Le chiacchiere di Iginio Massari vendute a 100 euro al kg: “Per farle ci vogliono 6 persone”


Dopo le polemiche sui social, Iginio Massari si difende: “Per fare le mie chiacchiere perfette ci vogliono 6 persone, 100 euro al chilo è un prezzo giusto”

iginio massari

Le chiacchiere di Iginio Massari, ultimissimo oggetto dell’indignazione social nazionale, “non sono care, sono costose”. “Caro – spiega il maestro pasticciere intervistato dal Corriere della Sera – si dice di un prodotto che non vale il prezzo che ha. Costoso si riferisce a qualcosa di eccellente che non tutti si possono permettere. È la stessa differenza che c’è tra una persona idiota e una intelligente: restano due esseri umani che, però, sono distanti anni luce”. E così Massari entra a gamba tesa nella polemica che lo riguarda: i 100 euro al chilo delle sue «lattughe».

Massari fa i conti: “Ogni nostra chiacchiera pesa tra i 10 e i 15 grammi. Questo significa che una porzione normale di 3 chiacchiere arriva a 40 grammi circa e costa 4 euro, mentre una porzione abbondante di 5 chiacchiere costa 6 euro”. Ma per farle così, “perfette, leggere, salutari”, ci vuole – spiega – “l’attenzione di sei persone: una che tira la pasta, tre che la modellano e due che cuociono le chiacchiere man mano che vengono realizzate. Le stendiamo a macchina fino a uno spessore di 2 millimetri, poi le tiriamo a mano per renderle ancora più sottili: se le posa sopra il quadrante di un orologio, leggerà l’ora. Quindi le friggiamo in olio di alta qualità. Una volta fritte, le mettiamo in verticale affinché l’eventuale olio in surplus scivoli via”.

E poi c’è l’olio, appunto: “Noi ne cambiamo 100 litri ogni due ore. Lo scartiamo quando gli iperossidi sono ancora lontani dal punto di ossidazione. In questo modo riusciamo a evitare che si formi la creolina, sostanza nociva per l’organismo”.

In ogni caso, conclude, “i nostri clienti sono soddisfatti. Significa che comprendono il valore dei prodotti che realizziamo, li apprezzano e ne godono. Chi non dovesse capire è libero di scegliere altro. Il mercato è vasto, l’offerta variegata”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)