Emoglobinuria parossistica notturna: con iptacopan impatto positivo su segni/sintomi e qualità della vita
Il trattamento con iptacopan, un inibitore orale del fattore B approvato come monoterapia per il trattamento degli adulti con emoglobinuria parossistica notturna (EPN), è in grado di migliorare lo stato di salute complessivo e la qualità di vita riportata dai pazienti e i segni/sintomi della malattia valutati dagli sperimentatori, sia nei pazienti trattati in precedenza con anti-C5 sia in quelli naïve agli inibitori del complemento. Lo dimostra un’analisi dei dati degli studi APPLY-PNH e APPOINT-PNH, presentata di recente al 66° congresso dell’American Society of Hematology (ASH), a San Diego.
In particolare, nei pazienti sottoposti a 48 settimane di monoterapia con iptacopan negli studi APPLY PNH e APPOINT-PNH sono stati osservati miglioramenti nei domini funzionali del questionario di valutazione della qualità di vita EORTC QLQ-C30 riportati dai pazienti, nello stato di salute globale e nei punteggi dei sintomi e nei segni/sintomi della malattia valutati dagli sperimentatori.
Sia i pazienti sia gli sperimentatori hanno riportato miglioramenti nei sintomi debilitanti dell’EPN, tra cui l’affaticamento e la dispnea, grazie al trattamento con iptacopan. Va segnalato, inoltre, che i pazienti dello studio APPLY PNH che sono passati dal trattamento con un anti-C5 a iptacopan hanno ottenuto miglioramenti nei punteggi del questionario EORTC QLQ-C30 e nei segni/sintomi dell’EPN paragonabili a quelli ottenuti dai pazienti assegnati fin dall’inizio al trattamento con iptacopan.
Questi risultati, sottolineano gli autori, coordinati da Antonio Risitano, dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specialità (AORN) San Giuseppe Moscati di Avelino, forniscono un’ulteriore prova dell’impatto positivo a lungo termine di iptacopan sulla qualità di vita correlata alla salute (HRQoL) e sui segni/sintomi comuni dell’EPN, confermando ulteriormente il ruolo di iptacopan come opzione innovativa per rispondere ai bisogni clinici insoddisfatti nella gestione di questa malattia rara e debilitante.
L’emoglobinuria parossistica notturna e iptacopan
L’EPN è una malattia ematologica rara e grave, potenzialmente letale, caratterizzata da un’emolisi mediata dal complemento e da conseguente anemia, che possono compromettere pesantemente la HRQoL e provocare sintomi come la fatigue e la dispnea.
Iptacopan è un inibitore orale del complemento diretto contro il fattore B approvato come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con EPN.
Dopo 48 settimane di trattamento con iptacopan si sono osservati miglioramenti della fatigue riportata dai pazienti, una normalizzazione sostenuta dei livelli di emoglobina (Hb) e indipendenza dalle trasfusioni nei pazienti con anemia persistente nonostante il trattamento con anti-C5 (nello studio APPLY PNH; NCT04558918) o che non avevano mai assunto inibitori del complemento (nello studio APPOINT PNH).
Al congresso americano, Risitano e i colleghi hanno riportato le variazioni negli outcome di HRQoL riportati dai pazienti e nei segni/sintomi dell’EPN valutati dagli sperimentatori nei pazienti trattati con iptacopan negli studi APPLY PNH e APPOINT-PNH.
Gli studi APPLY-PNH e APPOINT-PNH
APPLY PNH (NCT04558918) è uno studio multicentrico di fase 3, randomizzato, in aperto, condotto su pazienti adulti con EPN che erano stati trattati con anti-C5 (ravulizumab o eculizumab) per almeno 6 mesi e nonostante questo trattamento avevano valori medi di Hb <10 g/dl.
I partecipanti sono stati assegnati al trattamento con iptacopan 200 mg due volte al giorno (bid) oppure alla prosecuzione dell’anti-C5 per 24 settimane. Terminate queste, tutti i pazienti potevano entrare in un periodo di estensione di 24 settimane e ricevere iptacopan in monoterapia.
APPOINT PNH (NCT04820530) è, invece, uno studio multicentrico di fase 3, in aperto, a singolo braccio, nel quale pazienti adulti con EPN naïve agli inibitori del complemento e con valori medi di Hb <10 g/dl e livelli di LDH oltre 1,5 volte il limite superiore di normalità sono stati trattati con iptacopan 200 mg bid per 48 settimane (periodo di trattamento di 24 settimane più l’estensione di 24 settimane).
In entrambi gli studi erano endpoint esplorativi la variazioni nella HRQoL riferita dai pazienti valutata con il questionario EORTC QLQ-C30 e nei segni/sintomi dell’EPN valutati dagli sperimentatori (urina rossastra o color cola, specie la mattina, o emoglobinuria, sensazione di debolezza o stanchezza, mancanza di respiro/dispnea, disfagia, dolore toracico, dolore addominale e disfunzione erettile).
Nello studio APPLY-PNH, 62 pazienti sono stati assegnati al trattamento con iptacopan e 35 al trattamento con un anti-C5, e, rispettivamente 61 e 34 sono stati poi trattati con iptacopan nell’estensione dello studio. Nello studio APPOINT-PNH, invece, 40 pazienti sono stati trattati con iptacopan in monoterapia per 48 settimane.
Con iptacopan, miglioramenti dell’HRQoL e riduzione della dispnea e della fatigue riferiti dai pazienti
I pazienti dello studio APPLY-PNH trattati con iptacopan, riferiscono Risitano e i colleghi, hanno riportato miglioramenti nella variazione media dal basale alla settimana 48 in tutti i domini funzionali del questionario EORTC QLQ C30.
In particolare, nel braccio trattato con iptacopan la variazione media è risultata pari a +16,3 ( deviazione standard, SD, 18,0) per quanto riguarda lo stato di salute globale, +9,5 (DS 15,8) per il dominio cognitivo, +11,7 (DS 23,6) per il dominio emotivo, +14,7 (DS 16,4) per il dominio fisico, +14,4 (DS 23,8) per il dominio relativo al ruolo e +13,2 (DS 30,3) per il dominio sociale.
Inoltre, i pazienti trattati con iptacopan hanno riportato una riduzione della dispnea e dell’affaticamento a 24 settimane e il miglioramento di questi sintomi si è mantenuto anche a 48 settimane, con una variazione media rispetto al basale pari a -28,8 (DS 29,5) per la dispnea e -18,2 (DS 23,5) per la fatigue.
Da notare che i pazienti del braccio assegnato agli anti-C5 non hanno riportato quasi nessun miglioramento nello stato globale di salute e in tutti i domini funzionali dal basale alla settimana 24. Tuttavia, quelli che sono passati dal trattamento con l’anti-C5 a iptacopan nella fase di estensione hanno riportato miglioramenti comparabili a quelli osservati nel braccio iptacopan nello stato di salute globale, in tutti i domini funzionali del questionario EORTC QLQ C30, nella dispnea e nell’affaticamento alla settimana 48, e quindi dopo 24 settimane di monoterapia con iptacopan.
Anche nello studio APPOINT PNH, il trattamento con iptacopan ha avuto un impatto positivo sulla qualità di vita e sui segni/sintomi dell’EPN. Infatti, dopo 48 settimane di trattamento i pazienti hanno segnalato miglioramenti nello stato di salute globale, in tutti i domini funzionali del questionario EORTC QLQ C30, nella dispnea e nella fatigue.
Miglioramento di segni/sintomi valutati dagli sperimentatori con iptacopan
Nello studio APPLY-PNH, il 62,9% dei pazienti nel braccio iptacopan e il 68,6% nel braccio anti-C5 presentavano almeno un segno/sintomo di EPN al basale, i più comuni di quali erano la debolezza e dispnea. Nel braccio iptacopan, questa percentuale è scesa al 25,8% alla settimana 48. Nel braccio di confronto, invece, il 57,1% dei pazienti presentava ancora almeno segno/sintomo alla settimana 24, ma questa percentuale è scesa al 26,5% alla settimana 48, dopo 24 settimane di trattamento con iptacopan.
Per quanto riguarda la sensazione di debolezza o stanchezza, nel braccio iptacopan la percentuale di pazienti che non avvertivano questo sintomo era del 48,4% al basale ed è aumentata nel tempo, salendo al 75,8% dopo 48 settimane di trattamento col farmaco. Nel braccio anti-C5, invece, la percentuale di pazienti che non si sentivano deboli o stanchi al basale era del 31,4%, è risultata del 45,7% a 24 settimane, ma è aumentata ulteriormente, arrivando all’82,4%, a 48 settimane, dopo 24 settimane di trattamento con iptacopan.
Per quanto riguarda la dispnea, invece, nel braccio iptacopan la percentuale di pazienti che non presentavano questo sintomo era del 71% al basale ed è risultata dell’87,1% dopo 48 settimane di trattamento col farmaco in studio. Nel braccio anti-C5 il 62,9% dei pazienti non presentava dispnea al basale; a 24 settimane la percentuale di pazienti senza dispnea era salita al 74,1%, ma a 48 settimane, dopo 24 settimane di trattamento con iptacopan, tale percentuale era aumentata ulteriormente, arrivando all’85,3%.
Nello studio APPOINT-PNH, invece, la percentuale di pazienti con almeno un segno/sintomo di EPN era del 97,5% al basale ed è scesa al 27,5% alla settimana 48.
Il sintomo più comune era l’emoglobinuria. I pazienti che non la presentavano al basale erano il 22,5%, percentuale che è salita al 95% alla settimana 48.
Inoltre, nello studio APPOINT-PNH si sono osservati aumenti anche nella percentuale di pazienti senza altri segni/sintomi di EPN.
Bibliografia
A.M. Risitano, et al. Oral Iptacopan Monotherapy Leads to Long-Term Improvements in Patient (Pt)-Reported Health-Related Quality of Life (HRQoL) and Investigator-Assessed Signs and Symptoms of Paroxysmal Nocturnal Hemoglobinuria (PNH): 48-Week (Wk) Results from the Phase III APPLY-PNH and APPOINT-PNH Trials. 4079. leggi