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Mieloma multiplo: Car-T più tossiche nei pazienti con danno renale


I pazienti con mieloma multiplo recidivato/refrattario trattati con cellule CAR-T anti-BCMA, che presentano danno renale, hanno tassi più elevati di infezioni e neurotossicità

allogene

Fra i pazienti con mieloma multiplo recidivato/refrattario trattati con cellule CAR-T anti-BCMA nella real life, coloro che presentano danno renale al basale mostrano outcome di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e sopravvivenza globale (OS) non significativamente diversi rispetto a quelli dei pazienti con funzione renale normale, ma hanno tassi significativamente più elevati di infezioni e neurotossicità (ICANS). Lo evidenziano risultati di un’analisi retrospettiva presentata all’ultimo congresso dell’American Society of Hematology (ASH), a San Diego.

«I pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario e insufficienza renale al basale hanno mostrato tassi più elevati di ICANS e infezioni; tuttavia, la PFS, l’OS e altri profili di tossicità, compresi i tassi di citopenia a 30, 60 e 90 giorni, non hanno mostrato differenze significative tra i sottogruppi», scrivono Alma Habib, della Ohio State University e della US Myeloma Innovations Research Collaborative (USMIRC), e i colleghi. «Questa esperienza mostra che … potrebbe essere giustificato un attento monitoraggio per i pazienti con insufficienza renale di base, poiché in questi casi l’ICANS e le infezioni potrebbero essere più frequenti».

Efficacia simile
Dopo un follow-up mediano di 27,9 mesi, la PFS mediana è risultata di 21,9 mesi nei pazienti con funzionalità renale normale e 15 mesi in quelli con compromissione renale al basale (P = 0,319). Inoltre, l’OS mediana non è stata raggiunta nel primo sottogruppo ed è risultata di 27,9 mesi nel secondo (P = 0,872).

In più, gli autori non hanno trovato differenze statisticamente significative nei tassi di risposta nei due sottogruppi sia dopo un mese dall’infusione (P = 0,088), sia dopo 3 mesi (P > 0,9) sia dopo 6 mesi (P = 0,8).

Maggiore tossicità nei pazienti con danno renale
Tuttavia, nei pazienti con compromissione renale al basale le tossicità sono risultate più frequenti rispetto ai pazienti con funzione renale normale.

La sindrome da rilascio di citochine (CRS) di qualsiasi grado, per esempio, ha avuto un’incidenza dell’82% nella popolazione complessiva (223 pazienti), 80% nel sottogruppo con funzionalità renale normale (198 pazienti) e 96% in quello con danno renale al basale (25 pazienti) (P = 0,055). In ciascuna popolazione, la maggior parte dei pazienti ha comunque manifestato una CRS al massimo di grado 1 (rispettivamente, 58%, 58% e 56%; P = 0,065), riportano gli autori.

L’ICANS ha mostrato un’incidenza rispettivamente del 21%, 19% e 36% (P = 0,044) e in ciascuna popolazione la maggior parte dei casi di ICANS è stata al massimo di grado 1 (rispettivamente, 12%, 11% e 20%; P = 0,023).

Gli autori hanno riportato un’incidenza di infezioni acute rispettivamente del 23%, 20% e 44% (44%; P = 0,008), dunque più che raddoppiata e significativamente superiore nei pazienti con danno renale rispetto a quelli con funzione renale normale.

La durata media dell’ospedalizzazione, invece, è risultata identica nelle tre popolazioni: rispettivamente 10 giorni (range: 7-15), 10 giorni (range: 7-15) e 10 giorni (range: 8-15) (P > 0,9).

Lo studio
Lo studio ha preso le mosse dalla constatazione che finora c’erano pochi dati di real life relativi all’efficacia e alla sicurezza delle cellule CAR-T nei pazienti con compromissione renale.

Per colmare questa lacuna conoscitiva, gli autori hanno valutato tollerabilità ed efficacia della terapia con cellule CAR T anti-BCMA in pazienti affetti da mieloma multiplo recidivante/refrattario, di cui alcuni con insufficienza renale al momento del trattamento.

Sono stati presi in considerazione pazienti trattati con le CAR-T cilta-cel o ide-cel dal maggio 2021 all’aprile 2024, raccogliendo dati su pazienti e outcome provenienti da istituzioni accademiche statunitensi che hanno collaborato con l’USMIRC.

L’insufficienza renale è stata definita come una clearance della creatinina inferiore a 45 ml/minuto. Le risposte dei pazienti, invece, sono state determinate in base alle linee guida dell’International Myeloma Working Group, mentre la tossicità è stata valutata utilizzando i criteri CTCAE v5.0.

Le caratteristiche dei pazienti
L’età media era di 64 anni nella popolazione complessiva, 63,8 anni (range: 34-84) nel sottogruppo con funzionalità renale normale e 66,3 anni (range: 50-80) nel sottogruppo con danno renale al basale.

La maggior parte dei pazienti nella popolazione complessiva e nel sottogruppo con funzionalità renale normale era di sesso maschile (56% e 59%), mentre nel sottogruppo con compromissione renale basale la maggioranza era di sesso femminile (68%).

Inoltre, rispettivamente il 37%, 38% e 32% dei pazienti aveva una malattia extramidollare.

Bibliografia
A. Habib, et al. A real-world analysis of the safety and efficacy of BCMA-directed CAR T-cell therapy for patients with relapsed/refractory multiple myeloma and baseline renal impairment. Blood. 2024;144(suppl 1):2009. doi:10.1182/blood-2024-208799