Una deputata Usa del Colorado si è presentata in aula con il neonato di un mese pur di votare contro il bilancio repubblicano. Le era stato impedito il voto da remoto
Dopo che le era stato negato di votare da remoto, lei ha affrontato un viaggio di quasi 7 ore in aereo e si è presentata in aula con il figlio neonato in braccio. Lì, cullandolo, ha mandato “un messaggio” a Donald Trump, mandandogli a dire che “nessuno combatte più duramente di una mamma”. Sta facendo il giro del web il video della deputata democratica Usa Brittany Pettersen, che ieri è entrata in aula con il bimbo di appena un mese in braccio. La deputata ha spiegato che ha dovuto prendere un aereo per andare dal Colorado a Washington per esprimere il proprio voto contro la proposta di bilancio repubblicana. E per farlo è stata costretta a portarsi dietro il piccolo Sam, di appena un mese appunto. “Non mi è stata data l’opportunità di votare da remoto”, ha detto la donna. Che poi ha attaccato le politiche di Donald Trump, che tagliano i servizi sanitari e colpiscono le fasce deboli, per poter bocciare le quali è venuta fino a Washington dal Colorado.
LE PAROLE DELLA DEPUTATA: “PER I MIEI FIGLI NON MI TIRO INDIETRO”
“Ho un messaggio per Donald Trump- ha esordito Brittany Pettersen- nessuno combatte più duramente di una mamma. La leadership repubblicana mi avrà anche negato la possibilità di votare per delega, ma questo non ci ha impedito di votare contro questo disastroso bilancio che strappa via assistenza sanitaria e cibo per anziani, veterani, bambini e famiglie in tutto il Colorado, tutto per concedere agevolazioni fiscali a miliardari come Elon Musk. Non mi tirerò mai indietro quando si tratta dei nostri figli”. È stata la stessa Brittany Pettersen a postare il video del suo intervento di ieri sui social, sia su Instagram che su X.
Neanche a farlo apposta, la protesta della deputata Usa con il neonato al seguito arriva in contemporanea alle dichiarazioni choc di una consigliera di Fratelli d’Italia a Treviglio, in provincia di Bergamo, che ieri hanno scatenato un’ondata di polemiche. Anche in quel caso si parlava di collegamenti da remoto come possibilità da concedere a consigliere in maternità o con figli di pochi mesi. Ebbene, la teoria della consigliera Silvia Colombo è che se per chi ha appena avuto un figlio cambiano le priorità della vita, allora questa persona dovrebbe “dimettersi” dal proprio ruolo di consigliera e lasciare spazio a hi può svolgerlo con più partecipazione e “rispetto”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)