Matteo Mantero in libreria con “Una pianta ci salverà”


Dal 7 marzo in libreria il nuovo libro dell’ex senatore Matteo Mantero e dell’economista Elia Bonvicini sulla canapa, il vegetale controverso

matteo mantero

Il connubio tra uomo e canapa è millenario. La pianta ha fatto parte dei nostri riti religiosi, ci ha curato, alimentato, coperto. Questa simbiosi è durata finché pochi industriali americani, capeggiati dal magnate della comunicazione Hearst, hanno ordito una delle più grandi campagne di disinformazione mai attuate. Il loro scopo era rendere illegale, per difendere i propri interessi, una pianta tra le più utili e coltivate. Ne parlano Matteo Mantero, già senatore, ed Elia Bonvicini, economista, nel libro Una pianta ci salverà. Storia virtuosa della canapa con la prefazione di Marco Cappato, già eurodeputato radicale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni. Il libro narra la storia della pianta e affronta il tema, sempre scivoloso, della legalizzazione della cannabis per il cosiddetto uso ricreativo e dell’eventuale liberalizzazione del mercato, strada percorsa con successo da molti paesi. Il tema è affrontato in modo pragmatico, analizzando gli obiettivi che si pone la proibizione e come essa abbia fallito garantendo di fatto alla mafia un mercato monopolistico.

Matteo Mantero, già senatore M5S e Potere al Popolo, membro della Commissione Ambiente e Agricoltura al Senato e deputato nella XVII legislatura, ha collaborato con gli ex ministri Grillo, Speranza e Bonafede per ampliare la produzione italiana della canapa e legalizzare la cannabis. È stato portavoce del “Manifesto per la cannabis legale”, depositando la proposta di legge ideata da un collettivo di 230 associazioni e sostenuta da oltre 40 mila firme.

Elia Bonvicini, laureato in Economia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una tesi sugli effetti economici della regolamentazione della cannabis, ha lavorato in California con un gruppo di suore laiche che producono farmaci a base di cannabis, The Sister of the Valley Winton Merced.