Eli Lilly ha annunciato un accordo del valore massimo di oltre 1,2 miliardi di dollari con Magnet Biomedicine, un’azienda biotecnologica di Boston
Negli ultimi anni, le cosiddette “molecular glue” (colla molecolari) hanno attirato l’attenzione di molte aziende farmaceutiche, tra cui Novo Nordisk, Pfizer e Novartis.
Per colla molecolare si intende una classe di composti chimici o molecole che svolgono un ruolo cruciale nel legare e stabilizzare le interazioni proteina-proteina nei sistemi biologici. Queste molecole agiscono da “collante” aumentando l’affinità tra le proteine, influenzando in ultima analisi vari processi cellulari e offrono nuove possibilità terapeutiche, soprattutto nel campo dell’oncologia e delle malattie con bisogni clinici insoddisfatti.
A conferma di questa tendenza, Eli Lilly ha annunciato un accordo del valore massimo di oltre 1,2 miliardi di dollari con Magnet Biomedicine, un’azienda biotecnologica di Boston specializzata in questo ambito.
L’accordo tra Lilly e Magnet Biomedicine
Eli Lilly ha siglato un contratto che prevede un investimento iniziale di 40 milioni di dollari, comprendente un investimento in equity e altre considerazioni a breve termine. Magnet Biomedicine potrà ricevere pagamenti aggiuntivi legati allo sviluppo, alla regolamentazione e alla commercializzazione dei prodotti derivanti dalla collaborazione, per un valore totale che potrebbe superare 1,25 miliardi di dollari. Inoltre, l’azienda biotech avrà diritto a royalties sulle vendite globali di qualsiasi farmaco sviluppato grazie a questa partnership.
Al centro dell’accordo vi è la tecnologia TrueGlue di Magnet, una piattaforma proprietaria che utilizza avanzate tecniche di screening e una vasta libreria esclusiva per individuare piccoli candidati farmaceutici capaci di connettere una proteina target patologica con un’altra proteina secondaria. Questo meccanismo consente di raggiungere bersagli terapeutici storicamente considerati difficili da colpire, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo di farmaci innovativi.
L’obiettivo principale della collaborazione tra Lilly e Magnet è lo sviluppo di nuove terapie oncologiche. Secondo il comunicato ufficiale dell’azienda biotech, il focus sarà su diverse patologie caratterizzate da esigenze cliniche non ancora soddisfatte.
Le “molecular glue”: una nuova frontiera terapeutica
Le “molecular glue” sono piccole molecole in grado di facilitare l’interazione tra due proteine, inducendo la degradazione selettiva di proteine patologiche o difficili da colpire con i farmaci tradizionali. Questa strategia si distingue dagli inibitori convenzionali, che bloccano direttamente l’attività di una proteina target. Invece, le “molecular glue” sfruttano il sistema di degradazione proteica della cellula per eliminare specifiche proteine dannose, offrendo un potenziale significativo per il trattamento di malattie oncologiche e immunologiche.
L’interesse per questa classe di farmaci è in forte crescita, con numerose aziende farmaceutiche che investono miliardi di dollari per sviluppare nuove terapie basate su questa tecnologia. Oltre a Eli Lilly, altre big pharma hanno recentemente annunciato collaborazioni importanti nel settore. Ad esempio, AbbVie ha stretto un accordo da 1,64 miliardi di dollari con Neomorph per lo sviluppo di farmaci in ambito oncologico e immunologico. Anche Novo Nordisk ha firmato un contratto con la stessa biotech californiana per un valore potenziale di 1,46 miliardi di dollari nel febbraio 2024, seguito da un accordo con Biogen da 1,45 miliardi di dollari nell’ottobre dello stesso anno.
Un mercato in rapida espansione
La corsa alle “molecular glue” non si ferma qui. Sempre nell’ottobre 2024, Novartis ha versato 150 milioni di dollari a Monte Rosa Therapeutics per accedere ai suoi “molecular glue degraders” mirati alla proteina VAV1, coinvolta nella segnalazione delle cellule T e B. L’accordo potrebbe arrivare a un valore totale di 2,1 miliardi di dollari e si concentrerà su indicazioni immunologiche.
Anche Pfizer e Takeda hanno deciso di investire in questo settore: Pfizer ha siglato un’intesa da 2,55 miliardi di dollari con Proxygen, mentre Takeda ha investito fino a 1,2 miliardi di dollari in una collaborazione con Degron Therapeutics.
Con il crescente numero di investimenti da parte delle principali aziende farmaceutiche, il settore delle “molecular glue” si sta rapidamente affermando come una delle aree più promettenti della ricerca farmaceutica. La capacità di queste molecole di superare le limitazioni dei farmaci tradizionali potrebbe rivoluzionare il trattamento di numerose malattie, specialmente in ambito oncologico e immunologico.