Benralizumab è efficace nei pazienti con asma eosinofilo grave, con risultati particolarmente buoni per chi ha un’elevata conta di eosinofili nel sangue (BEC)
Il trattamento con benralizumab è efficace nei pazienti con asma eosinofilo grave (SEA), con risultati particolarmente buoni per quelli che si caratterizzano un’elevata conta di eosinofili nel sangue (BEC), soprattutto se accompagnata da un’elevata frazione di ossido nitrico esalato (FeNO). Nello specifico, il sottogruppo di pazienti con asma che utilizzava benralizumab con BEC e FeNO più elevati presentava i tassi più elevati di super-responder (83,3%) e di remissione clinica di malattia (70,0%).
Questi sono alcuni dei risultati di un’analisi post-hoc dello studio osservazionale iberico ORBE-II (Observational Retrospective Study on Clinical Outcomes of Patients Receiving Benralizumab in Spain), recentemente pubblicato su Respiratory Medicine.
Razionale e obiettivi dello studio
BEC e FeNO sono i biomarcatori di tipo 2 (T2) più utilizzati per classificare e monitorare i pazienti con asma eosinofilico grave (SEA) nella pratica clinica reale. BEC è un biomarcatore comunemente usato per identificare l’asma T2-alto e prevedere la risposta ai corticosteroidi o ai farmaci biologici T2. Livelli elevati di BEC sono associati a maggiore gravità della malattia, maggior rischio di riacutizzazioni gravi (SE), scarso controllo dell’asma, riduzione della funzionalità polmonare e aumento dei ricoveri ospedalieri.
Anche FeNO è una misurazione semplice e non invasiva per la gestione dell’asma. Tuttavia, sebbene livelli elevati di FeNO siano correlati a un maggior numero di riacutizzazioni e scarso controllo dell’asma, l’evidenza è meno solida rispetto a quella per BEC.
L’identificazione di cellule e mediatori dell’infiammazione ha portato allo sviluppo di nuovi biologici per il trattamento dell’asma. Benralizumab, un anticorpo monoclonale diretto contro IL-5Rα, ha dimostrato di ridurre le riacutizzazioni, l’impiego di corticosteroidi orali e di migliorare la funzionalità polmonare nei pazienti con SEA e livelli di BEC ≥150 cellule/μL. Questi risultati sono stati confermati da studi reali, tra cui lo studio spagnolo ORBE II, che ha riportato un tasso di risposta elevato, con quasi la metà dei pazienti in remissione dopo un anno. Anche i pazienti con BEC più basso hanno mostrato miglioramenti clinici. D’altra parte, il ruolo di FeNO come predittore della risposta a benralizumab è meno chiaro, poiché non è stato misurato negli studi clinici. Tuttavia, i dati reali indicano che il farmaco è efficace indipendentemente dai livelli basali di FeNO.
Personalizzare il trattamento con farmaci biologici è essenziale per ottenere i migliori risultati nei pazienti con asma grave. Per questo, servono ulteriori studi per comprendere l’impatto dei biomarcatori, singolarmente o in combinazione, sull’efficacia clinica del benralizumab. Questo studio retrospettivo ha analizzato pazienti con SEA e la risposta a benralizumab dopo un anno, suddividendo i pazienti in base ai livelli basali di FeNO e/o BEC.
Disegno dello studio
ORBE II ha arruolato 204 pazienti adulti con SEA non controllato, ai quali era stato prescritto benralizumab nella pratica clinica abituale. I dati sono stati raccolti da febbraio a luglio 2021. Le soglie di BEC e FeNO erano pari, rispettivamente, a 300 cellule/μL e 50 ppb. Sono stati valutati gli outcome clinici, inclusi i tassi di risposta e remissione, un anno dopo l’inizio del trattamento con benralizumab.
L’analisi ha incluso dati di BEC basali per 197 pazienti (96,5%) e dati di FeNO per 120 pazienti (58,8%). Tra i pazienti per i quali erano disponibili i dati BEC, 54 (27,4%) avevano un BEC basso (loBEC) e 143 (72,6%) un BEC alto (hiBEC). Tra i pazienti per i quali erano disponibili i dati FeNO, 74 (61,7%) avevano un FeNO basso (loFeNO) e 46 (38,3%) un FeNO alto (hiFeNO).
I sottogruppi combinati BEC/FeNO includevano:
– 22 pazienti nel gruppo loBEC/loFeNO
– 8 pazienti nel gruppo loBEC/hiFeNO
– 52 pazienti nel gruppo hiBEC/loFeNO
– 36 pazienti nel gruppo hiBEC/hiFeNO
L’età media variava dai 51 anni nel gruppo loBEC/hiFeNO ai 58 anni nel gruppo loBEC/loFeNO.
I pazienti con hiBEC erano per lo più naïve ai farmaci biologici e presentavano con maggiore frequenza asma allergico e/o rinosinusite cronica con polipi nasali (CRSwNP). Nei pazienti hiFeNO si riscontrava la percentuale più alta di pazienti di sesso maschile (circa il 50%) e una maggiore prevalenza di CRSwNP. Il sottogruppo loFeNO presentava una percentuale più elevata di pazienti con obesità.
I sottogruppi combinati BEC/FeNO avevano età medie simili e asma ad esordio tardivo con lunga durata. Il gruppo loBEC/loFeNO aveva la più alta percentuale di pazienti obesi e un aumento della quota di fumatori attuali o pregressi.
La prevalenza dell’asma allergico variava tra i sottogruppi, dal 22,7% nel gruppo loBEC/loFeNO al 46,2% nel gruppo hiBEC/loFeNO. Il gruppo loBEC/hiFeNO aveva la più alta frequenza media (DS) di riacutizzazioni gravi registrate nel corso dell’anno precedente l’inizio del benralizumab (5,5 [6,0]).
Risultati principali
Ad 1 anno, il sottogruppo hiBEC è stato quello che mostrato la maggiore riduzione delle riacutizzazioni gravi e dei ricoveri ospedalieri, con diminuzioni rispettivamente del 91,3% e del 100%, oltre ad un miglior controllo dei sintomi dell’asma. Inoltre, il 75,7% dei pazienti nel sottogruppo hiBEC erano super-responder e il 52,5% ha raggiunto la remissione clinica, rispetto al 56,6% e al 20,8% dei pazienti loBEC.
I criteri di super-responder sono stati raggiunti dal 78,3% dei pazienti hiFeNO e dal 70,3% dei pazienti loFeNO, mentre la remissione clinica è stata ottenuta rispettivamente dal 63,6% e dal 31,0%.
Tra i sottogruppi FeNO/BEC, quelli con hiBEC (hiBEC/loFeNO e hiBEC/hiFeNO) hanno mostrato le riduzioni di entità maggiore delle riacutizzazioni gravi (≥90%).
Il sottogruppo hiBEC/hiFeNO ha registrato i tassi più elevati di super-responder (83,3%) e remissione clinica (70,0%), seguito dal sottogruppo hiBEC/loFeNO (71,2% di super-responder e 35,7% di remissione clinica).
Anche i pazienti del sottogruppo loBEC/loFeNO hanno mostrato un aumento del tasso di super-responder (68,2%), con il 21,4% di questi che ha raggiunto la remissione clinica.
Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici del lavoro, il disegno osservazionale retrospettivo e alla mancanza di un braccio di controllo. Hanno anche invitato ad interpretare con cautela alcuni risultati a causa delle dimensioni dei sottogruppi, in particolare quelli definiti dalla combinazione di livelli di BEC e FeNO, nonché dei dati mancanti o della raccolta incompleta di dati durante la pratica clinica di routine nel periodo dello studio ORBE II (come i livelli di FeNO o le misurazioni storiche di BEC).
Ciò premesso, nel complesso, i risultati di questa analisi dimostrano che il benralizumab è efficace nella real life indipendentemente dai livelli basali di questi due biomarcatori T2 e che un’elevata BEC, soprattutto se accompagnata da un’elevata FeNO, predice buoni outcome, mentre la FeNO da sola sembra essere meno rilevante per prevedere l’efficacia del trattamento con benralizumab.
Bibliografia
García-Moguel I et al. The impact of blood eosinophil count and FeNO on benralizumab effectiveness in clinical practice: an ORBE II subanalysis. Respir Med. Published online January 13, 2025. doi:10.1016/j.rmed.2025.107940
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