Asma pediatrico: riacutizzazioni legate all’espressione di interferone


Le affezioni respiratorie che, nei bambini, si trasformano in riacutizzazioni asmatiche sono collegate ad un aumento più rapido dell’espressione di interferone

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Le affezioni respiratorie che, nei bambini, si trasformano in riacutizzazioni asmatiche sono collegate ad un aumento più rapido dell’espressione di interferone nelle vie aeree e a livello ematico. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology che suggerisce di puntare su questo nuovo pathway in soggetti a rischio per la prevenzione personalizzata delle riacutizzazioni asmatiche.

Razionale e disegno dello studio
In questo studio i ricercatori si sono proposti di studiare i motivi per i quali alcune infezioni a carico delle alte vie respiratorie nei bambini portano a riacutizzazioni dell’asma, mentre altre no. L’attenzione si è concentrata, quindi, sull’espressione genica e sulla risposta degli interferoni nei bambini particolarmente inclini a queste riacutizzazioni.

Lo studio, denominato MUPPITS-1 (Mechanisms Underlying Asthma Exacerbations Prevented and Persistent with Immune Based Therapy: A Systems Approach, Phase 1), è stato condotto in nove centri medici urbani dislocati sul territorio Usa.
MUPPITS-1, avente un disegno prospettico e longitudinale di tipo caso-controllo, ha coinvolto 106 bambini di età compresa tra 6 e 17 anni, seguiti durante 154 episodi di raffreddore.

I ricercatori hanno confrontato le infezioni respiratorie che hanno portato a una riacutizzazione dell’asma (Ex+) con quelle che si sono risolte senza peggioramento della malattia (Ex-). I bambini sono stati classificati come suscettibili alle riacutizzazioni se nell’ultimo anno avevano sperimentato almeno due episodi che necessitavano del ricorso ai corticosteroidi sistemici e con una conta di eosinofili nel sangue pari almeno a 150/µL. I partecipanti sono stati seguiti per fino a due episodi di raffreddore o un massimo di sei mesi dall’arruolamento.

Risultati principali
Dall’analisi è emerso che i bambini con episodi Ex+ si verificava una maggiore attivazione dei geni degli interferoni rispetto a quelli con episodi Ex-.  Nei casi Ex+, definiti come raffreddori che portavano ad una riacutizzazione dell’asma entro 10 giorni con ricorso necessario ai corticosteroidi, si osservava un aumento più rapido e marcato dell’espressione degli interferoni.

Non solo: l’espressione degli interferoni è risultata negativamente associata al FEV1 espresso come percentuale del valore previsto (ppFEV1), entro tre giorni dall’inizio della malattia (sangue: β = -0,008; P = 0,023; campioni nasali: β = -0,010; P = 0,048).

Al contrario, è stata trovata una correlazione positiva tra l’espressione degli interferoni e la quantità di rhinovirus nel naso (sangue: aR² = 0,22; P = 0,013; campioni nasali: aR² = 0,48; P = 0,015), dove aR² indica la proporzione di varianza spiegata dal modello.
I partecipanti con livelli basali più bassi di espressione degli interferoni mostravano:
• Un tempo più breve per lo sviluppo di una riacutizzazione
• Un aumento maggiore dell’espressione degli interferoni durante le infezioni virali
•  Un rischio più elevato di riacutizzazione in presenza di malattie virali (sangue: β = -0,75; campioni nasali: β = -0,80; P < 0,0001 per entrambi).

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici dello studio.

Tra questi si segnalano:
– l’impiego di campioni di lavaggio nasale come sostituto per valutare le risposte immunitarie delle vie aeree inferiori
– l’inclusione di pazienti con asma di tipo T2-high (selezionati in base alla presenza di eosinofilia periferica), che potrebbe non rappresentare altri fenotipi asmatici con risposte diverse agli interferoni.

Ciò detto, nel complesso i ricercatori hanno concluso che “la presenza di risposte alterate degli interferoni rappresenta un fattore chiave che contribuisce al rischio di riacutizzazioni asmatiche nei bambini”.

“Durante le infezioni respiratorie, l’espressione degli interferoni nel sangue e nelle vie aeree è risultata positivamente associata alla quantità di rhinovirus nel naso e negativamente associata ai valori di FEV1 previsti – hanno aggiunto”.

Bibliografia
Gaberino CL et al. Dysregulation of airway and systemic interferon responses promote asthma exacerbations in urban children. J Allergy Clin Immunol. Published online January 7, 2025. doi:10.1016/j.jaci.2024.12.1090
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