Dopo l’anteprima su La Repubblica MZK Lab presenta il videoclip di “Mosche”, brano estratto dall’omonimo album del giovane cantautore Marco Russo
Dopo l’anteprima su La Repubblica MZK Lab presenta il videoclip di “Mosche”, brano estratto dall’omonimo album del giovane cantautore catanzarese di stanza a Roma Marco Russo disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il videoclip è un giro in tondo, come una mosca che non trova pace, a rappresentare la nostra costante frenesia mascherata da un velo di sana ironia e da grandi occhiali neri.
L’album “Mosche” è composto da dieci tracce che racchiudono un caleidoscopio di generi: ritmi funky e groove trascinanti incontrano il cantautorato italiano, passando per il rap, mentre sonorità minimali lasciano spazio a testi profondi e a volte spietati.
L’album nasce da un periodo di profonda riflessione personale, intrecciato alle esperienze di vita dell’autore: dalla solitudine di una grande città come Roma ai ricordi delle strade del Sud Italia. Ogni testo è stato scritto con urgenza, come una necessità di mettere ordine nel caos emotivo, utilizzando la musica come linguaggio universale per raccontare storie intime e condivisibili.
Ne viene fuori un viaggio sonoro e poetico nel caos dell’esistenza contemporanea, tra introspezione, disillusione e speranza: l’album esplora il senso di smarrimento personale e collettivo, affrontando il peso delle aspettative sociali, l’alienazione urbana e il bisogno di autenticità.
Il titolo richiama l’immagine delle mosche, creature spesso associate a disagio e inquietudine, ma anche alla resilienza e alla capacità di adattamento: una metafora perfetta per descrivere il contrasto tra le ombre della società e la luce che emerge da connessioni autentiche e dal coraggio di essere sé stessi.
Ogni canzone è un frammento di questa narrazione. Dai dubbi esistenziali di “Aspirapolvere” alla malinconica ricerca di pace in “Per Parlare un Po’”, fino al conflitto interiore tra fuga e rinascita in “Via da Me”.
L’album culmina nella title track “Mosche”, che critica con amara lucidità i mali della società, ma lascia spazio a uno spiraglio di luce incarnato dalla semplicità di una connessione sincera.
Ogni brano è pensato per bilanciare leggerezza e intensità, con arrangiamenti che mescolano strumenti analogici e sintetici. Le influenze spaziano dalla musica black al pop contemporaneo, con un occhio alla tradizione e l’altro rivolto verso sperimentazioni sonore.
Brani come “I Pensieri degli Altri” offrono ritornelli orecchiabili ma mai banali con riferimenti al mare e alla natura, simboli di autenticità e rifugio, che rappresentano una via di fuga dalle pressioni sociali, mentre tracce come “Non Esisto” svelano un’anima più intima e struggente.
“Mosche è un invito a trovare bellezza nel caos e autenticità in un mondo spesso opprimente. È un album che celebra la vulnerabilità e il coraggio di essere sé stessi, senza compromessi. Ogni ascolto rivela nuovi strati di significato, creando un’esperienza che risuona con chiunque abbia mai lottato per trovare il proprio posto”. – Marco Russo.