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Bpco: focus sul documento GOLD 2025 per la gestione di malattia


Bpco: il rapporto GOLD 2025 introduce diverse modifiche di rilevanza clinica, tra cui l’approccio diagnostico con la spirometria e altri test, la gestione delle comorbidità cardiovascolari, nuovi trattamenti

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In concomitanza con la Giornata Mondiale della BPCO, che si celebra a novembre, la  Global initiative for chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) ha aggiornato, come ogni anno in questa occasione, il proprio rapporto per la gestione della malattia (1).
Il rapporto GOLD 2025 introduce diverse modifiche di rilevanza clinica, tra cui l’approccio diagnostico con la spirometria e altri test, la gestione delle comorbidità cardiovascolari e dell’ipertensione polmonare, nuovi trattamenti e l’ottimizzazione di quelli esistenti, oltre a strategie proattive per ridurre i rischi futuri nei pazienti con BPCO.

In un editoriale recentemente pubblicato sulla rivista COPD: Journal of Chronic Obstructive Pulmonary Disease, gli estensori del commento hanno fatto una sintesi delle novità principali emerse dalla versione aggiornata del rapporto (2),

Approccio diagnostico e metodologie
Il documento GOLD 2025 sottolinea l’importanza della spirometria pre-broncodilatatore come metodo diagnostico semplificato che richiede meno tempo e può ridurre le barriere all’accesso al test. La reversibilità al broncodilatatore non è considerata essenziale per la diagnosi della BPCO. Un rapporto FEV1/FVC pre-broncodilatatore ≥0,7 esclude probabilmente la BPCO, ma nei soggetti ad alto rischio può essere utile per identificare pazienti con una risposta volumetrica post-broncodilatatore. Un valore inferiore a 0,7 indica fortemente la presenza della malattia, senza necessità di ulteriori conferme con broncodilatatore.

GOLD enfatizza inoltre l’uso del limite inferiore di normalità (LLN) o degli z-score di FEV1/FVC per un approccio personalizzato alla diagnosi, in particolare negli anziani (dove il rapporto fisso può portare a sovradiagnosi) e nei giovani ad alto rischio (dove potrebbe risultare in una sottodiagnosi). L’utilizzo degli z-score, sebbene più complesso, potrebbe identificare pazienti in una “zona grigia” che necessitano di follow-up o ulteriori indagini.

Il ruolo della tomografia computerizzata (TC) è sempre più rilevante nella fenotipizzazione e identificazione dei pazienti ad alto rischio, permettendo la quantificazione dell’enfisema e delle malattie delle vie aeree, come bronchiectasie e ostruzioni mucose.

Comorbidità e rischio cardiovascolare
Le comorbidità sono comuni nei pazienti con BPCO, in particolare le malattie cardiovascolari come ipertensione polmonare, cardiopatia coronarica, aritmie e insufficienza cardiaca, spesso sottovalutate e non trattate adeguatamente.
GOLD 2025 evidenzia l’importanza della diagnosi differenziale tra eventi con sintomi simili (ad esempio, dispnea da BPCO scompensata o insufficienza cardiaca), dell’impiego di biomarcatori e di un trattamento attento di entrambe le condizioni. Si sottolinea inoltre il legame tra le riacutizzazioni della BPCO e l’aumento del rischio cardiovascolare, rafforzando la necessità di una prevenzione aggressiva di tali eventi.

L’ipertensione polmonare lieve è comune nella BPCO, con la maggior parte dei pazienti classificati nei gruppi 2 o 3. Tuttavia, alcuni pazienti possono avere forme trattabili di ipertensione polmonare, come l’ipertensione arteriosa polmonare (PAH, gruppo 1) o l’ipertensione polmonare tromboembolica cronica (CTEPH, gruppo 4), che richiedono un approccio multidisciplinare in centri specializzati.

Gestione della BPCO stabile
Il documento GOLD 2025 aggiorna il calendario vaccinale per i pazienti con BPCO secondo le raccomandazioni del CDC statunitense, includendo vaccinazioni annuali per influenza e SARS-CoV-2, il vaccino pneumococcico con una dose unica di PCV20 o PCV21, il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) per i pazienti ≥60 anni o con comorbidità cardiopolmonari e protezioni contro pertosse e herpes zoster.

L’elenco dei farmaci per la gestione della BPCO è stato ampliato, includendo 10 categorie con 40 opzioni terapeutiche. Tra i nuovi trattamenti, il documento ne segnala 2 al momento della pubblicazione:
1. Ensifentrina, un inibitore nebulizzato della fosfodiesterasi (PDE) 3 e 4 che migliora la funzionalità polmonare e la dispnea, disponibile solo negli Stati Uniti. Proposto come terapia aggiuntiva nei pazienti sintomatici nonostante la broncodilatazione con LABA+LAMA.
2. Dupilumab, un anticorpo monoclonale che riduce le riacutizzazioni nei pazienti con bronchite cronica, riacutizzazioni frequenti nonostante la triplice terapia e infiammazione di tipo 2 (eosinofili ≥300 cellule/μL). Raccomandato come terapia aggiuntiva nei pazienti con queste caratteristiche.

Dal 2023, GOLD ha scoraggiato l’impiego di LABA+ICS senza una broncodilatazione ottimale con LABA+LAMA. Il documento 2025 fornisce indicazioni su come gestire i pazienti già in terapia con LABA+ICS:
• Nei pazienti con riacutizzazioni in terapia con LABA+ICS e BEC <100 cellule/μL si può considerare il passaggio a LABA+LAMA; se BEC ≥100 cellule/μL, si preferisce  il passaggio alla triplice terapia.
• Nei pazienti senza riacutizzazioni recenti, si può valutare la sostituzione di LABA+ICS con LABA+LAMA.
• Nei pazienti senza riacutizzazioni recenti ma con un beneficio documentato da LABA+ICS, si può mantenere la terapia se asintomatici o passare alla triplice terapia se sintomatici

GOLD 2025 aggiorna anche le raccomandazioni sulla sospensione degli ICS, sconsigliandola nei pazienti con BEC >300 cellule/μL per il rischio di riacutizzazioni.

Altri aggiornamenti
Il documento sottolinea l’importanza della telemedicina, della telereabilitazione e dei programmi di autogestione, evidenziandone sia i benefici che i limiti. Inoltre, il capitolo sulla COVID-19 è stato rimosso, segno di un ritorno alla normalità nella gestione della BPCO.
Infine, GOLD 2025 affronta il tema del cambiamento climatico e il suo impatto sui pazienti con BPCO. Temperature estreme e inquinamento aumentano il rischio di complicanze, con il freddo come principale fattore di rischio di mortalità. Si consiglia di mantenere la temperatura della camera da letto >18°C nei periodi freddi e <24°C durante le ondate di calore, secondo le raccomandazioni dell’OMS.

Bibliografia
1. 2025 GOLD Report. Global initiative for chronic obstructive lung disease. Available from: https://goldcopd.org/2025-gold-report/

2. Kostikas K et al. 2025 GOLD Report: What is New and What is Noteworthy for the Practicing Clinician. COPD: Journal of Chronic Obstructive Pulmonary Disease, 2025; 22(1). https://doi.org/10.1080/15412555.2025.2451613