Sgarbi racconta la malattia: “Faccio fatica in tutto, passo molto tempo a letto”


Da sempre al centro della scena, il critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi racconta la sua vita, ora molto cambiata, nel corpo e nello spirito

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Irruento, polemico e provocatorio. Vittorio Sgarbi, non si è mai risparmiato, soprattutto davanti alle telecamere della tv. E proprio del suo rapporto con il piccolo schermo e della malattia che lo sta allontanando da quel mondo, ha parlato nell’intervista pubblicata su ‘Robinson’, inserto di Repubblica. “Non c’è dubbio. Non era una recita a teatro ma la rappresentazione del mio temperamento. Questo è stato il senso della televisione per me. Oggi la vedrei come una parte di me distante, come un calore di fiamma lontano. Oggi guardo le cose senza il desiderio di essere coinvolto. Senza rappresentare una parte”, ha detto Sgarbi al giornalista Antonio Gnoli.

Da sempre al centro della scena, come critico e storico dell’arte ma anche politico, Sgarbi ha raccontato la sua vita, ora molto cambiata nel corpo e nello spirito: “Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto. Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto (…).Trascorro una fase di meditazione dolorosa su quello che ho fatto e sul destino che mi attende. In fondo le cose che ho scritto, le opere d’arte che vedi appartengono a un progetto di sopravvivenza. Qualcosa che rimanga e che si prolunghi oltre la vita”. Poi, il passaggio sulla depressione che lo ha colpito: “Non ne avevo mai sofferto. Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta”.

Nella lunga intervista, Sgarbi ha parlato anche della sua vicenda giudiziaria, legata all’inchiesta del Fatto Quotidiano e Report. Una situazione che ha minato la sua vita “in modo devastante. Di alcuni atti, eseguiti in assoluta naturalezza, mi vengono imputati una serie di comportamenti che non erano i miei. Ho sempre cercato di avere cura e attenzione per le opere. Che dal loro studio, e in certi casi dal loro acquisto, se ne ricavino le mie cattive intenzioni mi crea certamente dei turbamenti sgradevoli”. Come pensa di uscirne? “Sperando che si affermi una verità, che è la verità dello spirito con cui ho fatto queste cose”.

Quello con le opere d’arte, per Sgarbi è sempre stato un rapporto di “bulimia e leggerezza. Ho sempre visto queste opere senza mai pensare che potessero essere inquinate da incidenti di cui sarei stato responsabile senza averlo mai voluto essere. Forse non ho valutato i rischi e le incertezze che alcune di esse potevano portare con sé”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)