Assunzione di prodotti con CBD: cosa cambia con il nuovo Codice della Strada


Il nuovo Codice della Strada penalizza chi risulta positivo ai test antidroga, colpendo anche consumatori di CBD e cannabis terapeutica, indipendentemente dall’alterazione

cannabis codice della strada

Il 14 dicembre 2024 è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, nel quale sono state apportate modifiche che hanno fatto discutere molto. Una tra le modifiche più discusse riguarda l’articolo 187: non serve più dimostrare che una persona sia in stato di alterazione psicofisica alla guida per sanzionarla. È sufficiente risultare positivo al test antidroga stradale. Il risultato positivo non significa necessariamente che la sostanza abbia ancora effetto sulle capacità cognitive e motorie.

Analizzando più nel dettaglio questa modifica, si nota subito l’imprecisione e la mancanza di tutele verso alcuni gruppi di cittadini. I consumatori di CBD, il composto non psicoattivo della cannabis, e di cannabis terapeutica rischiano di risultare positivi ai test antidroga e ritrovarsi con la patente sospesa, anche senza aver mai guidato in stato di ebbrezza.

Come funzionano i test e quali sono le conseguenze

Chiunque venga fermato per un controllo può essere sottoposto a un test salivare rapido.
Questo primo esame rileva la presenza di sostanze come THC e altre sostanze stupefacenti. Se il risultato è positivo, si passa a un’analisi più approfondita in laboratorio.

Molti prodotti a base di CBD contengono tracce di THC entro lo 0,2%, ovvero il limite legale in Europa. Il vero problema è che, a differenza dell’alcol, per cui esiste una soglia minima di tolleranza, con il THC basta una quantità infinitesimale per far scattare le sanzioni. Non importa se la sostanza è stata assunta giorni prima o se non ha più alcun effetto sulla capacità di guida: se il test la trova, si rischiano sanzioni.

Le sanzioni a cui si va incontro sono multe da 1.500 a 6.000 euro, sospensione o revoca della patente e, nei casi più gravi, l’arresto. Ma non finisce qui. Se il primo test risulta positivo, la patente può essere ritirata immediatamente, anche prima di ricevere i risultati degli esami più approfonditi. Il guidatore si troverà impossibilitato a usare l’auto per giorni fino all’esito del secondo test. Un aspetto poco discusso è il disagio pratico che questo comporta: un lavoratore pendolare, ad esempio, potrebbe trovarsi improvvisamente senza un mezzo di trasporto per giorni, con ripercussioni sulla vita quotidiana e professionale. E tutto questo senza nemmeno la certezza di aver realmente violato una norma di sicurezza.

Il CBD è una sostanza problematica in questo contesto? No, il cannabidiolo (CBD) non viene rilevato nei test antidroga perché non è una sostanza stupefacente, ma molti di questi prodotti, come l’olio di CBD full spectrum, contengono piccole quantità di THC.
Queste tracce possono accumularsi nel corpo e risultare nei test, anche se l’assunzione è stata fatta molto tempo prima.

Il THC può essere rilevato nel sangue per fino a tre settimane, nelle urine per oltre un mese e nei capelli addirittura per tre mesi. Nel caso di test salivari, ovvero quelli utilizzati come test rapido dalle forze dell’ordine, il THC può rimanere da 1 a 5-6 giorni, a seconda del metabolismo, della quantità e della frequenza di consumo.

Soluzioni per evitare sanzioni

Se usi il CBD e vuoi essere sicuro di non incorrere in guai, ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutarti a ridurre il rischio.

Il primo consiglio è scegliere prodotti senza THC. Se non vuoi brutte sorprese ai test, la soluzione più sicura è optare per il CBD broad spectrum. Questi prodotti non contengono THC, quindi non lasciano tracce rilevabili nell’organismo. Se consumi CBD per problemi minori, come rilassamento e migliorare la qualità del sonno, allora puoi valutare queste alternative.

Controlla sempre le analisi di laboratorio. Non tutti i prodotti in commercio sono uguali. Prima di acquistare un olio o un altro derivato del CBD, controlla che il produttore fornisca test di laboratorio aggiornati. Se il certificato indica “0,0% THC” o “non rilevabile”, puoi stare più tranquillo.

Una buona norma è conoscere il proprio tempo di smaltimento del THC. In farmacia sono acquistabili test rapidi per rilevare le sostanze stupefacenti, tra cui il THC. Sono disponibili sia il test salivare che il test delle urine, da svolgere in autonomia. Questa pratica ti permetterà di guidare più tranquillo e adeguare il consumo di CBD di conseguenza.

Se utilizzi cannabis terapeutica o CBD sotto prescrizione medica, assicurati di portare sempre con te la ricetta del medico e le analisi del prodotto che assumi. Non è detto che serva a evitare le sanzioni, ma potrebbe aiutarti a spiegare la tua situazione in caso di contestazioni.

La legge è appena cambiata, ma non si escludono futuri cambiamenti. Le proteste delle associazioni di pazienti e il dibattito sulla rigidità della normativa potrebbero portare a future modifiche al Codice della Strada. Se questo argomento ti riguarda da vicino, puoi rimanere aggiornato sulle normative consultando il sito di Crystalweed.