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Matteo Salvini diventa Lucio Corsi nel video di Grande flagello e Striscia

salvini salva casa

Il Grande Flagello e Striscia la notizia hanno trasformato Matteo Salvini in Lucio Corsi in una canzone parodia di ‘Volevo essere un duro’, che diventa ‘Volevo essere un mulo’

La psicosi Lucio Corsi è talmente decollata (e non accenna a fermarsi) che era solo questione di tempo. Era inevitabile che cominciassero a circolare parodie e cover ironiche del suo ormai famosissimo pezzo ‘Volevo essere un duro” arrivato secondo al Festival di Sanremo (e presto all’Eurovision). In queste ore, sui social, si sta diffondendo il video satirico di Grande Flagello e Striscia la notizia che ha reinventato il pezzo di Lucio Corsi reinventandolo come “Volevo essere un mulo” e facendone protagonista il ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Che non solo è alle prese con forme di parmigiano, salami e muli (con cui si scatta tanti selfie), ma si trasforma anche nel cantautore toscano grazie alle immagini create ad arte. E così si vede il leader della Lega cantare e suonare vestito con gli stravaganti abiti che Lucio Corsi ha portato sul palcoscenico di Sanremo (a un certo punto Salvini si trasforma perfino nel chitarrista Tommaso Ottomano che accompagnava Lucio Corsi).

I RITARDI DEI TRENI E IL CHIODO

Il grande flagello e ‘Striscia la notizia’ hanno condiviso il video ieri, presentandola come “la nuova hit del momento”, che si intitola appunto “Volevo essere un mulo”. L’ironia, nel video, si spreca. E ovviamente non potevano mancare riferimenti ai trasporti (di cui Salvini si occupa nel governo) e ai tanti disservizi che si sono verificati di recente. Nella canzone il leghista canta questo: “Ma non ho mai perso un treno, è lui che non è mai arrivato“. E poi lo si vede raffigurato sdraiato sui binari a scovare “un chiodo”, in riferimento alle accuse di sabotaggio che Salvini ha invocato dopo i recenti guasti nel sistema ferroviario verificatisi di recente.

PROSCIUTTI, FORMAGGI, ASINI

Per il resto, il ministro passa da un brindisi sulla neve alla cantina dei prosciutti, dalle cantine dove sono stipate le forme di Parmigiano (ma c’è anche il caio e lo stracchino) ai selfie con gli asinelli. Si parla di una vita “senza fatica”, trascorsa “tra una diretta e una frittura“. Alcuni accostamenti di immagini sono esilaranti. “Ho anche paura del lupo“, dice il testo, e le immagini mostrano Salvini insieme al generale Roberto Vannacci. Infine, il frame forse più buffo è quello che mostra Salvini bambino (ma la faccia è la sua da adulto) con una fantomatica mamma per il punto in cui ,la canzone di Lucio Corti dice ‘me lo diceva mamma” (e il testo prosegue “ed io facevo selfie agli asini”).

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)

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