La Commissione Europea (CE) ha concesso l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio condizionata a seladelpar per il trattamento della colangite biliare primitiva
La Commissione Europea (CE) ha concesso l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio condizionata a seladelpar per il trattamento della colangite biliare primitiva (PBC, primary biliary cholangitis) in combinazione con acido ursodesossicolico (UDCA) negli adulti che hanno una risposta inadeguata al solo UDCA, o come monoterapia nei soggetti che non tollerano l’UDCA.
Seladelpar (un prodotto designato come farmaco orfano) fornirà un’importante opzione terapeutica per le persone residenti nello Spazio economico europeo (SEE) che vivono con questa rara malattia epatica.
“La decisione odierna conferma il beneficio clinico e il valore di seladelpar e offre alla popolazione europea con PBC una nuova importante opzione terapeutica”, ha affermato María-Carlota Londoño, MD, PhD, epatologa presso Hospital Clinic Barcelona. “Ci sono persone in Europa che non rispondano adeguatamente alla terapia di prima linea, e seladelpar contribuisce a rispondere al bisogno insoddisfatto di un trattamento efficace e mirato ai sintomi”.
La PBC è una rara malattia cronica e autoimmune dei dotti biliari che in Europa colpisce circa 22 persone su 100.000.
Più comune nelle donne, la PBC causa danni al fegato che possono progredire fino all’insufficienza epatica, soprattutto se non trattata. I sintomi più comuni della PBC sono il prurito cronico e l’affaticamento, che in alcune persone possono essere debilitanti. Attualmente non esiste una cura, e gli obiettivi del trattamento includono il rallentamento della progressione della malattia e la riduzione dei sintomi correlati alla colestasi (flusso biliare compromesso), come il prurito colestatico. L’effetto viene misurato principalmente da un miglioramento nei test biochimici epatici, inclusa la normalizzazione dei livelli di fosfatasi alcalina (ALP), un importante marcatore della progressione della malattia nella PBC.
La decisione della CE fa seguito al parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA, European Medicines Agency) formulato nel dicembre 2024, e si basa principalmente sui risultati di RESPONSE, uno studio registrativo di fase III controllato con placebo. Nel corso dello studio, il 62% dei partecipanti che assumevano seladelpar ha raggiunto l’endpoint primario della risposta biochimica composita al mese 12, rispetto al 20% dei partecipanti che assumevano placebo.
Il trattamento con seladelpar ha portato alla normalizzazione dei valori ALP nel 25% dei partecipanti allo studio al mese 12. Questo cambiamento non è stato osservato in alcun partecipante allo studio che ha ricevuto placebo. La variazione rispetto al punteggio basale del prurito al mese 6 era un endpoint secondario chiave; i pazienti trattati con seladelpar hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa del prurito rispetto al placebo.
Dopo sei mesi di trattamento con seladelpar, i partecipanti arruolati nello studio con prurito da moderato a grave hanno riscontrato un miglioramento di 3,2 punti su una scala di valutazione numerica del prurito compresa tra 0 e 10, un miglioramento clinicamente significativo, rispetto a una diminuzione di 1,7 punti con il placebo. Non si sono verificati eventi avversi gravi correlati al trattamento, come determinato dai ricercatori dello studio. Gli eventi avversi più comuni, verificatisi in ≥5% dei partecipanti nel braccio seladelpar e con un’incidenza ≥1% superiore rispetto al braccio placebo, sono stati mal di testa, nausea, dolore addominale e distensione addominale.
Gilead sta ora collaborando con le Agenzie regolatorie europee per fare in modo che le persone con PBC e idonee al trattamento con seladelpar possano accedervi il prima possibile. Seladelpar ha ottenuto l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio condizionata nella UE. Il mantenimento dell’autorizzazione di seladelpar per l’indicazione approvata sarà subordinato alla verifica e alla descrizione del beneficio clinico nel corso degli studi di conferma. Al di fuori del SEE, seladelpar ha ottenuto l’approvazione accelerata dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense nell’agosto 2024. Più recentemente, seladelpar ha ricevuto l’approvazione dall’Agenzia regolatoria del Regno Unito (MHRA, UK Medicines and Healthcare products Regulatory Agency) nel gennaio 2025. Revisioni regolatorie sono in corso anche in Canada e in Australia.
Lo studio clinico RESPONSE (NCT04620733)
RESPONSE è uno studio clinico di fase III, in doppio cieco, controllato con placebo, disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di seladelpar negli adulti con PBC che hanno mostrato una risposta inadeguata o un’intolleranza al trattamento di prima linea con UDCA. Lo studio ha arruolato 193 partecipanti in diversi siti in tutto il mondo. RESPONSE ha valutato i biomarcatori chiave della colestasi, compresi i livelli di ALP, nonché gli endpoint secondari relativi alla funzionalità epatica e alla qualità di vita del paziente.
I partecipanti allo studio RESPONSE hanno ricevuto una dose orale giornaliera di 10 mg di seladelpar o placebo per 12 mesi, con l’obiettivo di misurare le variazioni dell’ALP e dei valori di altri test di funzionalità epatica rilevanti. Lo studio mirava a rispondere all’elevato bisogno insoddisfatto di efficaci terapie di seconda linea per i soggetti affetti da PBC, fornendo importanti informazioni sulla gestione a lungo termine di questa malattia epatica cronica.
La colangite biliare primitiva (PBC)
La PBC è una rara malattia epatica infiammatoria cronica che in Europa colpisce circa 163.000 persone, in prevalenza di sesso femminile (a livello globale una donna su mille di età superiore ai 40 anni). La PBC è caratterizzata da un flusso biliare compromesso e dall’accumulo di acidi biliari tossici nel fegato, che portano all’infiammazione e alla progressiva distruzione dei dotti biliari all’interno del fegato, causando un aumento dei livelli di ALP, alanina transaminasi (ALT) e gamma-glutamil transferasi (GGT) – enzimi presenti principalmente nel fegato – nonché della bilirubina totale. I sintomi più comuni della PBC sono il prurito cronico e l’affaticamento, che in alcune persone possono essere debilitanti. La progressione della PBC è associata a un aumento del rischio di mortalità correlata al fegato.