Lo studio ALLEVIATE-1 di fase 3 ha raggiunto il suo obiettivo primario, dimostrando una riduzione statisticamente significativa dell’intensità del dolore con il cebranopadol
Lo studio ALLEVIATE-1 di fase 3 ha raggiunto il suo obiettivo primario, dimostrando una riduzione statisticamente significativa dell’intensità del dolore con il cebranopadol, un farmaco sperimentale con doppio meccanismo d’azione, rispetto al placebo. Lo studio ha valutato il cebranopadol per il trattamento del dolore acuto, da moderato a grave, in pazienti sottoposti ad addominoplastica.
Il cebranopadol è un first in class, orale, agonista sperimentale a doppio meccanismo d’azione (dual-NMR), che agisce sia sul recettore del peptide nocicettina/orfanina FQ (NOP) sia sul recettore µ-oppioide (MOP).
Questi recettori, parzialmente omologhi tra loro, svolgono ruoli complementari e distinti nella modulazione dei percorsi biologici del dolore. Studiato in oltre 32 trial clinici su più di 2.200 pazienti, il profilo del cebranopadol è stato ben caratterizzato negli studi di gestione del dolore. Ha dimostrato risultati clinici positivi nel trattamento del dolore acuto, cronico e del dolore neuropatico diabetico, con un profilo di sicurezza favorevole. La FDA ha concesso al cebranopadol la designazione Fast Track per il dolore cronico lombare e, se approvato, potrebbe diventare la prima terapia analgesica duale-NMR in grado di fornire un’efficacia equivalente a quella degli oppioidi, ma con un minore potenziale di abuso o rischio di dipendenza fisica, assuefazione o overdose, sinergizzando le caratteristiche analgesiche e di sicurezza del recettore NOP con i vantaggi analgesici del recettore MOP.
Nel trial ALLEVIATE-1, pazienti adulti sottoposti ad addominoplastica sono stati randomizzati a ricevere, per via orale, cebranopadol o placebo una volta al giorno per 2 giorni. L’obiettivo primario dello studio era valutare l’efficacia analgesica, misurata tramite l’area sotto la curva (AUC4-48) della scala numerica del dolore (NRS) nelle 44 ore successive all’intervento.
Gli obiettivi secondari includono la valutazione dell’efficacia analgesica del cebranopadol attraverso l’uso di farmaci di salvataggio, le interruzioni anticipate del trattamento e la valutazione complessiva del farmaco da parte dei soggetti.
I risultati hanno evidenziato che i pazienti trattati con 400 µg di cebranopadol, somministrati una volta al giorno per 2 giorni, hanno riportato una significativa riduzione dell’intensità del dolore rispetto a quelli trattati con placebo (differenza media dei minimi quadrati [SE] di 59,2 [14,36]; p<0,001). Il cebranopadol è stato generalmente ben tollerato, con nausea come effetto collaterale più comune.
“Il nostro team è rimasto colpito dalla notevole efficacia analgesica osservata, il che suggerisce che il meccanismo innovativo di azione duale del cebranopadol potrebbe essere altrettanto efficace quanto gli oppioidi nel contesto post-operatorio”, ha dichiarato il Dr. Harold Minkowitz, ricercatore principale dello studio ALLEVIATE-1 e presidente della divisione analgesici, ricerca perioperatoria e ospedaliera presso Evolution Research Group.
“Questa efficacia, unita ai dati di studi precedenti che hanno dimostrato una bassa attrattiva del farmaco e un potenziale ridotto per eventi respiratori, evidenzia come il cebranopadol possa rispondere a un urgente bisogno medico insoddisfatto per milioni di pazienti che soffrono di dolore acuto”.
Secondo Tris Pharma, azienda farmaceutica che si sta occupando dello sviluppo clinico di cebranopadol, i dati completi del trial ALLEVIATE-1 saranno presentati in un prossimo meeting medico. L’azienda prevede inoltre di pubblicare i risultati di un secondo studio di fase 3, ALLEVIATE-2, che valuterà l’efficacia del cebranopadol nel trattamento del dolore dopo bunionectomia, entro la fine dell’anno.
“Siamo entusiasti dei risultati del trial ALLEVIATE-1, che hanno dimostrato un notevole livello di sollievo dal dolore,” ha dichiarato Ketan Mehta, fondatore e amministratore delegato di Tris Pharma. “La crisi degli oppioidi ha evidenziato l’urgenza di opzioni terapeutiche per la gestione del dolore che trattino il dolore da moderato a grave con la stessa efficacia degli oppioidi, ma senza i medesimi rischi di dipendenza e di effetti collaterali dannosi. Crediamo che il cebranopadol abbia il potenziale per trasformare il panorama del trattamento per i pazienti che soffrono di dolore acuto.”
Il meccanismo d’azione innovativo del cebranopadol ha inoltre il potenziale per trattare pazienti affetti da disturbi da uso di sostanze. Tris intende continuare a valutare il potenziale del cebranopadol per aiutare i pazienti a interrompere il ciclo della dipendenza da oppioidi. Il National Institute on Drug Abuse (NIDA), parte dei National Institutes of Health (NIH), ha assegnato a Tris una sovvenzione quinquennale fino a 16,6 milioni di dollari per studiare il potenziale del cebranopadol nel trattamento degli OUD e degli SUD.
In conclusione, lo studio ha evidenziato con una differenza media oraria di 1,34 rispetto al placebo sulla scala NRS, dimostrano il potenziale del cebranopadol come opzione terapeutica efficace per il dolore acuto da moderato a grave.
Lo studio ha evidenziato un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole, paragonabile a quello del placebo, sottolineando il potenziale del cebranopadol come trattamento altamente efficace per il dolore acuto da moderato a grave.