Da Antonietta Chetta a Wilma Goich: su Rai 3 tornano “Le ragazze”


È la storia di Antonietta Chetta, nata nel 1928 ad Alliste, in Salento, da una famiglia di contadini, ad aprire il nuovo appuntamento con “Le Ragazze” stasera su Rai 3

le ragazze

È la storia di Antonietta Chetta, nata nel 1928 ad Alliste, in Salento, da una famiglia di contadini, ad aprire il nuovo appuntamento con “Le Ragazze”, il programma di Rai Cultura, realizzato da Pesci Combattenti e condotto da Francesca Fialdini, in onda martedì 25 febbraio alle 21.20 su Rai 3. Antonietta ha solo un anno quando il padre, per curarsi dalla malaria, sposta tutta la famiglia in Liguria, ad Arma di Taggia. Lì i genitori, Rocco e Concetta, lavorano come mezzadri per i ricchi proprietari terrieri e vivono in condizioni di estrema povertà. Fin da bambina, Antonietta apprende dal padre i segreti delle erbe medicinali spontanee. Scoppia la guerra e nel 1942 il fratello maggiore di Antonietta, Primaldo, viene spedito con il suo battaglione a combattere la campagna di Russia.

È un legame molto forte quello di Antonietta con il fratello, che scrive la sua ultima lettera a casa solo pochi giorni prima di un destino già scritto: sparisce nel gelo che divora l’intera armata italiana. È un dolore enorme per Antonietta che però, poco tempo dopo, trova l’amore in un uomo più grande di lei, conosciuto nel vicino paese di Triora e con cui mette al mondo tre figli, Aldo, Antonella e Walter. Antonietta dedica la sua vita alla ricerca e alla raccolta di erbe spontanee, mettendo in pratica tutti gli insegnamenti di papà Rocco e ancora oggi resta la testimone di una tradizione della quale ha insegnato tutti i segreti a sua figlia. E ci tiene a definirsi una fata, non una strega.

Sarà poi la volta di due Ragazze degli anni ‘70. Cinzia Leone, nasce a Roma il 4 marzo del 1959, è una delle attrici comiche italiane più iconiche degli anni ‘80 e ’90. Memorabili le sue partecipazioni ai programmi cult come “La tv delle Ragazze”, “Scusate l’interruzione”, “Avanzi” e “Tunnel” dove ha dato vita a esilaranti imitazioni di celebrità come Francesca Dellera, Edwige Fenech e Sabrina Salerno, e a personaggi rimasti nell’immaginario collettivo come la Signora Vaccaroni. La sua più importante interpretazione al cinema è nel cult movie di Mario Monicelli “Parenti serpenti”.

Il 26 dicembre 1991, dopo la proiezione del film “Donne con le gonne” di Francesco Nuti a cui aveva partecipato, accusa un grave malore e viene ricoverata per un aneurisma congenito all’arteria basilare. Grazie a un delicato intervento negli Stati Uniti riesce a salvarsi ma rimane con la parte sinistra del corpo paralizzata. La riabilitazione dura anni ed è ostica e dolorosa. Nonostante le difficoltà, Cinzia riesce a tornare in teatro con vari spettacoli, dimostrando una straordinaria forza d’animo e un coraggio che non spegne mai il suo innato senso dell’ironia. La sua storia si intreccia con quella di Renata Morselli, nata nel 1950 a Bozzolo, in provincia di Mantova. Presto la sua famiglia si trasferisce a Como per motivi lavorativi. La sua giovinezza è segnata da gravi perdite: il padre muore a soli 46 anni per problemi cardiaci e la madre a 51 a causa di una leucemia fulminante. Primogenita di quattro figli, Renata deve assumersi grandi responsabilità sin da giovane. A soli sedici anni, nel 1966, inizia a lavorare come commessa nel reparto dischi della Standa in Piazza Duomo a Como. La passione per la musica, soprattutto rock e metal, diventa il fulcro della sua vita, e la spinge ad aprire il suo storico negozio di dischi, “Renata Music”.

Negli anni il suo negozio diventa un punto di riferimento in città non solo per la musica, ma anche per la vendita di abbigliamento e accessori legati ai trend musicali e per la vendita dei biglietti per i concerti. Ancora oggi, Renata è un’icona a Como, amata sia dai nostalgici della musica che dai giovani alla ricerca di un approccio autentico e profondo alla cultura musicale.

Seguono due Ragazze degli anni ‘60. Sandra Rizzi nasce a Udine nel 1943, ma cresce al Lido di Venezia, la sua infanzia è segnata dalla passione per il volo, trasmessa dal padre, pilota sportivo morto tragicamente in un incidente aereo. Questa passione diventa un tratto distintivo della famiglia: il fratello maggiore, a soli ventun anni, diventa il più giovane comandante d’aereo d’Europa. Anche Sandra, fin da bambina, sceglie il cielo come destino. Dopo essersi trasferita a Milano diventa una pioniera del paracadutismo femminile italiano. Sandra supera, con il paracadutismo le barriere di una società ancora maschilista, dove per una donna affermarsi significava lottare il doppio. La sua storia è un esempio di coraggio, passione e determinazione.

La sua storia è intrecciata con quella della celebre cantante Wilma Goich, nata a Cairo Montenotte il 16 ottobre 1945. Fin da bambina dimostra un talento straordinario per il canto. Suo padre sul letto di morte, quando Wilma ha solo nove anni, le predice un futuro da cantante. Wilma debutta giovanissima e, grazie alla casa discografica Ricordi, a soli diciassette anni inizia a incidere canzoni di grande successo. Partecipa a numerosi Festival di Sanremo, conquistando il pubblico con brani indimenticabili come “Le colline sono in fiore” del 1965, seguito da altre hit come “Gli occhi miei”. La sua carriera si intreccia con la vita sentimentale e artistica di Edoardo Vianello, con cui si sposa nel 1967: insieme formano il duo “I Vianella”, riscuotendo grande successo con brani popolari come la celebre “Semo gente de borgata” scritta da Franco Califano. Per lei il dolore più grande arriva con la tragica perdita della figlia Susanna nel 2020, appena un mese dopo la diagnosi di un tumore ai polmoni. Nonostante le avversità, Wilma Goich rimane un simbolo di resilienza e talento nella storia della musica italiana.