentemente elevati di VES e CRP erano associati ad un rischio maggore di sviluppo di ILD. Pertanto, i reumatologi non dovrebbero limitarsi a monitorare i punteggi compositi di attività della malattia, come il DAS28, ma dovrebbero anche prestare attenzione ai livelli variabili nel tempo di VES e CRP. Un controllo rigoroso dell’infiammazione sistemica potrebbe quindi non solo migliorare gli esiti dell’AR stessa, ma anche aiutare a prevenire lo sviluppo di ILD associata ad AR. Inoltre, uno screening standardizzato e di routine per ILD dovrebbe essere cruciale per una diagnosi precoce di ILD associata ad AR.”
Bibliografia
Ramien, R et al. Impact of systemic inflammation and disease activity on the incidence of interstitial lung disease in patients with rheumatoid arthritis – a nested case-control study within the German biologics register RABBIT. Arthritis Res Ther 26, 209 (2024). https://doi.org/10.1186/s13075-024-03449-9
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