Fibrosi cistica: dopo un anno di trattamento con la terapia tripla di combinazione a base di elexacaftor, tezacaftor e ivacaftor, il numero di batteri nocivi nei polmoni è ridotto
Dopo un anno di trattamento con la terapia tripla di combinazione a base di elexacaftor, tezacaftor e ivacaftor (ETI), il numero di batteri nocivi che crescono nei polmoni delle persone affette da fibrosi cistica (FC) è diminuito in modo significativo.
Queste le conclusioni di uno studio francese, pubblicato recentemente su Scientific Reports. Nello specifico, è stata osservata una riduzione significativa della prevalenza della colonizzazione da parte di qualsiasi agente patogeno della FC dopo un anno di trattamento, tra cui una diminuzione della prevalenza della colonizzazione cronica di Pseudomonas aeruginosa.
Sebbene i risultati si aggiungano alle evidenze secondo le quali la terapia tripla è in grado di aiutare a respingere le infezioni polmonari, sono comunque necessari ulteriori studi per comprendere meglio i meccanismi alla base di quanto osservato, hanno sottolineato i ricercatori nelle conclusioni del lavoro.
Razionale e obiettivi dello studio
Come è noto, la terapia tripla ETI ha portato a miglioramenti senza precedenti negli outcome respiratori dei pazienti con FC, ripristinando la funzione CFTR, compresa la funzione polmonare, il rischio di PEx e i sintomi respiratori, nonché lo stato nutrizionale e altre manifestazioni della FC nelle persone portatrici di almeno una mutazione F508del.
L’impressionante efficacia clinica della terapia ETI sulla funzione polmonare ha sollevato la questione delle sue ripercussioni microbiologiche sulla colonizzazione batterica polmonare. Nello studio PROMISE, uno studio prospettico osservazionale su 236 pazienti trattati con ETI, i ricercatori avevano descritto una diminuzione significativa della densità di tutti i patogeni FC misurati. Tuttavia, la carica batterica totale nell’espettorato, misurata mediante 16 S ddPCR, non era diminuita durante i primi 6 mesi di trattamento con ETI. In un altro studio, i ricercatori avevano descritto una diminuzione dell’abbondanza relativa di Psudmonas aeruginosa a 3 mesi e un aumento dell’alfa-diversità del microbioma a 1, 3 e 12 mesi dopo l’introduzione della terapia tripla ETI.
In questo studio i ricercatori si sono proposti di descrivere con maggiore precisione i cambiamenti nella prevalenza batterica e nella densità dei patogeni della FC in 198 pazienti adulti con FC durante i 12 mesi successivi all’introduzione della terapia tripla ETI, tenendo conto del loro trattamento respiratorio (agenti mucolitici, antibiotici per via inalatoria, azitromicina) e della frequenza delle sedute di fisioterapia respiratoria a domicilio.
Disegno dello studio e risultati principali
Lo studio ha esaminato gli effetti della terapia tripla di combinazione su 198 adulti con FC, con una prevalenza di pazienti di sesso maschile (61%), con un’età mediana di 28,8 anni. La maggior parte dei partecipanti (62%) presentava due copie della mutazione F508del nel gene CFTR, la causa genetica più comune della CF. Più della metà (54%) era passata alla terapia ETI da un precedente trattamento con un modulatore CFTR, spesso lumacaftor/ivacaftor.
Prima di iniziare il trattamento con ETI, la funzione polmonare (misurata FEV1) era diminuita costantemente in tre anni, passando dal 65,4% al 60,1%. Tuttavia, dopo un anno di trattamento con la terapia tripla ETI, il FEV1 era migliorato significativamente passando al 77,4%, ad indicare una migliore capacità respiratoria. Anche altri parametri di salute erano migliorati durante l’anno di trattamento. Il numero medio di riacutizzazioni della malattia era diminuito da 2,8 all’anno a 0,7.
I pazienti hanno fatto meno ricorso alla fisioterapia, con le sessioni settimanali ridotte da 3,8 a 2,2, mentre l’impiego di antibiotici inalatori era calato dal 65% al 37%. I ricoveri ospedalieri erano diminuiti in modo significativo: la percentuale di pazienti che necessitava di ospedalizzazione è scesa dal 28% al 3%, e la durata media dei ricoveri si è ridotta da 18 giorni a 11 giorni.
Questi risultati suggeriscono che la terapia con ETI apporta notevoli benefici alla funzione polmonare e alla gestione complessiva della malattia negli adulti con FC.
Dati sulla colonizzazione batterica
La colonizzazione batterica polmonare si è “significativamente ridotta” grazie alla terapia con ETI. Nello specifico, i campioni di espettorato hanno mostrato che quasi tutti i pazienti (il 99%, ovvero 193 su 194 persone nel primo anno prima del trattamento) risultavano positivi ad almeno una specie batterica prima del trattamento, mentre il 90% (161 pazienti) continuava a mostrare colonizzazione batterica polmonare dopo un anno di utilizzo di ETI.
La colonizzazione cronica con Pseudomonas aeruginosa, una delle principali cause di infezioni polmonari nella FC, è diminuita dal 65% al 51%, e non si sono verificate nuove infezioni. I pazienti più giovani e quelli con danni polmonari meno gravi sono risultati essere quelli che avevano ottenuto miglioramenti di entità maggiore, anche se questo dato non è risultato statisticamente significativo.
Riassumendo
“Lo studio conferma la diminuzione sia della densità batterica nell’espettorato sia della prevalenza della colonizzazione polmonare da parte della maggior parte dei patogeni della FC, in associazione con un miglioramento clinico respiratorio negli adulti con FC dopo un anno di trattamento con ETI – hanno scritto i ricercatori nelle conclusioni del lavoro pubblicato”.
“Questi cambiamenti microbiologici evidenziano la necessità di aggiornare le linee guida per la cura medica della FC in relazione al monitoraggio dell’espettorato e alle strategie antibiotiche – hanno aggiunto, sottolineando che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere come questa terapia combinata tripla produca i cambiamenti osservati”.
Bibliografia
Mianowski L. et al. One year of ETI reduces lung bacterial colonisation in adults with cystic fibrosis. Sci Rep 14, 29298 (2024). https://doi.org/10.1038/s41598-024-77246-4
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