Carcinoma squamocellulare della testa e del collo: cetuximab più radioterapia efficaci


Benefici in pazienti con carcinoma squamocellulare della testa e del collo localmente avanzato, dall’aggiunta di cetuximab alla radioterapia nella fase post-chirurgica

L'Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia clinica (AIRO) ha stilato le nuove raccomandazioni sulle pratiche a rischio d'inappropriatezza

In pazienti con carcinoma squamocellulare della testa e del collo localmente avanzato, l’aggiunta di cetuximab alla radioterapia nella fase post-chirurgica migliora in modo significativo la sopravvivenza libera da malattia (DFS), senza impattare negativamente sulla tossicità a lungo termine, ma non migliora in modo significativo la sopravvivenza globale (OS) rispetto alla sola radio. Lo dimostrano i risultati dello studio di fase 3 NRG/RTOG 0920, pubblicati di recente sul Journal of Clinical Oncology.

Nessun vantaggio di OS
Con un follow-up mediano di 7,2 anni (IQR 5,1-9,2), infatti, tra tutti i pazienti randomizzati ed eleggibili non è stato evidenziato un miglioramento significativo dell’OS nel braccio assegnato a cetuximab più la radioterapia rispetto al braccio di controllo, sottoposto solo alla radioterapia (HR 0,81; IC al 95% 0,60-1,08; P = 0,0747).

I tassi di OS sono risultati rispettivamente dell’83,4% contro 76,4% a 3 anni e del 76,5% contro 68,7% a 5 anni.

Inoltre, dall’analisi non è emersa una relazione significativa tra l’esito del trattamento e la positività o meno al papillomavirus umano (HPV) nel tumore (P = 0,8571).

Beneficio di DFS
La combinazione dei due trattamenti, invece, ha dimostrato un vantaggio significativo rispetto alla sola radioterapia in termini di DFS (HR 0,75; IC al 95% 0,57-0,98; P = 0,0168).

I tassi di DFS sono risultati rispettivamente del 78,3% contro 71,5% a 3 anni e 71,7% contro 63,6%a 5 anni.

Nel caso della DFS, l’aggiunta di cetuximab alla radioterapia ha prodotto un beneficio più pronunciato nei pazienti HPV-negativi (HR 0,75; IC al 95% 0,57-0,98; P = 0,0184) rispetto a quelli HPV-positivi (HR 0,91; IC al 95% 0,23-3,64). Tuttavia, l’interazione tra i trattamenti e la positività o meno all’HPV non è risultata statisticamente significativa (P = 0,7809).

Il tasso di fallimento loco-regionale (LRF) a 3 anni è risultato del 14,7% nel braccio assegnato a cetuximab più la radioterapia e 20,2% nel braccio di controllo (HR stratificato 0,78; IC al 95% 0,63-0,97; P = 0,0746).

Tossicità a lungo termine simile nei due bracci
Sul fronte della sicurezza, si sono registrate tossicità di grado 3/4 nel 70,3% dei pazienti nel braccio sperimentale e nel 39,7% dei controlli (P < 0,0001). L’evento avverso più frequente è risultato la mucosite orale (38,0% contro 21,6%).

Tuttavia, per quanto riguarda le tossicità di grado 3/4 a lungo termine, i dati non hanno mostrato differenze statisticamente significative tra i due bracci di trattamento (33,2% contro 29,0%; P = 0,3101).

Primo miglioramento significativo della DFS in oltre 40 anni
«In conclusione, per il carcinoma squamocellulare della testa e del collo a rischio intermedio, resecabile, l’aggiunta di cetuximab alla radioterapia non ha migliorato l’OS, ma ha migliorato la DFS rispetto alla sola radioterapia, senza aumentare la tossicità a lungo termine. Questo è il primo significativo miglioramento della DFS in questo contesto in oltre 40 anni», scrivono Mitchell Machtay, del Penn State Milton S Hershey Medical Center di Hershey, in Pennsylvania, e i colleghi.

«È appropriato offrire questo regime ai pazienti con tumore HPV-negativo. Tuttavia, i clinici dovrebbero soppesare questo vantaggio di DFS rispetto agli altri fattori, tra cui la tossicità acuta e il costo», aggiungono gli autori.

Lo studio NRG/RTOG 0920
Lo studio NRG/RTOG 0920 (NCT00956007) è un trial multicentrico internazionale, randomizzato, in aperto, che ha coinvolto 577 pazienti, assegnati in rapporto 1:1 al trattamento post-operatorio con cetuximab più la radioterapia o la sola radioterapia.

Il protocollo prevedeva una radioterapia a 2 Gy una volta al giorno per 30 dosi nell’arco di 6 settimane, con un ulteriore boost opzionale di 6 Gy in tre frazioni diretto contro le regioni con margini di resezione stretti. I pazienti assegnati al braccio della combinazione sono stati trattati anche con cetuximab a una dose di carico di 400 mg/m2 da 7 a 10 giorni prima dell’inizio della radioterapia, seguita da una dose di 250 mg/m2 una volta alla settimana per tutta la durata della radioterapia fino a 4 settimane dopo la fine del trattamento radioterapico.

L’endpoint primario dello studio era l’OS, mentre la DFS rappresentava l’endpoint secondario chiave e la LRF era un endpoint ulteriore.

Per quanto riguarda la radioterapia, il 90% dei pazienti del braccio sperimentale e il 93,4% dei controlli sono stati trattati con una dose di radiazioni di 60-66 Gy. La revisione della qualità dei dati eseguita centralmente ha evidenziato che l’85,9% e l’89,2% dei pazienti in ciascun braccio ha ricevuto la radioterapia secondo quanto stabilito dal protocollo o con variazioni accettabili.

Le caratteristiche dei pazienti
Per poter essere inclusi nello studio, i pazienti dovevano avere almeno 18 anni e una diagnosi confermata patologicamente di carcinoma squamocellulare della testa e del collo in stadio clinico T1, N1-2 o T2-4a, N0-2, M0. Altri criteri per l’arruolamento includevano la resezione completa del tumore primario entro 7 settimane dall’ingresso nello studio e un performance status secondo Zubrod pari a 0 o 1 entro 2 settimane dalla registrazione.

Complessivamente, l’età mediana era di 57 anni (IQR 50-64) e la maggior parte dei pazienti aveva un tumore a livello della cavità orale (63,6%) e una malattia in stadio IVA (61,2%). Inoltre, la maggior parte dei pazienti era di sesso maschile (70,0%) e di razza bianca (86,3%) e non ispanica (90,8%).

La maggioranza dei pazienti, inoltre, presentava una malattia HPV-negativa (80,2%), due fattori di rischio intermedio (36,9%) e nessuna diffusione perineurale (60,7%).

Bibliografia
M. Machtay, et al. Postoperative radiotherapy ± cetuximab for intermediate-risk head and neck cancer. J Clin Oncol. Published online January 22, 2025. doi:10.1200/JCO-24-01829. leggi