Strage di Pioltello: dopo 7 anni di processo arriva una condanna


Strage ferroviaria di Pioltello: quasi tutti assolti, un solo condannato. Dopo sette anni di processo, il tribunale di Milano ha emesso il verdetto di primo grado

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Dopo sette anni di processo, il tribunale di Milano ha emesso il verdetto di primo grado sulla tragedia ferroviaria di Pioltello, avvenuta il 25 gennaio 2018.

La sentenza ha visto l’assoluzione della maggior parte degli imputati, compreso l’ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) Maurizio Gentile.

L’unico condannato è Marco Albanesi, responsabile della manutenzione per Rfi a Brescia, che ha ricevuto una pena di 5 anni e 3 mesi di reclusione.

Secondo i giudici, Albanesi avrebbe ignorato il pericolo, ben noto, rappresentato dalla rottura del giunto deteriorato del binario, considerato la causa dell’incidente. Le accuse a suo carico riguardano disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni colpose. “È molto amareggiato – ha commentato il suo avvocato, Giuseppe Alamia – valuteremo le motivazioni della sentenza, c’è ancora spazio per discutere”.
Assoluzioni e motivazioni

DECADONO LE ACCUSE

Per gli altri imputati, tra cui diversi dirigenti di Rfi, le accuse di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo sono decadute perché “il fatto non sussiste”. Per quanto riguarda le contestazioni legate alla manutenzioneil tribunale ha stabilito che non ci sono prove sufficienti per ritenere che abbiano avuto un ruolo diretto nella tragedia. Alcune imputazioni per lesioni colpose sono inoltre cadute per mancanza di querela.

Nella sentenza si sottolinea che non emergono elementi che dimostrino omissioni o condotte colpose da parte degli imputati assolti. Secondo la Corte, in base ai ruoli ricoperti in Rfi, non erano direttamente responsabili della gestione delle criticità infrastrutturali che hanno portato all’incidente.
Le reazioni in aula

Il verdetto ha suscitato reazioni opposte tra i presenti. Alcuni degli assolti, come l’ex direttore di produzione Rfi Umberto Lebruto e l’ex direttore territoriale della Lombardia Vincenzo Macello, hanno lasciato il tribunale visibilmente commossi, evitando dichiarazioni.

Diversa la risposta delle parti civili, tra cui i parenti delle vittime e alcuni passeggeri sopravvissuti, che hanno accolto la decisione con delusione e silenzio. Cinque di loro hanno lasciato l’aula senza rilasciare commenti.

Marco Albanesi, l’unico condannato, dovrà anche risarcire i danni, insieme a Rfi, alle persone offese e al sindacato Filt-Cgil Lombardia, che si era costituito parte civile.

LA TRAGEDIA

L’incidente è avvenuto alle 6:57 del 25 gennaio 2018, quando il treno regionale 10452 di Trenord, partito da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi, è deragliato all’altezza di Pioltello. A bordo c’erano circa 350 pendolari.

Tre donne hanno perso la vita: Pierangela Tadini, 51 anni, residente a Vanzago; Giuseppina Pirri, 39 anni, originaria di Cernusco sul Naviglio e residente a Capralba; Ida Maddalena Milanesi, 61 anni, medico dell’ospedale Carlo Besta di Milano.

Oltre 200 persone sono rimaste ferite.

L’accusa aveva chiesto pene severe per alcuni imputati eccellenti: Maurizio Gentile (ex AD di Rfi) 8 anni e 4 mesi; Vincenzo Macello (ex direttore territoriale Lombardia) 7 anni e 10 mesi; Marco
Albanesi e Andrea
 Guerini 6 anni e 10 mesi.

 

Secondo i pubblici ministeri Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, il disastro fu il risultato di una mancata manutenzione adeguata del binario, con la rottura di un giunto in condizioni critiche. Per i pm, l’incidente era evitabile se si fosse intervenuti per tempo.

PIOLTELLO, SODDDISFAZIONE RFI PER ASSOLUZIONE DISASTRO 2018

Nessun commento ma “grande soddisfazione per l’accoglimento da parte del Tribunale delle argomentazioni volte a dimostrare l’infondatezza delle accuse”. Così in una nota Rete Ferroviaria Italiana prende atto dell’assoluzione della Società, dell’ex AD di RFI e degli allora Direttori Produzione nazionale e territoriale di RFI per l’incidente del 25 gennaio 2018 al regionale delle sette del mattino nel quale morirono tre donne e ci furono 200 feriti. “Ancora una volta RFI intende rinnovare il proprio cordoglio per le vittime e ribadire la propria vicinanza ai familiari e a tutte le persone che a vario titolo sono state coinvolte”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)