Artrite reumatoide, filgotinib preserva efficacia e sicurezza nel lungo termine secondo i dati a 8 anni dello studio DARWIN-3
Filgotinib, un inibitore orale di JAK1, mantiene un profilo di sicurezza ed efficacia favorevole fino a 8 anni nei pazienti affetti da artrite reumatoide (AR), stando ai risultati finali dello studio di estensione a lungo termine (LTE) DARWIN 3, pubblicati su RMD Open. Il mantenimento dei profili di sicurezza ed efficacia a seguito del trattamento è stato documentato sia nei pazienti precedentemente sottoposti a trattamento con filgotinib più metotrexato che in quelli trattati con filgotinib in monoterapia.
Obiettivi dello studio
L’efficacia e la sicurezza di filgotinib nei pazienti con AR, come è noto, è stata ampiamente studiata in una serie di studi di fase IIb (DARWIN) e di fase III (FINCH). Lo studio DARWIN 1 ha valutato filgotinib in combinazione con metotrexato (MTX), mentre DARWIN 2 ha valutato il JAK inibitore in monoterapia; a questi è seguito lo studio DARWIN 3, un trial un’estensione a lungo termine (LTE), in aperto, degli studi di fase IIb.
Un’analisi ad interim di DARWIN 3 aveva riportato che il profilo di sicurezza di filgotinib era in linea con quello degli studi di riferimento e che l’efficacia di filgotinib si era mantenuta nel corso del periodo di follow-up di 4 anni. In questa nuova analisi, sono stati riportati i dati finali dello studio DARWIN 3 fino ad un massimo di 8 anni di follow-up.
L’obiettivo primario era quello di valutare la sicurezza e la tollerabilità a lungo termine di filgotinib per il trattamento dell’AR. Gli obiettivi secondari erano valutare l’efficacia a lungo termine di filgotinib e i suoi effetti sulla fatigue e sulla QoL dei pazienti.
Disegno dello studio e risultati principali
Un totale di 739 pazienti (età media: 53 anni; 81,6% donne; 75,1% di etnia caucasica) che avevano completato lo studio DARWIN 1 o DARWIN 2 sono stati arruolati nella fase di estensione a lungo termine (LTE); di questi, 497 provenivano dal gruppo filgotinib+MTX e 242 dal gruppo in monoterapia con filgotinib.
I pazienti dello studio erano stati sottoposti a trattamento con filgotinib 200 mg una volta al giorno, ad eccezione di un piccolo sottogruppo di uomini negli Usa, ai quali era stata somministrata una dose di 100 mg una volta al giorno a causa di requisiti normativi.
L’endpoint primario era rappresentato dalla sicurezza, valutata attraverso l’incidenza di eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE), mentre gli endpoint secondari includevano misure di efficacia come i tassi di risposta ACR e i punteggi dell’attività di malattia su 28 articolazioni con proteina C-reattiva (DAS28-CRP).
Passando ai risultati, nel corso di 8 anni, l’esposizione a filgotinib è stata pari a un totale di 3706,3 anni-paziente (PY), con una durata media di 259,8 settimane. Tra i pazienti arruolati, il 67,3% ha interrotto prematuramente la LTE, principalmente a causa di eventi avversi (AE; 36%), ritiro del paziente dallo studio (16,1%) o a causa di richieste dello sponsor (7,2%).
Il tasso complessivo di incidenza aggiustato per l’esposizione (EAIR) dei TEAE è stato di 67 eventi per 100 PY, con eventi avversi gravi (TEAE gravi) che si sono verificati ad un tasso di 3,8 eventi per 100 PY. Gli AE di più frequente riscontro erano rappresentati dalle infezioni, con un EAIR di 23,3 eventi/100 PY, mentre le infezioni gravi, l’herpes zoster e gli eventi avversi cardiovascolari maggiori sono rimasti poco frequenti, risultati pari, rispettivamente, a 1,3, 1,3 e 0,19 eventi/100 PY. Anche l’incidenza di tumori maligni è risultata ridotta, attestandosi su 0,6 eventi/100 PY.
Passando i risultati di efficacia, anche questi sono stati mantenuti fino alla settimana 396; i tassi di risposta ACR20/50/70 sono stati, rispettivamente, del 26,9%, 20,2% e 14,7% alla visita finale dello studio. La percentuale di pazienti che hanno raggiunto la remissione in base al punteggio DAS28-CRP <2,6 è aumentata dal 28,6% all’arruolamento nella LTE al 62,8% alla settimana 396. Inoltre, anche i miglioramenti degli outcome funzionali e di quelli riferiti dai pazienti, tra cui la riduzione della fatigue e del dolore, si sono mantenuti nel tempo.
Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici dello studio, quali il disegno in aperto, la presenza di possibili bias di selezione e di dati insufficienti relativamente alla progressione di malattia e alla riduzione della dose di glucocorticoidi.
Ciò detto, nel complesso, lo studio dimostrano che il trattamento a lungo termine con filgotinib è ben tollerato dai pazienti e si associa a risposte durature (almeno fino a 8 anni).
Bibliografia
Westhovens R et al. Safety and efficacy of filgotinib in patients with rheumatoid arthritis: final results of the DARWIN 3 long-term extension study. RMD Open. Published online January 30, 2025. doi:10.1136/rmdopen-2024-004857
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