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Case, gioielli e macchine: maxi sequestro ai Casamonica

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Sequestrati oltre 3 milioni di euro tra case, gioielli e macchine al clan: colpiti Giuseppe Casamonica e il figlio Guerrino detto Pelè

Il Personale della Divisione Anticrimine della Questura di Roma ha eseguito nella mattinata di oggi un provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione – divenuto definitivo il 28.01.2025, all’esito della pronuncia della Quinta Sezione della Corte Suprema di Cassazione, di immobili, beni mobili di ingente valore, tra cui argenteria, gioielli e un autoveicolo nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, nei confronti di Giuseppe Casamonica (classe 1950) e del figlio Guerrino (classe 1970), detto Pelè.

L’attività- spiega un comunicato della Questura- costituisce la conclusione di un’importante operazione di polizia giudiziaria e testimonia la straordinaria azione congiunta della Procura capitolina e della Questura di Roma volta a contrastare la criminalità organizzata, ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati per essere restituiti alla collettività in un percorso di legalità.

Il 16 giugno 2020 era stato eseguito il sequestro dei beni disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Roma e del Questore di Roma in concomitanza con l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare di 20 aderenti all’associazione mafiosa denominata “clan Casamonica” facenti capo a Casamonica Giuseppe e a Casamonica Ferruccio, tutti fortemente indiziati di organizzate ed estese attività usurarie e di esercizio abusivo del credito, con conseguenti condotte estorsive nonché, di intestazione fittizia di beni.

All’esito del procedimento di prevenzione, snodatosi attraverso numerose udienze, il Tribunale – Sezione M.P. di Roma – confermando quanto disposto con il provvedimento cautelare, l’8.11.2021 emetteva decreto di confisca dei beni. Contestualmente- prosegue il comunicato della Questura-, sul piano soggettivo veniva provata l’attualità della pericolosità sia generica che qualificata dei proposti, con l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni 3.

A seguito di impugnazione della decisione del Giudice di prime cure da parte dei proposti e di alcuni terzi, con decreto, dell’8.03.2024, la Corte d’Appello di Roma – Sezione IV Penale rigettava tutti ricorsi confermando integralmente il decreto di confisca del Tribunale M.P. emesso l’8.11.2021 nonché l’applicazione delle misure personali. Avverso il provvedimento della Corte d’Appello i predetti proponevano ricorso per Cassazione. Con sentenza emessa il 28.01.2025, la Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di Casamonica Giuseppe e Casamonica Guerrino, condannandoli oltre che al pagamento delle spese processuali anche al versamento della somma di euro 3.000 in favore della cassa delle ammende.

I beni riconducibili ai proposti che entreranno definitivamente nel patrimonio dello Stato sono: 4 unità immobiliari, tra cui la sfarzosa villa sita in questa Via Roccabernarda 8, affidata in uso nel corso della procedura all’Azienda Pubblica Servizi alla persona “Asilo Savoia” e quella di Via Flavia Demetria 90, residenza storica del clan, affidata alla Fondazione Pangea Onlus. La villa sita a Monterosi (VT) è stata assegnata per finalità sociali a quell’Amministrazione Comunale. La confisca degli immobili è stata estesa a tutto il mobilio, argenteria, elettrodomestici ed altri beni presenti al loro interno, di rilevante valore economico; 1 veicolo; disponibilità finanziarie presso vari Istituti di credito.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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