La Russia attacca le infrastrutture in Ucraina subito dopo la telefonata Putin-Trump


La Russia ha attaccato le infrastrutture ucraine appena Putin ha riagganciato al telefono con Trump. Zelensky: “Oggi ci parlo io”

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La Russia ha colpito l’Ucraina con droni kamikaze e missili S-300 un attimo dopo la telefonata tra Putin e Trump, in cui il leader russo aveva accettato un cessate il fuoco parziale. Putin aveva appena accordato a Trump una tregua sugli attacchi alle infrastrutture energetiche. Poi, appena riagganciato, le sirene hanno iniziato a suonare su Kiev. Bucha e dintorni sotto attacco, ospedale evacuato a Sumy, un morto in un villaggio vicino. Zelensky ha scritto su Telegram: “Ecco cosa vuole la Russia”. E poi ha annunciato un colloquio, per oggi, con Trump.

Ovviamente l’Ucraina non è rimasta a guardare: nella notte, droni hanno centrato un deposito di petrolio in Russia. Mosca dice di aver abbattuto 57 droni.

Il cessate il fuoco completo resta un miraggio. Il capo della politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha dichiarato: “Se si leggono i due passaggi chiave della telefonata, è chiaro che la Russia non vuole realmente fare alcun tipo di concessione”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)