Nel trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave, l’inibitore sperimentale dell’interleuchina-23 QX004N ha mostrato risultati incoraggianti di efficacia e sicurezza
Nel trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave, l’inibitore sperimentale dell’interleuchina-23 QX004N ha mostrato risultati incoraggianti di efficacia e sicurezza, come emerso dai risultati di uno studio di fase I pubblicati sulla rivista JAMA Dermatology.
«Negli ultimi decenni sono stati sviluppati molti nuovi agenti biologici che prendono di mira i principali percorsi infiammatori della malattia» hanno scritto il primo autore Xiaojiao Li, del centro di sperimentazione clinica di fase I presso il First Hospital della Jilin University di Changchun, Cina, e colleghi. «Le evidenze supportano sempre di più il ruolo fondamentale del percorso interleuchina (IL)-23/cellula T helper 17 nella patogenesi della psoriasi, sottolineando come gli inibitori della IL-23 siano delle opzioni efficaci per la gestione della malattia».
QX004N è un anticorpo monoclonale umanizzato a somministrazione sottocutanea che ha come bersaglio la IL-23 e ha mostrato risultati paragonabili a risankizumab, che inibisce la IL-23a ed è indicato per il trattamento di molteplici condizioni infiammatorie tra cui la psoriasi a placche e l’artrite psoriasica.
In uno studio clinico di fase I, i ricercatori hanno valutato la sicurezza e l’efficacia di QX004N per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave. La sperimentazione è stata suddivisa in due parti, dove la prima era uno studio di fase Ia per valutare il farmaco sperimentale in soggetti sani e la seconda era uno studio di fase Ib per osservarne l’efficacia in pazienti con psoriasi a placche.
Risultati della fase Ia
Si è trattato di uno studio in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, a dose singola crescente su 55 partecipanti sani che sono stati assegnati a uno di cinque gruppi di trattamento con iniezione singola di QX004N (10 mg, 50 mg, 100 mg, 300 mg o 600 mg) oppure a un gruppo placebo.
I risultati sulla sicurezza hanno evidenziato che l’81,8% (n = 36) dei pazienti trattati con QX004N e il 63,6% (n = 7) di quelli nel gruppo placebo hanno segnalato eventi avversi emergenti dal trattamento. La maggior parte è stata considerata come correlata al farmaco sia nel gruppo QX004N (63,6%) che nel gruppo placebo (54,5%).
Nel gruppo QX004N ha riportato eventi avversi il 50% dei partecipanti trattati con le dosi da 10 mg, 50 mg e 300 mg, e il 75% e il 100% dei soggetti nei gruppi rispettivamente 100 mg e 600 mg.
Gli eventi avversi emergenti dal trattamento correlati al farmaco segnalati più frequentemente (verificatisi in più del 10% dei partecipanti) nei gruppi in trattamento attivo rispetto al placebo sono stati ipertrigliceridemia, iperuricemia, ematuria, aumento dell’acido urico nel sangue e diminuzione della conta dei neutrofili, non dipendenti dalla dose.
La maggior parte degli effetti collaterali è stata considerata di grado 1 o 2, tuttavia si è verificato un evento di grado 3 (ipertrigliceridemia) e un evento avverso grave (gravidanza biochimica/aborto), entrambi considerati possibilmente non correlati al farmaco in studio. Non sono stati segnalati decessi.
Risultati della fase Ib
La seconda parte era uno studio di 24 settimane, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, con dosi multiple crescenti su 30 pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave. Otto partecipanti sono stati assegnati a uno di tre gruppi di trattamento con QX004N (150 mg, 300 mg e 600 mg) e sei hanno ricevuto placebo, tutti somministrati come singole iniezioni alle settimane 0, 2 e 4. Un paziente nella coorte placebo si è ritirato per mancanza di efficacia.
I risultati hanno mostrato che il 100% dei pazienti trattati con le dosi di 150 mg, 300 mg e 600 mg di QX004N ha raggiunto la risposta PASI 75 (riduzione di almeno il 75% vs basale nello Psoriasis Area Severity Index) alla settimana 12 e la risposta PASI 90 alla settimana 16, rispetto al 33,3% (n = 2) nel gruppo placebo.
Inoltre, tutti i soggetti nei gruppi da 150 mg, 300 mg e 600 mg hanno raggiunto un punteggio di 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nell’Investigator’s Global Assessment (IGA), mentre la percentuale più alta dei pazienti nel gruppo placebo che hanno ottenuto lo stesso risultato è stata del 66,7% (n = 4).
Nel complesso ha riportato eventi avversi emergenti dal trattamento l’87,5% dei trattati con QX004 rispetto al 66,7% nel gruppo placebo.
«Questi risultati supportano il proseguimento dello sviluppo di QX004N come potenziale opzione di trattamento per i pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave, dimostrandone il potenziale per migliorare in misura sostanziale i risultati dei pazienti» hanno concluso gli autori.
Referenze
Li X et al. Safety and Efficacy of Anti-IL-23 Monoclonal Antibody QX004N for Patients With Psoriasis: A Randomized Clinical Trial. JAMA Dermatol. 2024 Dec 11.