Israele minaccia Hamas: “Se non rilascia gli ostaggi annetteremo Gaza”


Il ministro israeliano della Difesa Israel Katz: “Se Hamas non rilascia tutti gli ostaggi annetteremo Gaza. Arriveremo al controllo permanente della Striscia”

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Il ministro israeliano della Difesa Israel Katz ha annunciato che l’esercito conquisterà sempre più porzioni della Striscia di Gaza “finché non verranno rilasciati tutti gli ostaggi”. “Quanto più Hamas persiste nel suo rifiuto di rilasciare gli ostaggi, tanto più territorio perderà e sarà annesso a Israele”, ha dichiarato Katz, stando a quanto scrive il Jerusalem Post. Il ministro ha inoltre detto:

“Se gli ostaggi non verranno rilasciati, Israele continuerà a prendere sempre più territorio nella Striscia per arrivare a un controllo permanente”. Pertanto, l’esercito “intensificherà” la sua campagna contro Hamas e farà ricorso a “tutte le pressioni militari e civili, tra cui l’evacuazione della popolazione di Gaza verso sud e l’attuazione del piano di migrazione volontaria del presidente degli Stati Uniti Trump per i residenti di Gaza”.

In aggiunta a ciò, il ministro ha spiegato di aver ordinato all’esercito di “sequestrare ulteriori aree a Gaza, evacuare la popolazione ed espandere le zone di sicurezza per proteggere le comunità e i soldati israeliani”.

Per il quarto giorno prosegue l’offensiva armata di Israele, che ha rotto il cessate il fuoco stretto a Doha a gennaio. La notte scorsa l’esercito ha anche avviato un’invasione di terra partendo da Rafah, nel sud, per raggiungere Beit Lahiya, nel centro, stando a quanto riferisce Al Jazeera, secondo cui i militari intenderebbero spingersi verso il nord. Secondo il ministero della Salute di Gaza, oltre 600 civili palestinesi hanno già perso la vita, tra cui più di 200 bambini, secondo una stima diffusa dall’Unicef.
Hamas nelle ultime ore ha iniziato a sparare razzi oltre il confine israeliano, per la prima volta dalla rottura della tregua.

Lo scorso 1 marzo è terminata la prima delle tre fasi del cessate il fuoco, che Israele e Hamas avevano concordato a Doha grazie alla mediazione di Qatar, Stati Uniti ed Egitto. L’intesa prevedeva il rilascio di 33 ostaggi israeliani nel corso di ogni fase, a fronte della liberazione di decine di prigionieri palestinesi, l’apertura dei valichi di frontiera all’ingresso di aiuti umanitari e l’uscita progressiva dell’esercito israeliano da Gaza. L’insediamento del presidente Donals Trump alla Casa Bianca il 20 gennaio ha però determinato un cambio di rotta nella linea statunitense. Trump ha ordinato ad Hamas la liberazione in un’unica soluzione degli ostaggi israeliani e proposto un piano per prendere il controllo di Gaza per la ricostruzione: il suo fine ultimo sarebbe trasformarla nella “Riviera del Medio Oriente”. Ciò prevederebbe al contempo l’espulsione della popolazione residente verso Egitto e Giordania: una possibilità, questa, che ha suscitato accuse di “pulizia etnica”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)