Semaglutide riduce la dipendenza da alcol secondo uno studio


Semaglutide, meglio noto con i nomi commerciali Ozempic e Wegovy, riduce la dipendenza da alcol secondo uno studio su JAMA Psychiatry

alcolismo basilicata

Semaglutide, meglio noto con i nomi commerciali Ozempic e Wegovy, viene impiegato principalmente per il trattamento del diabete di tipo 2 e per la perdita di peso. Tuttavia, uno studio pubblicato su JAMA Psychiatry ha evidenziato il suo potenziale nell’ambito della dipendenza da alcol. Il farmaco, appartenente alla classe degli agonisti del recettore GLP-1 (glucagon-like peptide-1), potrebbe infatti ridurre il consumo di alcol e il desiderio di bere nei pazienti con disturbo da uso di alcol (AUD).

Uno studio pilota su pazienti con AUD
Nello studio di fase II, 48 adulti con AUD che non stavano cercando attivamente di ridurre il consumo di alcol sono stati trattati con semaglutide per via sottocutanea una volta a settimana. I ricercatori hanno ritenuto questo aspetto cruciale, poiché i partecipanti rappresentavano in modo più realistico la popolazione generale con AUD rispetto a chi segue volontariamente trattamenti specifici.

I risultati hanno mostrato che, sebbene il farmaco non abbia influenzato significativamente il rapporto tra giorni di consumo e giorni di astinenza, ha portato a una riduzione del numero di drink assunti nei giorni di consumo e a una diminuzione delle voglie di alcol rispetto al placebo. Inoltre, la percentuale di partecipanti senza episodi di consumo eccessivo è aumentata in modo significativo nel gruppo trattato con semaglutide.

Secondo Christian Hendershot, autore principale dello studio, l’efficacia osservata è paragonabile, se non superiore, a quella di altri farmaci attualmente impiegati per il trattamento dell’AUD.

Possibili implicazioni per altre dipendenze
Un’ulteriore scoperta emersa dallo studio riguarda il possibile effetto di semaglutide sul consumo di tabacco. Sebbene solo 13 partecipanti fossero fumatori, i dati suggeriscono una riduzione del numero di sigarette fumate tra coloro che assumevano il farmaco. Questa osservazione apre la strada a future ricerche sull’impiego degli agonisti del GLP-1 nel trattamento della dipendenza da nicotina.

Un’opportunità per il riposizionamento del farmaco
L’interesse per il potenziale di semaglutide nel trattamento dell’AUD si inserisce in un contesto più ampio di riposizionamento dei farmaci, ossia l’impiego di molecole già approvate per indicazioni differenti da quelle originarie. Gli autori dello studio sottolineano che gli agonisti del GLP-1 potrebbero rappresentare un’opportunità terapeutica significativa, superando molte delle barriere che tradizionalmente limitano l’adozione di farmaci per la dipendenza da alcol.

A conferma di questo potenziale, un ampio studio retrospettivo pubblicato su Nature Communications ha analizzato le cartelle cliniche di pazienti con obesità e diabete di tipo 2. I risultati hanno evidenziato che il trattamento con semaglutide era associato a una riduzione del rischio di diagnosi di AUD compresa tra il 50% e il 56% nel corso di un anno di follow-up.

Questi dati suggeriscono che gli agonisti del GLP-1 potrebbero non solo avere un ruolo nel controllo del peso e del diabete, ma anche rappresentare una nuova frontiera terapeutica per le dipendenze.