Emicrania: i dati sull’uso combinato di zavegepant e sumatriptan


Il trattamento combinato con i farmaci antiemicranici zavegepant e sumatriptan non ha mostrato interazioni farmacodinamiche (PD) o farmacocinetiche (PK) significative

Prevenzione e trattamento degli attacchi acuti di emicrania: la Commissione europea ha approvato rimegepant

Secondo uno studio clinico pubblicato su Headache, il trattamento combinato con i farmaci antiemicranici zavegepant e sumatriptan non ha mostrato interazioni farmacodinamiche (PD) o farmacocinetiche (PK) significative nei volontari sani, confermando la sicurezza e la tollerabilità della combinazione.

Lo studio di fase 1, parzialmente in cieco e controllato con placebo, è stato condotto in un unico centro e ha coinvolto 42 volontari sani. I partecipanti hanno ricevuto due iniezioni sottocutanee (SC) di sumatriptan da 6 mg (a un’ora di distanza) il primo giorno, seguite da una randomizzazione 6:1 a zavegepant 20 mg spray nasale o placebo nei giorni 2 e 3.

Il quarto giorno, zavegepant o placebo sono stati somministrati insieme a sumatriptan dopo la seconda iniezione di sumatriptan. L’obiettivo principale dello studio, guidato da Jing Liu, direttrice Pfizer di farmacologia clinica, era valutare le interazioni tra i due farmaci, considerando il rischio noto di aumento della pressione arteriosa (PA) associato ai triptani come il sumatriptan.

Caratteristiche dei due farmaci
Il zavegepant è un antagonista del recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), che agisce bloccando l’azione del CGRP, un neuropeptide che contribuisce all’infiammazione e alla dilatazione dei vasi sanguigni durante un attacco di emicrania.

Il sumatriptan è un agonista dei recettori della serotonina 5-HT1B/1D, che provoca la costrizione dei vasi sanguigni e riduce la liberazione di neuropeptidi infiammatori. L’uso combinato dei due farmaci mira a ottenere un effetto sinergico per il trattamento degli attacchi di emicrania.

Strategie di indagine e sperimentazione
Nel confronto tra la co-somministrazione dei due farmaci il quarto giorno e il sumatriptan da solo il primo giorno, non sono state osservate differenze significative nella pressione arteriosa media (PAM). Analogamente, non sono emerse differenze nella pressione arteriosa diastolica (PAD) e sistolica (PAS) durante quel periodo.

La media ponderata nel tempo (TWA) della PAM è rimasta costante dopo la co-somministrazione di sumatriptan e zavegepant il quarto giorno (87,2) rispetto al sumatriptan da solo il primo giorno (86,9), con valori simili riscontrati nei trattamenti con zavegepant, placebo e sumatriptan + placebo, variando da 81,0 a 85,1.

L’esposizione PK del sumatriptan, misurata tramite AUC0-inf e Cmax, è risultata comparabile tra il sumatriptan da solo e la co-somministrazione con zavegepant, con rapporti del 102,5% (IC 90%: 100,7%-104,2%) per l’AUC0-inf e del 104,1% (IC 90%: 98,0%-110,6%) per il Cmax.

Analogamente, l’esposizione PK di zavegepant ha mostrato rapporti del 112,4% (IC 90%: 103,4%-122,3%) per l’AUC0–24 e del 96,7% (IC 90%: 88,9%-105,2%) per il Cmax quando somministrato con sumatriptan rispetto a quando somministrato da solo. È importante notare che tutti i rapporti dei parametri PK sono rimasti entro l’intervallo di bioequivalenza del 80%-125%.

Positivi profili di sicurezza
In termini di sicurezza, tutti i trattamenti, sia in combinazione che da soli, sono stati ben tollerati dai volontari sani, senza interruzioni dovute a eventi avversi gravi (SAE) o eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE). Non sono stati riportati decessi.

Un totale di 38 su 42 partecipanti (90%) ha manifestato almeno un TEAE, con incidenze riportate come segue: sumatriptan (60%), zavegepant (89%), sumatriptan + zavegepant (80%), placebo (83%) e placebo + sumatriptan (67%).

Ulteriori dati di sicurezza hanno mostrato che la disgeusia (89%), l’irritazione della gola (29%) e la parestesia faringea (17%) sono stati tra i TEAE più frequentemente riportati dopo la somministrazione di zavegepant da solo. La disgeusia (51%), il disagio alla testa (23%) e la parestesia (17%) sono stati tra i TEAE più frequentemente riportati dopo la co-somministrazione di entrambi i trattamenti.

Nessuno dei partecipanti ha mostrato elevazioni significative degli enzimi epatici o cambiamenti clinicamente significativi nei risultati di laboratorio, nell’ematologia, nei segni vitali, negli ECG o nella pressione arteriosa rispetto al basale.

Il parere degli autori dello studio
«Una limitazione dello studio è che coinvolge una popolazione sana senza malattie cardiovascolari, disturbi ipertensivi o emicrania», hanno scritto Liu et al. «L’emicrania è un disturbo neurologico complesso, e gli effetti dei triptani e degli antagonisti del CGRP durante gli attacchi di emicrania possono differire da quelli riportati in questo studio».

Zavegepant, CGRP di terza generazione, ad alta affinità, selettivo e strutturalmente unico, è sul mercato dal marzo 2023 e rimane attualmente l’unico spray nasale approvato dalla FDA per il trattamento delle emicranie acute negli adulti. È anche il primo e unico spray nasale antagonista del recettore del CGRP approvato per le emicranie.

Bibliografia
Bhardwaj R, Donohue MK, Madonia J, et al. Assessment of pharmacokinetic and pharmacodynamic interactions between zavegepant and sumatriptan: A phase 1, randomized, placebo-controlled study in healthy adults. Headache. 2025 Feb;65(2):315-325. doi: 10.1111/head.14853. leggi